Perché ai docenti precari con supplenza “breve” viene negata la “retribuzione professionale docenti”, invece regolarmente attribuita ai colleghi insegnanti assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato o titolari di supplenze annuali? È quello che sempre più ricorrenti chiedono ai giudici del lavoro, vedendosi quindi riconosciuti migliaia di euro tramite le sentenze del tribunale. L’ultima arriva da quello di Lucca, dove una supplente è andata a “giudizio per vedersi riconosciuto il diritto alla percezione della c.d. di cui all’art. 7 del CCNL del Comparto Scolastico del 31/8/1999 per le giornate di lavoro prestate e dettagliatamente indicate nel ricorso” riguardanti “l’anno scolastico 2020/2021”, fondando “la propria pretesa sull’ingiustificata disparità di trattamento tra la sua posizione” e quella dei colleghi. Appurato tale principio, il Tribunale toscano ha stabilito l’assegnazione di oltre 1.400 euro alla docente, più interessi e spese legali a carico dell’amministrazione scolastica.