Il sindacato Anief, costantemente dalla parte dei lavoratori della scuola, da sempre si batte affinché anche i lavoratori della scuola possano avere la possibilità di ricevere dei buoni pasto.
Il sindacato Anief, costantemente dalla parte dei lavoratori della scuola, da sempre si batte affinché anche i lavoratori della scuola possano avere la possibilità di ricevere dei buoni pasto.
Potrebbe essere giunta ad una svolta la vicenda degli insegnanti e del personale Ata con disabilità riconosciuta, così come previsto dall’articolo 21 della legge n. 104 del 1992, che si vedono incredibilmente negata la possibilità di partecipare alle procedure di mobilità territoriale e cioè alla mobilità di sede: la Corte di Cassazione non sembra convinta della norma che impedisce di fare applicare la precedenza a tale personale con disabilità in occasione dei trasferimenti interprovinciali per assenza di posti. E per questo motivo ha chiesto il parere della Corte di Giustizia europea.
“L’art. 1, co. 121 della L. 107/2015 deve essere disapplicato, in quanto si pone in contrasto con la clausola 4 dell’Accordo Quadro allegato alla direttiva 199/70/CE, nella parte in cui limita il riconoscimento del diritto alla Carta Docente ai soli insegnanti di ruolo e non lo consente rispetto agli insegnanti incaricati di supplenze annuali (art. 4, co.1, L. 124/1999) o fino al termine delle attività didattiche (art. 1, co. 2, L. 124/1999). Il che comporta, di converso, l’affermazione del principio per cui anche a tali docenti spetta ed in misura piena quello stesso beneficio”. A scriverlo è stata la Corte di Cassazione lo scorso 27 ottobre: da quel giorno i tribunali del lavoro non hanno potuto ignorarlo. E nelle sentenze che ogni giorno vengono emesse la sentenza madre della Suprema Corte non può mai mancare. Il Tribunale di Rovigo non è stato da meno: nell’esaminare il ricorso prodotto dai legali Anief per difendere un insegnante precario, il giudice ha accordato la richiesta assegnando “l’importo complessivo di € 1.000,00 tramite il sistema della Carta elettronica, oltre interessi legali ovvero rivalutazione monetaria dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
Pubblicate sul sito web del Senato le proposte emendative di modifica di #Anief e #Cisal e di #Udir tra i pochi soggetti segnalati dai membri della V e della VI Commissione. Termine per la presentazione: venerdì alle ore 12. Dalla prossima settimana l'esame e il voto.
Sui contratti della scuola bisogna cambiare marcia: lo chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in corrispondenza dell’avvio dell’anno scolastico e della ripresa delle lezioni. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha fatto riferimento all’esigenza di riprendere al più presto il confronto sulla sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvato lo scorso 18 gennaio, perché servono accordi definitivi su diversi punti, come la “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo”, la “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero” e anche la definizione dei Contratti di Ricerca e la disciplina del rapporto di lavoro del Tecnologo universitario.
Anief, al fine di far rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, ha avviato la campagna “Non un euro di meno”. Ogni utente, tramite apposito modulo, potrà registrarsi e richiedere gratuitamente informazioni e consulenza sul proprio stato matricolare e sugli eventuali diritti relativi alla giurisprudenza.
La Carta del docente va data ogni anno non solo ai docenti supplenti ma anche agli educatori precari. Così ha deciso il tribunale di Rovigo nell’accogliere il ricorso presentato dai legali Anief in difesa di un educatore che per due annualità, negli anni scolastici 2022/2023 e 2023/24, ha prestato servizio a tempo determinato senza vedersi assegnare la card annuale da 500 euro: il giudice ha accolta favorevolmente l’istanza assegnando al precario “l’importo complessivo di € 1.000,00 tramite il sistema della Carta elettronica, oltre interessi legali ovvero rivalutazione monetaria dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
Sia un idoneo che un vincitore sono risultati idonei alla fine di un concorso, con la differenza che i secondi sono stati immessi in ruolo. Ma i primi non possono ritrovarsi tagliati fuori del tutto e nemmeno inseriti nella graduatoria di merito.
Anche il Tribunale di Roma sostiene che la Carta del docente non può essere negata al personale precario. Lo fa rispondendo favorevolmente, con sentenza, alla richiesta dei legali Anief in difesa di una insegnante che tra il 2020 e il 2023 ha sottoscritto tre supplenze annuali tutte con scadenza 30 giugno: nel condannare l’amministrazione al pagamento di 1.500 euro, il giudice del lavoro ricorda che sulla questione si sono espressi, tutti con parere favorevole ai precari che hanno presentato ricorso, prima il Consiglio di Stato, poi la Corte di Giustizia Europea e di recente la Corte di Cassazione.
Il ricorso promosso dal sindacato Anief al giudice del lavoro si ripropone di ottenere un risarcimento del danno economico e il recupero del punteggio di servizio contestando l'ordinanza ministeriale n. 88/2024 nella parte in cui considera rinunciatari sulla classe di concorso i docenti che, rientrando nel turno di nomina effettuato dall'algoritmo, non hanno ottenuto nessuna supplenza per carenza di sedi espresse.
Quale differenza c’è tra un candidato di un concorso risultato idoneo e un vincitore? Nessuna. Perché si tratta di idonei in entrambi i casi, con la differenza che i secondi sono stati immessi in ruolo. Ma i primi non possono ritrovarsi tagliati fuori del tutto e nemmeno inseriti nella graduatoria di merito. Ad illustrare ai giudici questa linea di pensiero saranno presto i legali dell’Anief, il sindacato che ha raccolto migliaia di ricorsi, da presentare al Tar del Lazio, in difesa dei tanti idonei dell’ultimo concorso Pnrr che secondo l’amministrazione dovrebbero rimanere esclusi dalla stabilizzazione e nella secondaria anche privati dell’abilitazione all’insegnamento.
“L'istituto della Carta docente va inserito a pieno nel contesto del sistema della formazione degli insegnanti ed il diritto-dovere formativo riguarda non solo il personale di ruolo, ma anche i precari”: nella sentenza della Corte di Cassazione n. 29961 del 27 ottobre 2023 viene anche “individuato il criterio in base al quale riconoscere ai docenti precari il beneficio de quo, limitandolo a coloro che hanno supplenze annuali (31 agosto) sui posti dell’organico vacanti e disponibili entro il 31 dicembre e a coloro che hanno supplenze sino al termine delle attività didattiche (30 giugno) su posti n on vacanti ma resi disponibili entro il 31 dicembre, poiché solo rispetto a queste tipologie di incarico si ravvisa la necessità di rimuovere la discriminazione operata nei confronti dei docenti precari”. A scriverlo è il Tribunale di Velletri nell’esprimersi favorevolmente al ricorso presentato dai legali che operano per Anief in difesa di una insegnante precaria che ha svolto tre supplenze annuali tra il 2017 e il 2020.
Il sindacato Anief ha fatto giungere - rispetto alla Conversione in legge del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico - una memoria scritta che raccoglie tutte le proposte emendative per guardare alle urgenze della scuola in maniera risolutiva.
Dopo il ministro Giuseppe Valditara, anche il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti dichiara che il Governo ha intenzioni serie sul reclutamento del personale docente attraverso il doppio canale di reclutamento: "stiamo avviando un’interlocuzione con la Commissione europea per ottenere un’ulteriore e maggiore flessibilità, anche al fine di aprire la strada al doppio canale di reclutamento", ha detto la sottosegretaria. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “il cosiddetto doppio canale di reclutamento rappresenta la possibilità di affiancare ai concorsi l’utilizzo di una graduatoria incentrata su titoli e servizi per le assunzioni a tempo indeterminato: una procedura che rappresenta la battaglia identitaria della nostra organizzazione sindacale nata per difendere i diritti dei lavoratori della scuola”.
Sui 500 euro annuali della Carta del docente la Corte di Cassazione lo scorso mese di ottobre non avuto dubbi: va assegnata. Lo stesso parere, quindi, devono sostenere i giudici del lavoro.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Siamo soddisfatti ma c’è ancora tanto da fare. Per archiviare la procedura d’infrazione bisogna anche prevenire l’abuso dei contratti a termine; quindi, bisogna inserire un doppio canale di reclutamento che eviti questo abuso. Il fatto che venga raddoppiata la sanzione e quindi il risarcimento a favore dei precari ci trova pienamente favorevoli, soltanto negli ultimi mesi abbiamo restituito a 4mila precari più di 9 milioni di euro. L’anno scorso, nel 2023, 11 milioni di euro. È evidente, dunque, che lo sforzo dell’ufficio legale dell’Anief a favore della scuola sia grande, ma va in sinergia con la politica del sindacato in Italia, in Europa contro la precarietà.
Il leader dell’Anief, prof. Marcello Pacifico, si è espresso nuovamente sul decreto legge Omnibus.
Perché un candidato di un concorso pubblico, predisposto nell’ambito dei progetti del Pnrr, è considerato abile per l’insegnamento, però rimane inspiegabilmente escluso dalla graduatoria di merito e si ritrova anche senza abilitazione? Cosa può fare per fare valere i suoi diritti? A queste domande cercheranno di rispondere alcuni addetti ai lavori durante il webinar “Idonei concorsi Pnrr, quali prospettive?”: all’evento formativo, in programma martedì 10 settembre alle ore 17, condotto da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e che riguarda in particolare i concorsi che fanno riferimento ai di cui ai DDG 2575/2023 e 2576/202, parteciperanno anche gli insegnanti Fabio Mina e Ember Dimarti per rendere pubbliche le loro esperienze.
Qualsiasi supplenza annuale – fino al 31 agosto, al 30 giugno o al termine delle lezioni – copre “un’orizzonte temporale” tale da giustificare l’assegnazione della Carta del docente: lo ribadisce il Tribunale di Tivoli nell’accogliere il ricorso prodotto da una insegnante, difesa da legali che operano per Anief, che prime di entrare in ruolo aveva svolto cinque supplenze annuali tra il 2017 e il 2022 senza potere fruire della card annuale da 500 euro utile all’aggiornamento professionale.
Anche in estate prosegue l’azione giudiziaria proposta dall’Anief per difendere i diritti dei lavoratori della scuola: l’Ufficio Studi del sindacato autonomo ha infatti calcolato che nei mesi di luglio e agosto 2024 ammonta a 1 milione e 564 mila euro la somma dei risarcimenti a favore dei docenti e del personale Ata, che portano a circa 9 milioni e 600 mila euro i risarcimenti garantiti da gennaio scorso, frutto di circa 4 mila cause portate avanti e vinte in moltissimi Tribunali d’Italia.
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