L’anzianità maturata durante il servizio pre-ruolo è giusto che venga considerata per intero, ai fini giuridici ed economici: di conseguenza l’amministrazione scolastica è tenuta alla corresponsione delle differenze retributive. A sostenerlo, con sentenza esemplare, è stato il Tribunale di Nocera inferiore, sezione Lavoro, nell’esaminare il caso di una collaboratrice scolastica che per oltre dieci anni ha lavorato come collaboratrice scolastica con contratti a tempo determinato prima di essere stata assunta in ruolo il 1° settembre 2011: la lavoratrice si è accorta che, come accade con tutti i precari con oltre quattro anni di supplenze, “nel decreto di ricostruzione di carriera, non gli era stato valutato integralmente il servizio pre-ruolo”. A quel punto, la donna, difesa dai legali dell’Anief, si è costituita in giudizio con memoria difensiva depositata in data 12.12.2022, ed ha chiesto giustizia, ottenendo il riconoscimento pieno degli anni pre-ruolo, oltre che 2.172,28 euro e “accessori”, in qualità di “differenze retributive spettanti alla parte ricorrente in virtù del riconoscimento della maggiore anzianità di servizio”.