Domanda per diritto allo studio anno solare 2025: la scadenza ministeriale è il 15 novembre.
Domanda per diritto allo studio anno solare 2025: la scadenza ministeriale è il 15 novembre.
Marcello Pacifico, leader nazionale del giovane e rappresentativo sindacato Anief, durante l'incontro per l'avvio del nuovo anno scolastico ha chiesto al ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, soluzioni rapide e definitive per gli idonei ai concorsi. “Per assumere gli idonei del 2020 bisogna sbloccare le assunzioni accantonate e provvedere su tutti i posti vacanti senza titolare. Ma bisogna anche chiarire nella norma che hanno gli stessi diritti gli idonei del 2023 che hanno superato tutte le prove concorsuale. Sono vincitori a tutti gli effetti e hanno diritto a essere inseriti nella graduatoria di merito e gradualmente a essere assunti come hanno diritto a vedersi riconosciuto il punteggio ulteriore per il superamento di una procedura concorsuale che deve essere abilitante, senza aspettare gli esiti dei ricorsi alla magistratura”, ha detto in conclusione il sindacalista autonomo.
Come riporta Orizzonte scuola, è “un incremento record delle risorse destinate al rinnovo dei contratti del pubblico impiego: la manovra 2025, approvata dal Consiglio dei Ministri, prevede lo stanziamento di oltre 10 miliardi di euro per il triennio 2022-2024”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa per parlare di mobilità: il sindacalista autonomo ha affermato che “siamo pronti a firmare il contratto integrativo sulla mobilità, ma certamente chiediamo l’abolizione di tutti i ì vincoli o almeno una deroga. È un argomento che riguarda migliaia di docenti e Ata: chiediamo almeno di ampliare sul 100% dei posti disponibili i trasferimenti”.
Un nuovo successo legale Anief arriva dal tribunale di Padova: il giudice, infatti, fa assegnare al ricorrente 2mila euro, corrispondenti a 4 anni di precariato. Il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, fa osservare come “ormai i giudici hanno chiara l’idea che insegnare non ha serie, un precario non è un docente di serie B, ha diritto dunque a formarsi, oltre che il diritto.
All’avvicinarsi della fine dell’anno è tempo di bilanci ma bisogna fare i conti anche con la Legge di Bilancio: come riporta la rivista specializzata Orizzonte scuola, “Il provvedimento, illustrato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, prevede interventi per famiglie numerose, tra cui l’estensione della decontribuzione per le lavoratrici autonome con figli, la revisione dell’assegno unico e delle detrazioni.
I docenti con contratto fino al 31 agosto quest’anno non potranno aggiornarsi professionalmente: non potranno accedere al bonus Carta Docente 2024/2025 da 500 euro nette e nemmeno potranno utilizzare l’eventuale residuo economico dell’anno scolastico precedente, il 2023/2024. Se le cose stanno così, Anief non ci sta e procede con una diffida legale.
“Per arrivare alla firma del nuovo contratto, il Ccnl 2022-24 di Istruzione, Università e Ricerca, prima di tutto bisogna utilizzare gli 8 miliardi stanziati per recuperare 3 mila euro di arretrati e dare aumenti quattro volte quelli previsti come anticipo di quelli dati per l’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2022-2024 e di cui si dovrebbe parlare anche in sede di sequenza contrattuale del precedente Ccnl 2019-21”. Lo sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il ministero dell’Istruzione e del Merito continua a dichiarare di prestare particolare attenzione ai docenti precari, soprattutto quelli impegnati sul sostegno. “Per la prima volta si affronta il problema in modo strategico”, ha affermato ieri il ministro Giuseppe Valditara, all’inaugurazione di Didacta Italia, edizione di Bari, ricordando che i precari sono circa 140mila, non più di 150mila; di questi oltre 100mila operano sul sostegno. Quindi Valditara ha confermato l’intenzione di cancellare progressivamente gli organici di fatto (che non porterebbero mai alle immissioni in ruolo) per collocarli in quelli di diritto.
Altro tribunale altra vittoria Anief: il giovane sindacato rappresentativo ha registrato un altro sì di un giudice, questa volta del tribunale di Padova. Un altro insegnante precario infatti trova giustizia grazie all’azione legale dell’associazione sindacale, sempre al fianco dei docenti, soprattutto precari.
Gli insegnanti con contratto fino al 31 agosto, accedendo al proprio borsellino elettronico, hanno avuto 𝘂𝗻'𝗮𝗺𝗮𝗿𝗮 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮: non solo non hanno ricevuto l'accredito del nuovo bonus Carta del Docente, ma 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝘂𝗼 del bonus di 500 euro non speso durante l'anno scolastico 2023/2024.
Un altro insegnante precario trova giustizia grazie al giudice del lavoro facendo assegnare quella Carta del docente che una legge approssimativa e ingiusta, la L. 107 del 2015, continua a negargli: i 1.000 euro che spettavano a una docente precaria, che ha svolto due supplenze annuali portate avanti tra il 2021 e il 2023, sono stati assegnati dal giudice del lavoro di Cosenza dopo che questi ha studiato l’ampia giurisprudenza a favore dei precari. Il giudice è giunto alla conclusione inequivocabile che negarglieli sarebbe stato non solo discriminante, ma anche anti-producente per la qualità del servizio scolastico prodotto per gli alunni.
Qualche giorno fa la delegazione Anief guidata dal vicecapo dipartimento Luigi Rotundo autorizza la firma per la chiusura delle sequenze contrattuali e le dichiarazioni a verbale per il personale delle Università (contrattisti di ricerca, CEL, tecnologi, AOU).
Sulla Carta del docente si continua a sentenziare a favore dei precari: stavolta è accaduto Cosenza, dove una settimana fa il giudice del Lavoro ha condannato il Ministero al pagamento di 2.000 euro, oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito alla concreta attribuzione, per avere svolto quattro supplenze annuali (tra il 2020 e il 2024) senza ricevere un euro a supporto della formazione professionale a differenza di quanto è avvenuto per i colleghi di ruolo.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha rassicurato famiglie e imprese: la manovra di bilancio 2025 sarà “equilibrata” e non richiederà loro alcun sacrificio. Quelli ricadranno sulle strutture pubbliche: l’onere del reperimento delle risorse necessarie a finanziare le misure espansive, pari a circa 25 miliardi di euro, ricadrà infatti su ministeri ed enti pubblici, che dovranno affrontare “tagli significativi”. Lo ha annunciato lo stesso Giorgetti precisando che il Consiglio dei Ministri per l’esame del Documento programmatico di bilancio (Dpb) si riunirà il 15 ottobre.
Dopo un mese di attesa, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha finalmente sbloccato la Carta del Docente: da domani, 14 ottobre, a partire dalle ore 14.00, circa 650.000 insegnanti potranno nuovamente accedere ai 500 euro di quest’anno scolastico, confermati in toto, e agli eventuali residui del precedente. A generare i voucher per l’acquisto di beni e servizi finalizzati all’aggiornamento professionale, tramite il portale internet dedicato, saranno però solo i docenti di ruolo. “Quella di estromettere gli insegnanti precari dall’accesso alla card del docente per l’aggiornamento costituisce una discriminazione evidente che non ci trova assolutamente d’accordo, che lo stesso Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiesto di rivedere al suo Governo cercando di reperire dele risorse nella Legge di Bilancio del 2025”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Dagli insegnanti precari che lavorano fuori sede continuano a giungere sacrosante testimonianze e lamentele sulle difficoltà ad arrivare a fine mese:Luigi, 31 anni, insegnante precariocome tanti altri, racconta, in un’intervista a Il Tirreno ripresa daOrizzonte Scuola, la sua quotidianità fatta di sacrifici economici per far quadrare i conti con uno stipendio da docente che definisce “non all’altezza delle esigenze quotidiane”. Ogni giorno percorre 40 minuti in auto per raggiungere la scuola dove insegna, con una spesa mensile di circa 250 euro solo di benzina. A questo si aggiunge l’affitto di 550 euro per un bilocale, più spese e bollette. Con uno stipendio netto di circa 1.600 euro, come risulta dal suo cedolino di giugno, la metà della retribuzione se ne va per i bisogni primari.
Si è svolto ieri, venerdì 11, ottobre il secondo incontro per la definizione e la firma del CCNI PMOF 2024/2025 Estero. Per le sigle sindacali erano presenti il responsabile estero di Anief. prof. Salvatore Fina, e i rappresentanti di FLC CGIL, CISL, SNALS, GILDA, ANIEF.
Ancora pochi giorni e la Carta del docente dell’anno in corso, confermata per i tradizionali 500 euro complessivi, sarà a disposizione di circa 650.000 insegnanti: lo ha comunicato il Ministero dell’Istruzione e del Merito annunciando, anche via internet, che lunedì 14 ottobre, dalle ore 14.00, gli aventi diritto potranno nuovamente accedere ai borsellini elettronici della Carta del Docente e generare i voucher per l’acquisto di beni e servizi utili all’aggiornamento professionale. Peccato che lo stesso MIM specifichi che “l’iniziativa è riservata ai soli docenti di ruolo”. Escludera i precari costituisce una discriminazione evidente, che lo stesso Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha oggi così commentato: la conferma della card da 500 euro annuali “sfata le voci allarmistiche e infondate diffuse nei giorni scorsi, ho chiesto inoltre che nella Legge di Bilancio sia inserito il finanziamento della Carta anche per i docenti precari”.
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