Sulla Carta del docente da dare agli insegnanti supplenti non vi sono più dubbi, anche quando il contratto prevede lezioni per poche ore a settimana. A sostenerlo è il Tribunale di Verona, sezione Lavoro, che ha fatto avere ad una maestra della scuola primaria i 3 mila euro della card negati dallo Stato tra il 2017 ad oggi, poiché - come sostengono Corte di Giustizia UE e Consiglio di Stato - quelle dei docenti di ruolo e dei precari sono “mansioni del tutto equiparabili”. Ma secondo il giudice i 500 euro l’anno per formazione e aggiornamento, vanno dati pure ad “un insegnante che si vede assegnata una materia su orario settimanale inferiore al part time al 50%, e dunque anche di 10 ore od anche di 6 ore settimanali, che però si spinga a coprire la materia di insegnamento sino alla fine dell’anno scolastico ovvero sino al termine delle attività didattiche”, perché “immutata rimane la sua esigenza di formazione, che è assimilabile a quella dei docenti con un maggior monte ore settimanale”.