Nel nuovo decreto saranno recepite le risposte della Commissione Europea alle richieste del tavolo Ministero-Sindacati promosse dal sindacato su doppio canale con ruolo da Gps e conferma deroghe nella gestione della fase transitoria sui trasferimenti, mentre 40mila insegnanti stanno presentando con riserva le domande come richiesto da Marcello Pacifico durante il confronto a viale Trastevere.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Teleborsa: il leader del sindacato ha affermato che “sui titoli estero abbiamo dichiarato e ricordato cosa ha deciso l'adunanza plenaria, che si è pronunciata sul tema delle abilitazioni e sulle specializzazioni, cioè sui titoli accademici conseguiti all'estero. È evidente e chiaro che, laddove il Ministero già ha operato, c'è un automatismo, che non deve portare più ritardi e deve portare a un riconoscimento; dall'altra parte c'è un meccanismo, quello di gestione delle attuali GPS, che ancora oggi impedisce, nelle more dei ritardi dell'amministrazione, l'affidamento dei contratti".
Sui diritti dei lavoratori degli atenei “c’è un’interlocuzione in corso con il ministero dell’Università e della Ricerca: certamente serve un impulso con il Ministero dell'Economia perché vada a sbloccare quei fondi per il salario accessorio per i vari enti che servono per pagare il personale”: a fare il punto della situazione è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il tribunale di Verona ha dato ragione e fatto risarcire una docente che lamentava il fatto di non aver ricevuto il contributo di 500 euro relativo alla Carta docente per gli anni scolastici 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2022/23 in quanto illegittimamente destinato per via esclusiva ai docenti di ruolo. Il Mim è stato condannato a “erogare alla parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente”.
“Il decreto legge 13/2023 di attuazione del PNRR va modificato, perché così come è stato licenziato dal Governo non permette di portare a termine i progetti concordati con l’Unione europea per la fase di ripresa e resilienze e nemmeno permette alla scuola italiana di risollevarsi: una delle questioni da affrontare con urgenza è quella della gestione transitoria del reclutamento del personale docente e Ata, perché senza provvedimenti si va verso un ulteriore record di posti liberi e supplenze annuali”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani della presentazione del “pacchetto” di richieste del giovane sindacato, con la delegazione Cisal, durante un’audizione tenuta in quinta Commissione Bilancio del Senato.
Sottrarre dallo stipendio dei supplenti la Retribuzione professionale docenti è una discriminazione: ancora una volta a sostenerlo è un giudice del lavoro, stavolta di Caltanissetta, che nell’esaminare il ricorso prodotto da una maestra siciliana della scuola dell’infanzia e primaria, assistita dai legali Anief, ammette la bontà della richiesta e provvede a risarcirla con oltre 2 mila euro più gli interessi maturati. La docente aveva sottoscritto, tra l’anno scolastico 2017/2018 e il 2019/2020, ben 29 contratti a termine per complessivi 357 giorni. Dunque, aveva lavorato complessivamente per un anno svolgendo il medesimo lavoro dei colleghi, senza però ricevere un euro di Rpd. Esaminando il caso, il Tribunale siciliano ha appurato che non essendoci diversità di prestazione lavorativa, i docenti che hanno sottoscritto un contratto di breve durata hanno pieno diritto al “riconoscimento della suddetta voce retributiva che evidentemente vale a retribuire sia il maggior impegno lavorativo che un aspetto propriamente qualitativo della prestazione”.
Ricorsi Carta docenti e Rpd: sono quasi 95mila gli euro ottenuti dall’ufficio legale Anief a favore dei lavoratori della scuola che hanno difeso in aula. Continuano dunque le vittorie registrate dal sindacato rappresentativo. Grande soddisfazione del presidente Marcello Pacifico: "sin dalla nascita della nostra organizzazione sindacale abbiamo sempre lottato per far trionfare il diritto. Vedere che continuiamo dopo anni a raccogliere i frutti delle nostre battaglie non può che spingerci a continuare a fare del nostro meglio. Crediamo in una scuola migliore e siamo pronti a raggiungerla”.
“Pagare al ricorrente le differenze economiche maturate dal 10.7.2014 al 5.3.2018, tra quanto erogato all'istante e quanto invece avrebbe dovuto pagare se il Ministero avesse correttamente collocato il ricorrente nella fascia stipendiale 3/8 anni, prevista dalla successione dei CCNL del comparto scuola, spettante in base all’anzianità di servizio maturata con i contratti a tempo determinato”: è la richiesta che i legali del sindacato Anief hanno formulato al giudice del Tribunale di Treviso per difendere gli interessi di un docente che per diversi anni ha lavorato come supplente senza poi vedersi riconosciuti quai periodi come anzianità di servizio e quindi nella ricostruzione di carriera, nella quale, una volta immesso in ruolo, era stato collocato addirittura nella fascia 0.
Gestione della fase transitoria del reclutamento dei lavoratori della scuola, mobilità del personale docente, ampliamento degli organici e formazione del personale: sono i contenuti principali presentati oggi dall’Anief, con la delegazione Cisal, durante un’audizione tenuta dinanzi alla quinta Commissione Bilancio del Senato, al fine di approvare i punti come emendamenti al decreto legge 13/2023 (dall’articolo 23 al 25, specifici sulla Missione 4, capitolato 1) di attuazione del PNRR e permettere in questo modo alla scuola italiana di risollevarsi.
“Il decreto legge 13/2023 di attuazione del PNRR va integrato con emendamenti utili a salvare la scuola dallo sfacelo”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia delle audizioni delle confederazioni sindacali che si terranno domattina al Senato, nella quinta Commissione Bilancio. Il sindacalista farà parte della delegazione Cisal, guidata da Francesco Cavallaro che presenterà una memoria con proposte di modifica a nome della Confederazione. Per i settori Scuola, Università e Ricerca, gli emendamenti specifici al Piano nazionale di ripresa e resilienza concordato con l’Unione europea verranno quindi presentati Pacifico, così come era già stato fatto a novembre a Palazzo Chigi davanti a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.
I giorni di ferie non utilizzati dal docente precario vanno monetizzati e pagati a fine supplenza. Si tratta di due giorni e mezzo al mese: se l’amministrazione non lo fa, ci pensa il Tribunale. È accaduto pochi giorni fa anche a Pordenone dove un insegnante che tra gli anni scolastici 2015/2016 e 2019/2020 si è visto negare il pagamento dei giorni di ferie mai utilizzate. Il docente ha presentato ricorso con i legali dell’Anief, che hanno avuto piena ragione. Il ministero dell’Istruzione ha quindi condannato il ministero dell’Istruzione al pagamento di euro “2.457,82 maggiorato degli interessi legali dalle singole scadenze al saldo”.
È stata pubblicata l’ordinanza ministeriale per le operazioni di mobilità del personale scolastico per il periodo 2023-24: il testo, prodotto con atto unilaterale e che riguarda anche i docenti di religione cattolica, prevede l’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per i docenti assunti a partire dal 1° settembre 2022, come previsto dal decreto legge 36 in materia di mobilità dei docenti. Resta invece in vigore, ricorda Orizzonte Scuola, il divieto di presentare domanda di mobilità per i docenti che hanno ottenuto un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in un’altra provincia (come previsto dal decreto sostegni bis 2021) e la possibilità di trasferirsi in provincia da posto di sostegno a posto comune sul 75% dei posti disponibili. Per quanto riguarda i docenti assunti in ruolo il 1° settembre 2022, l’amministrazione ha inserito nell’ordinanza una limitazione parziale, consentendo di presentare domanda di mobilità in attesa di un intervento legislativo che sospenda il blocco: nel caso in cui questo provvedimento non dovesse essere emanato, anche per loro la mobilità sarà bloccata.
È giusto procedere al riconoscimento dell’anzianità di servizio e dei connessi scatti stipendiali maturati e non percepiti durante il periodo di precariato? Certamente. Lo sostiene anche il Giudice del Lavoro di Bologna che ha confermato le sentenze precedenti per il ricorso di una docente, assistita dai legali Anief, che ha prestato servizio pre-ruolo dall’anno scolastico 1992/1993 fino all’assunzione a tempo indeterminato - avvenuta in data 01.09.2018 da percorso FIT, poi confermata in ruolo dal 01.09.2019 – senza avere avuto alcuna progressione di carriera e scatto stipendiale. Il Ministero dovrà ora risarcire migliaia di euro alla docente, collocandola pure su fascia stipendiale superiore.
È in arrivo il decreto ministeriale per i nuovi inserimenti, in coda alle Gps, per chi ha conseguito i titoli abilitanti o specializzanti: a comunicarlo, oggi alle organizzazioni sindacali, è stato il ministero dell’Istruzione e del Merito durante l’informativa sulle modalità di costituzione degli elenchi aggiuntivi alle graduatorie provinciali per le supplenze del personale docente ed educativo, in applicazione dell’articolo 10 dell’Ordinanza del Ministro dell’istruzione 6 maggio 2022, n. 112. Le domande andranno presentate entro il prossimo 30 giugno, ma per quanto riguarda i titoli presi all’estero, nonostante le osservazioni dell’Anief, rimane l’inserimento con riserva.
Le modalità di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza si appresta a vivere il rush finale: dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei giorni passati del Decreto Legge 24 febbraio, n. 13, la valutazione del testo è passato all’esame di Palazzo Madama per le sue valutazioni in vista della sua conversione in legge: nelle ultime ore il decreto è stato assegnato alla quinta Commissione del Senato. Per la scuola, ricordiamo, le disposizioni urgenti sono collocate nel Capo II e purtroppo non risultano determinanti. “L’Ufficio legislativo Anief – conferma oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - sta elaborando una memoria per presentare emendamenti al decreto Pnrr su reclutamento, organici, graduatorie, contratti, formazione e mobilità. Chiediamo ai lavoratori della scuola di fornire a breve eventuali proposte ulteriori in merito”.
Il ricorso dei supplenti al giudice del lavoro per farsi assegnare la Carta del docente continua a dare ottimi risultati: dalla Sicilia fino ai confini del Nord Italia, i giudici continuano a sostenere che la Legge 107 del 2015 ha prodotto un’innovazione importante, quella dell’aggiornamento professionale con il sostegno economico dello Stato, dimenticando però clamorosamente gli insegnanti precari supplenti annuali. L’ultima sentenza è stata emessa dal Tribunale di Pordenone, sezione Lavoro, ed ha visto assegnare 2 mila euro ad una docente che ha portato avanti quattro supplenze annali tra gli anni scolastici 2017/2018 e 2020/2021 senza vedersi assegnare un euro per la formazione professionale comunque svolta.
La Retribuzione professionale docenti va inserita negli stipendi di tutti gli insegnanti, anche dei precari che firmano contratti per pochi giorni: lo ha riconosciuto “la giurisprudenza alla luce del principio di non discriminazione, l’applicazione dell’art. 7 CCNL comparto scuola a tutto il personale docente ed educativo, compresi i supplenti temporanei”. A scriverlo, in una sentenza pubblicata il 23 febbraio scorso, è il stato il Tribunale di Firenze, sezione Lavoro, assegnando anche “1.436,50 euro oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo” ad un docente che ha stipulato contratti di lavoro a tempo determinato, “nell’anno scolastico 2017/2018, dal 16/10/2017 al 27/06/2018, per 255 giorni di lavoro”. Il giudice, dopo avere esaminato i precedenti ricorsi in materia, ha deciso che l’insegnante precario ha pieno diritto alla “percezione della retribuzione professionale docenti (€ 164,00 mensili) prevista dall’art. 7 del CCNL comparto scuola del 15/03/2001” sottolineando che la somma risarcitoria va integrata con “gli interessi legali e la rivalutazione monetaria ISTAT”.
Tiene banco la vicenda del recupero dell’anno 2013 che a seguito della Legge n. 122/2010 continua a non essere ritenuto valido ai fini della progressione economica del personale della scuola: in questi giorni, con Nota del 22 febbraio, l’Ufficio scolastico regionale delle Marche ha inviato alle scuole le modalità per rigettare le richieste in merito alle "Indicazioni diffide riconoscimento anno 2013 ai fini della progressione di carriera". A questo proposito, Anief ricorda che nei propri modelli forniti al personale ha fatto chiedere anche l'allineamento d'intensità di vacanza contrattuale per il 2022 e il 2023 previsto dalla legislazione vigente. “Pertanto – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - al di là del merito sulla liceità delle richieste per il 2013 e in attesa del giudizio sui primi ricorsi pilota che sono stati depositati, si invita tutto il personale ad aderire a continuare ad aderire alla campagna di adesione del recupero 2013 (inviando la diffida entro il 31 agosto 2023 e non oggi per interrompere la prescrizione) e la IVC per il 2022 e il 2023, registrandosi al seguente link”.
Corso-concorso dirigenti scolastici: alla Camera accolto l’ordine del giorno per estenderlo a coloro che avevano partecipato al concorso per dirigente scolastico 2011, così come aveva suggerito Anief in audizione in Senato. Nelle more, l’ufficio legale del sindacato avvia la preadesione gratuita per preparare il ricorso e tutelare così tutti gli esclusi dal futuro bando riservato che hanno in passato avviato un contenzioso avverso le precedenti procedure concorsuali del 2011, 2015, 2017. Preadesioni gratuite al seguente link.
L’anzianità maturata durante il servizio pre-ruolo è giusto che venga considerata per intero, ai fini giuridici ed economici: di conseguenza l’amministrazione scolastica è tenuta alla corresponsione delle differenze retributive. A sostenerlo, con sentenza esemplare, è stato il Tribunale di Nocera inferiore, sezione Lavoro, nell’esaminare il caso di una collaboratrice scolastica che per oltre dieci anni ha lavorato come collaboratrice scolastica con contratti a tempo determinato prima di essere stata assunta in ruolo il 1° settembre 2011: la lavoratrice si è accorta che, come accade con tutti i precari con oltre quattro anni di supplenze, “nel decreto di ricostruzione di carriera, non gli era stato valutato integralmente il servizio pre-ruolo”. A quel punto, la donna, difesa dai legali dell’Anief, si è costituita in giudizio con memoria difensiva depositata in data 12.12.2022, ed ha chiesto giustizia, ottenendo il riconoscimento pieno degli anni pre-ruolo, oltre che 2.172,28 euro e “accessori”, in qualità di “differenze retributive spettanti alla parte ricorrente in virtù del riconoscimento della maggiore anzianità di servizio”.
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