L’aula della Camera con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti ha approvato il Ddl sulla valutazione degli studenti. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è legge: come riporta anche Orizzonte scuola, “bocciatura con il 5, con il 6 rimandato a settembre, fino a 10mila euro per chi offende personale scolastico”.
Se risultano ridotte ai minimi termini le speranze di accoglimento degli emendamenti salva-scuola nel decreto legge Omnibus, Anief non demorde e ci riprova con il DL 131/24 Salva Infrazioni contenente “disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano": tra le diverse proposte emendative, il giovane sindacato ha chiesto ai parlamentari della seconda e sesta Commissione di Montecitorio di emendare il testo per archiviare una volta per tutte la procedura di infrazione 4231/2014 attivata dalla Commissione Europea sul precariato scolastico, andando a superare l’attuale negazione dell’immissione in ruolo automatica per tutti coloro che sono inseriti nelle Gps e per chi ha svolto almeno 36 mesi di supplenze con titolo.
Le modifiche che il Senato si accinge a produrre al decreto legge Omnibus non soddisfano il mondo della scuola: la versione finale del DL n. 113 approvato lo scorso 7 agosto dal Consiglio dei Ministri non contiene infatti la maggior parte degli emendamenti miglirativi che aveva suggerito il sindacato Anief. Si va dalla mancata conferma dell'organico Ata Pnrr e Agenda Sud all'esclusione degli idonei dei concorsi dalle graduatorie di merito, dalla metà dei posti in deroga su sostegno, da collocare in organico di diritto, all'alto tasso di docenti precari che ormai rappresentano almeno un quinto di tutto il corpo insegnante delle nostre scuole.
“La Carta docente è uno strumento di sostegno alla didattica annua e spetta, pertanto, anche ai docenti non di ruolo che siano titolari di contratti per supplenze fino al termine dell’anno scolastico o delle attività didattiche, ai sensi dell’art. 4 comma 1 e 2 della legge 124/1999, in quanto anche per essi è ravvisabile la connessione temporale che il legislatore ha inteso stabilire tra lo specifico strumento di formazione costituito da detta Carta docente ed il carattere annuale della didattica”. Lo scrive il Tribunale del lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto nell’esprimersi favorevolmente alla richiesta formulata dai legali che operano per il sindacato Anief in difesa di un insegnante che ha svolto supplenze tra il 2016 e il 2023 senza ricevere i 500 euro annuali della Carta del docente: il giudice ha condannato il Ministero a dare adesso i 2.500 euro sottratti negli anni all’insegnante per svolgere la sua formazione professionale.
Grande partecipazione per la prima assemblea del nuovo anno scolastico organizzata da Anief: presente anche Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato.
Le modifiche che il Senato si accinge a produrre al decreto legge Omnibus non soddisfano il mondo della scuola: la versione finale del DL n. 113 approvato lo scorso 7 agosto dal Consiglio dei Ministri non contiene infatti la maggior parte degli emendamenti miglirativi che aveva suggerito il sindacato Anief. Si va dalla mancata conferma dell'organico Ata Pnrr e Agenda Sud all'esclusione degli idonei dei concorsi dalle graduatorie di merito, dalla metà dei posti in deroga su sostegno, da collocare in organico di diritto, all'alto tasso di docenti precari che ormai rappresentano almeno un quinto di tutto il corpo insegnante delle nostre scuole.
Le prossime settimane saranno decisive per l’esito positivo della sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvato lo scorso 18 gennaio. Vi sono infatti diversi punti su cui serve un accordo tra amministrazione e rappresentati dei lavoratori: si va, ad esempio, dalla “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48” del Ccnl, alla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero” ma anche alla definizione dei Contratti di Ricerca e la disciplina del rapporto di lavoro del Tecnologo universitario.
Un’altra sentenza a favore del sindacato Anief che ha preso le difese di una docente che a lavorato per 4 anni senza vedersi riconoscere il diritto alla formazione. Come si legge dalla sentenza, “il Tribunale di Velletri, in funzione di Giudice del Lavoro, disattesa ogni ulteriore domanda, eccezione e difesa, definitivamente pronunciando nel procedimento in epigrafe indicato, così statuisce: accerta e dichiara il diritto della ricorrente di usufruire del beneficio della Carta del docente previsto dall’art 1 comma 121 L n. 107/2015 per gli anni scolastici 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022; 2022/2023; ordina al Ministero dell’Istruzione e del Merito di attivare in favore della ricorrente la Carta docente su cui sarà accreditata la somma di € 2000,00, oltre al maggior importo tra interessi al saggio legale e rivalutazione monetaria ai sensi dell'art. art. 22, comma 36 L. n. 724/1994 dalla data della maturazione dei diritti al soddisfo; condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente liquidate nella misura di € 49,00 per spese, di € 1338,35 per onorari, oltre al rimborso spese forfettarie del 15%, oltre I.V.A. e C.P.A. come per legge, con distrazione in favore dei procuratori antistatari”.
Sottoscrivere una supplenza fino al termine delle lezioni o con scadenza 30 giugno significa essere equiparati a tutti gli effetti, anche per i diritti, ai docenti di ruolo: per questo la Carta del docente deve andare anche ai supplenti. Lo ha ribadito il Tribunale ordinario di Viterbo che a fronte del ricorso prodotto dai legali Anief, in difesa di una insegnante che ha svolto insegnamento tra il 2020 e il 2023, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire la docente con i 1.500 euro di card per l’aggiornamento più gli interessi nel frattempo maturati.
Almeno 2 miliardi e mezzo in più alla scuola, migliorare reclutamento e formazione dei docenti e del personale Ata, più cattedre e posti di lavoro nelle scuole autonome, investire nella carriera professionale, rinnovare il contratto già scaduto a fine 2021, assumere tutti gli idonei dei concorsi: sono le richieste principali presentate da Cisal e Anief, attraverso un documento, durante un confronto tenuto a Palazzo Chigi con le parti sociali sulle manovre correttive in vista del disegno di Legge di Bilancio 2025.
“Ora servono risorse in legge di bilancio per finanziare pienamente i nuovi istituti contrattuali – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief - Importante non aver finalizzato i fondi per la formazione che insieme alle altre economie potranno incrementare le risorse stanziate anche per altri compiti, dagli incarichi specifici alla parte variabile degli EQ, al bonus isole anche per il personale ATA. Esteso anche ai precari il bonus continuità didattica in attesa di una norma che finanzi l’indennità di sede e la funzione specifica degli insegnanti di sostegno, fortemente richiesta da Anief al Parlamento”
“Non possiamo disperdere professionalità selezionate dallo Stato e poi chiamare in cattedra precari senza alcuna esperienza e a volte anche privi dei titoli. Il malcontento per la totale mancata considerazione per chi è risultato idoneo è altissimo: tutti i giorni, o quasi, gli Usr stanno pubblicando nuove graduatorie di merito con centinaia di idonei che hanno superato tutte le prove e che si ritrovano esclusi da tutto pur avendo fatto registrare un punteggio positivo di almeno 70/100. In tanti decidono di non subire tutto questo e di aderire al nostro ricorso”, ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato rappresentativo Anief.
Grossi errori legati all’algoritmo impazzito: come ha riportato Anief, attraverso il racconto della prima sentenza vinta su tale questione – e che riguarda l’assegnazione di una docente di scuola superiore, nel settembre del 2021, a un istituto scolastico per svolgere una supplenza annuale su una cattedra dimezzata (pari a 9 ore) e mai integrata. Le 9 ore per raggiungere il completamento cattedra, per la stessa classe di concorso, furono invece assegnate ad altri candidati con punteggi in graduatoria molto più bassi – possono dipendere da esso grandi problemi per i supplenti.
Sull’abuso dei contratti a termine nella scuola, l’Unione europea continua a pressare il Governo italiano, già sotto procedura d’infrazione dal 2019: per evitare di essere pesantemente multato, il nostro Esecutivo ha di recente deciso fornire una risposta più adeguato per via della mancata applicazione della Direttiva 70/1999, decidendo infatti di raddoppiare per legge gli indennizzi ai supplenti danneggiati arrivando a risarcimenti pari a 24 stipendi che corrispondono a quasi 40.000 euro. Il sindacato Anief ha calcolato che la spesa per le casse dello Stato potrebbe essere notevole, perché sono circa 400 mila i precari della scuola interessati al maxi risarcimento.
Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato rappresentativo Anief, ha rilasciato due interviste all’agenzia Italia stampa per parlare del decreto legge Salva infrazione.
Anche i maestri precari della scuola dell’infanzia hanno diritto a formarsi professionalmente attingendo ogni anno dalla Carta del docente per seguire dei corsi e acquistando attrezzature utili allo scopo: lo ha ribadito il Tribunale del lavoro di Messina nell’assegnare i 500 euro della card annuale per l’aggiornamento relativa ad una supplenza svolta nell’a.s. 2018/2019, dal 7.09.2018 al 30.06.2019, presso una scuola dell’Infanzia siciliana.
Durante i giorni di sospensione dell’attività didattica - vacanze natalizie, vacanze pasquali, sospensione delle lezioni deliberata dal Consiglio di Istituto e periodo dall’8 giugno al 30 giugno - i docenti assunti fino al 30 giugno sono in servizio e non in ferie: lo ha stabilito la Corte di Cassazione con Ordinanza n. 16715/2024, del giugno scorso, accogliendo il ricorso proposto dall’Anief. Lo ricorda oggi lo stesso sindacato autonomo rivolgendosi direttamente a chi non ha chiesto esplicitamente i giorni di ferie e gli sono stati assegnati d’ufficio.
Per una scuola giusta da sempre Anief è in prima linea: il giovane sindacato rappresentativo riparte con le assemblee sindacali “Il rinnovo del Ccnl 2022-24”. Si parte da Palermo, in cui ci sarà anche Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief
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