Altri 2 mila euro incassati da un insegnante precario per il suo mancato accesso alla Carta del docente per quattro annualità: a stabilirlo è stato il tribunale di Milano, sezione Lavoro, che ha accordato la richiesta, presentata da una insegnante attraverso i legali Anief, di assegnazione della quota dei 500 euro annui per l’aggiornamento professionale negati tra gli anni scolastici 2017/18 e 2020/21. Rifacendosi alla evidente “violazione del principio di non discriminazione di cui alla clausola 4 della direttiva 1999/70/CE”, la quale stabilisce che “per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato”, il giudice ha deciso di accogliere il ricorso.