Un insegnante che stipula una supplenza annuale fino al 30 giugno ha pieno diritto a vedersi riconosciuta la Carta del docente da 500 euro l’anno: lo ha confermato il tribunale del lavoro di Venezia assegnando 2.500 euro ad un’insegnante in servizio per quattro anni scolastici consecutivi – tra il 2018 e il 2022 – con contratti sempre in scadenza alla fine del mese di giugno.
“Sono più di 7 mila i posti vacanti e disponibili per gli insegnanti di religione cattolica, ma per questa estate sono state autorizzate solo 129 immissioni di ruolo”: la denuncia è del presidente Anief Marcello Pacifico, dopo avere appreso dal ministero dell’Istruzione del bassissimo numero di stabilizzazioni tra il personale docente di religione. In un’intervista radiofonica all’emittente Italia Stampa, il sindacalista autonomo sostiene che “nonostante una sentenza della Corte di Giustizia Europea sugli insegnanti di religione cattolica e ormai tantissime sentenze della Cassazione, si continua ad abusare dei contratti a termine nei confronti di questi docenti”, considerando che i precari con supplenza annuale sono oramai ben oltre le 10 mila unità.
Consiglio di Stato e Corte di Giustizia europea pesano come macigni sulle vertenze per l’assegnazione nella scuola della Carta del docente da 500 euro annui anche ai precari: lo ha ribadito il giudice del lavoro di Venezia che ha accordato i 1.500 euro richiesti, tramite i legali Anief, da una docente entrata di ruolo nel 2021 e che in precedenza aveva svolto tre annualità di supplenze. Dopo avere “ricostruito il quadro normativo e giurisprudenziale”, il Tribunale veneto ha spiegato nella sentenza di fine luglio che “in linea generale anche il docente assunto a tempo determinato ha diritto a ricevere la Carta Elettronica, trovandosi in una situazione analoga a quella del docente di ruolo”.
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile anche l'ultimo ricorso sull’obbligo vaccinale anti-Covid: con la sentenza n. 156, pubblicata nella serie speciale della Gazzetta ufficiale, la Consulta ha respinto la denuncia di costituzionalità della norma sollevata una seconda volta dal CGA Sicilia evitando però anche di rispondere sul merito sul sospetto di violazione di ben 11 articoli della Carta, così come era stato bene articolato dai giudici amministrativi. Il ricorso, in cui si sono intervenuti anche i sindacati dei medici e dei sanitari Prodirmed e Anisan, era stato avviato dopo l’intervento del sindacato Anief nel giudizio precedente.
Per avere diritto alla Carta del docente da 500 euro basta avere svolto cinque mesi di servizio: lo sostiene il giudice del lavoro di Vicenza che ha anche risarcito con mille euro un insegnante che ha svolto attività di supplenza per periodi superiori ai 150 giorni l’anno. “Il Tribunale ritiene – si legge nella sentenza emessa a Padova - che la soglia minima per l’effettiva comparabilità tra docenti a termine e docenti di ruolo possa essere individuata dalla durata di almeno 5 mesi (150 giorni) di prestazione lavorativa nell’anno scolastico oggetto della domanda, pari all’entità minima della prestazione di un docente di ruolo part time ai sensi dell’art. 39, co. 4 CCNL e dell’art. 4.1 OM 55/1998 (cioè il 50% dell’orario di docenza dell’insegnante full time), a cui come già si è detto la normativa riconosce il bonus in misura piena”.