ANIEF invita tutti i propri iscritti che hanno ricevuto e inviato il modello di diffida a controllare se in queste date saranno accreditati gli stipendi arretrati prima di intraprendere le opportune iniziative di recupero del credito. L’attività avviata nei giorni scorsi ha già prodotto il risultato utile di una nuova programmazione straordinaria da parte del Mef dei pagamenti dovuti. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’azione decisa dell’Anief e l’esposto alla Corte dei conti per danno erariale convince Roma ad annullare gli atti dell’amministrazione periferica che avrebbero sconvolto la vita di 50 lavoratori. Se si è immessi in ruolo per ordine del giudice non conta il piano autorizzatorio delle assunzioni. Si conclude così una squallida vicenda che non rende onore al suo protagonista. Il metodo Marchionne non passa nel Pubblico impiego.
Con questo atto - la nota dell’8 marzo - rendiamo merito al Ministro Profumo di aver portato una ventata di fiducia nello Stato a dispetto di alcuni suoi dirigenti che si sono mostrati quanto meno incompetenti nella materia dei rapporti di lavoro tra datore e dipendenti. L’azione autoritaria del licenziamento sarebbe stata certamente condannata dai Tribunali del lavoro con una coda di polemica non utile al clima di ricostruzione del Paese che ognuno di noi è tenuto a dare. Gli ata e docenti assunti possono ora svolgere con serenità il proprio lavoro.
Se le indiscrezioni della stampa sono reali, ancora una volta le pressioni dell’Anief per il rispetto delle regole hanno ottenuto risultati concreti.
Sembrerebbe concludersi con un nulla di fatto la volontà espressa dall’Ufficio regionale della Puglia, attraverso una Circolare, di sollevare dall’incarico il personale, docenti e Ata, assunto in passato con meno punti in graduatoria, per fare spazio ai colleghi vincitori dei ricorsi ai giudici del lavoro a seguito dell’accertato abuso dello Stato dei contratti a termine stipulati nei loro confronti. Da indiscrezioni della stampa, sembrerebbe infatti che il ministro Profumo abbia garantito che non si effettuerà alcun licenziamento: nei prossimi giorni dovrebbe essere anche emanata una specifica circolare in merito. Se così fosse, è evidente che le forti pressioni dell’Anief, confluite nell’esposto-denuncia inviato alla Procura della Repubblica martedì scorso, hanno prodotto risultati concreti.
“Ha fatto bene il ministro Profumo – commenta la notizia il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – a dichiarare la volontà dell’amministrazione di fare un passo indietro sulla volontà espressa da un dirigente dell’Usr Puglia di licenziare l'ultimo assunto in ruolo per fare spazio ai legittimi vincitori dei contenziosi. Solo che ora, al di là delle parole, ci aspettiamo dei fatti concreti. Anche perché al nostro sindacato risulta che alcuni Ata assunti in Puglia abbiano già ricevuto delle comunicazioni che preannunciano il loro licenziamento”.
Pertanto, la nostra organizzazione invita il ministro ad annullare, con apposito decreto, quanto indicato da un suo sottoposto, vice-responsabile dell’Usr Puglia, attraverso la discriminatoria Circolare dello scorso 29 gennaio. In caso contrario l’Anief sarà costretto a dare seguito all’esposto inviato il 5 marzo alla Procura della Repubblica di Bari e alla Corte dei Conti, che in materia analoga si è anche già espressa con sentenza n. 1916 del 2010.
“Con questo atto – continua il presidente del giovane sindacato – il ministro Profumo lascerebbe il suo importante mandato istituzionale inviando finalmente un segnale positivo e di rispetto delle regole che riguardano la gestione del personale della scuola. Si tratterebbe anche di una bella lezione di educazione civica per i nostri studenti”, conclude Pacifico.
Nei ricorsi in cui l’amministrazione pubblica è condannata a risarcire il danno subito dal dipendente. Secondo l’Anief, il vice-direttore dell’USR Puglia ha violato il c. 41 dell’art. 1 della legge 92 del 2012 e potrebbe pagare fino a 12 mensilità dell’ultima retribuzione di fatto. Inviato l’esposto alla Procura della Repubblica di Bari e alla Corte dei Conti, che in materia si è espressa con sentenza n. 1916/2010.
Il licenziamento dei dipendenti pubblici è dichiarato inefficace dal giudice se privo del requisito di motivazione per giusta causa, di cui all’art. 2 c. 2 della legge 604/1966. Non è imputabile al dipendente, infatti, né la mancata stipula del contratto a tempo indeterminato del ricorrente precario assunti per ordine del giudice a causa della condanna dell’abuso del contratto a termine in violazione della direttiva 1999/70/CE né è stata riscontrata alcuna sanzione disciplinare prevista dal decreto legislativo 150/2009. E la condotta del dirigente dell’amministrazione appare tanto più grave dopo la soccombenza in tribunale rispetto ai risarcimenti danni già disposti in sede di conversione del suddetto contratto, visto che a questi si andrebbero ad aggiungere nuovi risarcimenti per il dipendente licenziato senza alcuna giusta causa.
L’Anief invita il vice-direttore dell’USR Puglia a ritirare immediatamente la nota 775 del 29 gennaio 2013 prima di incorrere nelle stesse gravi sanzioni pecuniarie già comminate dalla Corte dei Conti – sezione giurisdizionale per il Lazio – a un sindaco colpevole di aver licenziato senza motivo un suo dipendente.
L’Ufficio regionale della Puglia decide infatti di sollevare dall’incarico tutto il personale, docenti e Ata, assunto in passato con meno punti in graduatoria, per fare spazio ai colleghi vincitori dei ricorsi ai giudici del lavoro a seguito dell’accertato abuso dello Stato dei contratti a termine stipulati nei loro confronti. Anief: una decisione gravissima, si sana un errore commettendone un altro. Il 4 marzo invieremo un esposto alla procura con richiesta di informare la Corte dei Conti per chiaro danno all’erario.
Il metodo Marchionne, già sconfessato dai tribunali del lavoro, non può certamente trovare applicazione nella pubblica amministrazione. A sostenerlo è l'Anief, dopo aver preso visione della circolare emessa il 29 gennaio dall'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, resa pubblica solo in questi giorni, che invita i rispettivi Uffici scolastici territoriali ad esaminare "le sentenze passate in giudicato" e "licenziare l'ultimo" assunto in ruolo per fare spazio, al loro posto, ai vincitori dei contenziosi finalizzati alla stabilizzazione a causa dell'abuso della reiterazione dei contratti a termine.
Ad essere interessati al licenziamento coatto sarebbero addirittura un centinaio tra docenti e unità di personale Ata. Con la motivazione di dover “rispettare il divieto ad assumere personale con contratto a tempo indeterminato superando il contingente autorizzato annualmente dal MEF e dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Secondo l'Ufficio legale dell'Anief si tratta di una decisione gravissima, di un vero e proprio uso arbitrario del potere di licenziamento, contro la quale l'organizzazione sindacale si adopererà in tutte le sedi possibili. A partire da domani, 4 marzo, quando l'Anief invierà un esposto alla Procura della Repubblica mettendo bene in evidenza le responsabilità del vicedirettore dell'Usr della Puglia, Ruggiero Francavilla, autore della circolare regionale. Ma anche per chiedere il coinvolgimento nella vicenda della Corte dei Conti, poiché alle spese che l'amministrazione dovrà sostenere per la ritardata assunzione dovranno aggiungersi quelle per l'illegittimo licenziamento.
Mai era accaduto che dei dipendenti pubblici assunti per merito venissero licenziati in mancanza di grave colpa o cattiva condotta lavorativa. È evidente che si tenta di sanare un errore producendone un altro, altrettanto grave. Ma adottare questo provvedimento comporterebbe anche due importanti infrazioni: la prima riguarda un chiaro aggiramento della direttiva comunitaria che tutela i lavoratori, compresi quelli della scuola, dall'utilizzo esasperato da parte del datore di lavoro del precariato per eluderne la stabilizzazione; la seconda infrazione si deve alla confusione che l'amministrazione fa nel trattare il regime autorizzatorio previsto dalle leggi vigenti in materia di assunzioni e licenziamenti, con il potere dell'autorità giudiziaria.
"Le notizie che stanno provengono da Bari - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief e delegato al contenzioso per la Confedir - hanno dell'incredibile: licenziare del personale di un'amministrazione pubblica per dare seguito all'esito positivo dei ricorsi presentati da colleghi mantenuti illegalmente nella precarietà, non può essere accettato. Ancor di più dalla nostra organizzazione, che per suo statuto nasce per tutelare i diritti del personale in formazione e quindi da assumere in ruolo. L’Anief quindi impugnerà questa decisione, portando ad una sicura condanna l'amministrazione che l’ha cagionata. Per tutti questi motivi - continua Pacifico - lunedì 4 marzo la Procura verrà invitata a trasferire alla Corte dei Conti le motivazioni dell'esposto, in particolare i conseguenti molto probabili danni arrecati alle economie statali”.
L'Anief, infine, comunica sin d'ora che garantirà il patrocinio gratuito a tutti coloro che saranno licenziati a seguito della decisione dell'Usr pugliese di adottare una procedura errata nel merito e nel metodo. Sempre e comunque, il nostro sindacato opererà non certo andando a scalfire l'esecutività delle sentenze passate in giudicato. Di cui la stessa Anief si è fatta storica promotrice. Sentenze che permettono, finalmente anche in Italia, al contrario di quello che vorrebbero i nostri governanti, di far assumere automaticamente in ruolo tutto il personale che ha svolto più di 36 mesi di servizio con contratti a tempo determinato.
“Come i giudici del lavoro hanno in questo caso superato le leggi nazionali, presto altri giudici decideranno che licenziare un lavoratore senza motivazioni valide è un atto grave. E chi lo compie se ne deve assumere le responsabilità fino in fondo”, conclude il presidente dell'Anief e delegato al contenzioso per la Confedir.