Ferie assegnate d’ufficio, Anief con un ricorso ad hoc fa valere i diritti dei lavoratori e fa ottenere il giusto risarcimento
Ferie assegnate d’ufficio, Anief con un ricorso ad hoc fa valere i diritti dei lavoratori e fa ottenere il giusto risarcimento
“Due annualità” di supplenze come docente della scuola pubblica sono “pari ad € 1.000,00, oltre interessi o rivalutazione”: lo scrive il Tribunale di Paola condannando il Ministero a risarcire un insegnante che ha presentato ricorso, difeso dai legali Anief, a seguito del comportamento discriminante dell’amministrazione scolastica che gli ha negato la Carta del docente negli “anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024” durante i quali è stato assunto a tempo determinato presso un istituto comprensivo della provincia di Cosenza.
Nemmeno il maxi-emendamento del Governo all'articolo 1 del disegno di legge sulla manovra di bilancio 2025 contiene le novità attese dal mondo della scuola: per il comparto Istruzione, il testo, che si appresta ad essere votato dall’Aula della Camera con la fiducia, contiene solo l’autorizzazione di appena 2 mila assunzioni su posti di sostegno rispetto a 119.284 posti in deroga già attivati. Si mettono quindi a serio rischio i progetti del Pnrr per la mancata conferma del personale amministrativo assunto nel novembre 2023 e poi licenziato. Inoltre, un terzo dei posti banditi con il primo concorso PNRR per docenti ancora non è stato coperto con le nomine in ruolo che dovevano essere attuate entro lo scorso 13 dicembre: si aumenta quindi precariato, mentre sono esclusi migliaia di precari vincitori idonei che hanno presentato ricorso in tribunale per la mancata pubblicazione degli elenchi graduati.
Solo per il corrente anno scolastico previsto incentivo di 300 euro lordi per ogni pratica di cessazione ed implementazione del fondo degli incarichi specifici
Si è appena concluso l’importante webinar che ha avuto come focus la questione inerente agli specializzati all’estero. Relatore è stato il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico; ha moderato Raffaele Nucera
La scuola dell’Infanzia diventa obbligatoria per i bambini che compiono 5 anni tra maggio e agosto: in Alto Adige sarà così dal prossimo anno scolastico. Come riporta la rivista specializzata Orizzonte scuola, “l’Alto Adige ha introdotto l’obbligatorietà dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Dal prossimo anno scolastico, i bambini che compiono cinque anni tra maggio e agosto dell’anno di riferimento o entro aprile dell’anno successivo dovranno frequentare l’asilo, salvo autodichiarazione dei genitori, che si impegnano a svolgere attività educative conformi alle direttive provinciali”.
“Se ogni lavoratore della scuola prendesse 49,68 al giorno per il servizio fuori sede, come avviene nel comparto privato, avrebbe una indennità di 1.000 euro al mese”: a dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel rilanciare la richiesta all’amministrazione da parte dell’organizzazione da lui rappresentata. L’indennità richiesta dal sindacato andrebbe anche a compensare una parte dei 6 mila euro persi da docenti e personale Ata negli ultimi 12 anni, come scritto dall’ultimo Rapporto Aran sugli stipendi della PA.
Non si arresta la striscia di sentenze favorevoli ai precari che chiedono di accedere alla Carta del docente: la “regola” è stata confermata anche dal tribunale di Padova che ha detto sì al ricorso proposto dai legali Anief in difesa di una insegnante che ha svolto due supplenze annuali, tra il 2019 e il 2021, senza avere accesso alla card elettronica da 500 euro l’anno utile all’aggiornamento professionale.
“L’organico Pnrr non è organico Covid, questo deve essere chiaro. Il Pnrr c’è? Sì. Sono stati assunti? Sì. Allora devono essere assunti ancora. Appena approveranno la Legge di bilancio 2025 verranno inseriti i 50 milioni per il sistema scolastico; spero che nel primo decreto utile ci sia anche un emendamento che lo ripristini, è un organico necessario che deve essere attivato”. È la dichiarazione di Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, che è intervenuto nel corso della diretta di ieri su Orizzonte Scuola. “
La decisione di trasformare 1.866 unità di sostegno in organico di diritto e utili per le assunzioni in ruolo, 256 in più dei 1.610 inizialmente indicati con la legge di bilancio in via di approvazione definitiva alla Camera, non soddisfa il sindacato Anief. “Noi abbiamo fatto una denuncia nel 2021 al Comitato europeo dei diritti sociali per garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità – ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di una diretta su Orizzonte Scuola -, si è chiusa l’istruttoria ed aspettiamo la risposta definitiva. Il problema è che oggi abbiamo oltre 110.000 insegnanti di sostegno precari e non si risolve nulla con 1.866 posti aggiuntivi in organico di diritto. Ed è sempre per questo che non abbiamo continuità didattica”.
“Sono molteplici i parametri di comparabilità in concreto che possono assumere rilevanza orientativa, quale ad esempio il termine di durata di almeno 5 mesi (150 giorni) di prestazione lavorativa nell’anno scolastico, pari all’entità minima della prestazione di un docente di ruolo part-time ai sensi dell’art. 39 comma 4 C.C.N.L. e dell’art. 4.1 O.M. n. 55/1998 (cioè il 50% dell’orario di docenza dell’insegnante full-time), a cui la normativa riconosce il bonus in misura piena”. Lo scrive il Tribunale di Padova, sezione Lavoro, nell’accogliere la richiesta di risarcimento, formulata dei legali Anief, in difesa di un insegnante precario che ha svolto cinque supplenze annuali senza ricevere la Carta del docente perché la norma, contenuta nella Legge 107/15, prevede la sua assegnazione solo al personale di ruolo.
Sono stati resi noti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito i numeri, ripartiti per regione, dei candidati partecipanti al concorso ordinario per diventare Insegnanti di Religione Cattolica di ruolo; nel frattempo è in corso, in moltissime regioni, lo svolgimento delle prove orali didattico metodologiche degli Insegnanti di Religione Cattolica del concorso straordinario nel I e II settore. I posti messi a bando per il concorso straordinario sono circa un terzo rispetto alle oltre 12.000 domande inoltrate: poco più della metà delle istanze è relativa alla scuola dell’infanzia e primaria, le altre per la scuola secondaria. Nel prossimo anno scolastico, 2025-2026, è prevista la stabilizzazione di docenti che aspettano da oltre vent’anni la trasformazione dei propri contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
“Siamo soddisfatti per la pubblicazione del bando che darà avvio al concorso per l’assunzione di 1.435 nuovi Funzionari di elevata qualificazione, ex DSGA”: così si è espresso Alberico Sorrentino responsabile del Dipartimento Condir ANIEF a proposito della pubblicazione odierna, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del con decreto n. 3122, del bando relativo, su base regionale, al concorso per l’accesso all’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione - ex DSGA - per l’assegnazione di 1.435 posti calcolati per il 50% dei 2.870 posti autorizzati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 luglio scorso.
“La domanda di parte ricorrente è, come già in innumerevoli occasioni motivato da questo Ufficio, anche alla luce della sentenza della Corte di Cassazione n. 29961/2023, fondata”: a sostenerlo è il Tribunale del Lavoro di Vicenza nell’accogliere positivamente il ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di un insegnante che tra il 2019 e il 2023 ha svolto quattro supplenze annuali senza ricevere la Carta del docente. Secondo il giudice del Lavoro quanto fatto dall’amministrazione nei confronti del docente ricorrente è illegittimo per una serie di motivazioni, tutte elencate nella sentenza che ha prodotto nei confronti dell’insegnanti un risarcimento pari a 2.00 euro più gli interessi maturati.
Nella legge di bilancio ci sono anche le disposizioni per il comparto dell’Istruzione tra i quelle modificate all’ultimo momento. E non sembra che gli emendamenti prodotti dai relatori portino buone nuove. Quello che dovrebbe arrivare domani in Aula è infatti un testo diverso da quello originario proposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nei giorni scorsi: l’ultima versione su cui sta discutendo la maggioranza farebbe saltare tutte le disposizioni su orientatori, tutor, organico aggiuntivo e ridurrebbe da 5 mila (già insufficienti) a soli 1.610 i posti autorizzati per assumere su sostegno rispetto ai 120 mila posti in deroga che rimarranno riservati ai precari, moltissimi dei quali nemmeno specializzati. Si attendono chiarimenti nelle prossime ore prima del voto dell'Aula.
Ancora una sentenza che con motivazioni inequivocabili spiega che la Carta del docente va anche ai precari: stavolta arriva dal Tribunale del Lavoro di Vicenza, il cui giudice ha dato piena ragione ai legali Anief che hanno difeso un insegnante che a seguito delle due supplenze annuali svolte tra il 2022 e il 2024 è stato costretto a formarsi a proprie spese senza ricevere la card annuale per l’aggiornamento indirizzata solo ai suoi colleghi di ruolo.
In sede di sequenza contrattuale del CCNL 2019/21 e del prossimo contratto del 2022/24 all’Aran il sindacato Anief chiederà di allargare la platea rispetto ai premessi e agli altri diritti. “La parità di trattamento tra personale precario e di ruolo è necessario, bisogna includere chi ha un contratto a tempo determinato proprio per evitare norme discriminanti” ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
Altro tribunale, altra vittoria per il sindacato Anief: un giudice a Vicenza ha fatto assegnare a un precario che aveva lavorato con un contratto a tempo determinato la somma relativa alla carta docente.
Il testo dell'emendamento del Governo sulla scuola con 5 mila posti di sostegno in più in organico di diritto, aumento risorse per compensi tutor e orientatori, assicurazione per spese sanitarie personale scolastico, organico aggiuntivo per 47 milioni nel 2025 personale Ata e ausiliario per PNRR.
Il decreto milleproroghe ha annullato le multe ai “No vax over 50”: il partito guidato dalla premier Giorgia Meloni (FdI) si dimostra in questo modo coerente con le battaglie parlamentari portate avanti nella passata legislatura all'opposizione contro l'obbligo vaccinale insieme ad Anief che ora annuncia ricorso per far restituire le somme a chi ha già pagato ingiustamente la multa per non essersi vaccinato in particolare durante la pandemia da Covid.
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