Si è appena conclusa l’audizione sul DDL per la Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.
Si è appena conclusa l’audizione sul DDL per la Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.
Dopo quasi due anni di trattative è prevista per giovedì 18 gennaio alle 10.30 la firma conclusiva del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2019/21. Molte le novità confermate e anticipate dopo la firma dell’ipotesi avvenuta a luglio dello scorso anno
Domani mattina, mercoledì 17 gennaio, i sindacati rappresentativi della scuola saranno auditi presso la Commissione Cultura del Senato rispetto all’esame del disegno di legge di modifica delle norme sulla valutazione del comportamento degli alunni. Anief, giovane sindacato rappresentativo, sarà presente e verrà ascoltato sull’argomento.
In corso di esame in commissione la Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2022-2023.
La Carta del Docente va assegnata anche ai maestri della primaria: lo ha ribadito il Tribunale di Foggia al quale i legali del sindacato Anief hanno presentato ricorso per difendere una docente che ha svolto tre annualità senza ricevere il bonus per l’aggiornamento professionale. Alla maestra il giudice ha assegnato quindi 1.500 euro e condannato il Ministero alle spese. Come motivazione, il Tribunale ha ricordato che la Corte di Giustizia europea “ha dichiarato incompatibile con l’ordinamento euro-unitario la norma che preclude ai docenti a tempo determinato il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta per l'aggiornamento e la formazione del docente”.
"Bisogna affrontare le urgenze nelle nostre scuole e l’occasione per farlo è il decreto Milleproroghe”: a ricordarlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a proposito delle numerose richieste di modifica proposte dal giovane sindacato al decreto legge n. 215 approvato dal Cdm e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre scorso.
Altri 1.000 euro della Carta del Docente recuperati, stavolta a favore di un’insegnante supplente che ha fatto ricorso al Tribunale di Foggia e che aveva svolto due annualità di supplenze: secondo il giudice del lavoro, prima ancora delle numerose sentenze favorevoli all’assegnazione del bonus annuale già “il C.C.N.L. Comparto Scuola del 29.11.2007” ha conferito “rilievo centrale alla formazione dei docenti, disponendo, all’art. 63, rubricato “Formazione in Servizio”, che ‘la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un'efficace politica di sviluppo delle risorse umane” senza fare alcuna distinzione tra personale precario e di ruolo. Una posizione confermata dall’art. 64 del medesimo C.C.N.L., rubricato “Fruizione del diritto alla formazione”, che “stabilisce, a sua volta, che “la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità”.
“Senza norme migliorative anche il prossimo anno scolastico si svolgerà all’insegna della precarietà e della mancanza di personale adeguato alle esigenze”: lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che si appresta a proporre alla prima e quinta Commissione della Camera una serie di emendamenti al decreto Milleproroghe specifici per il settore scolastico: "ci accingiamo a proporre diversi emendamenti al decreto legge 215 del 30 dicembre 2023 che vanno dalla mobilità agli organici al reclutamento".
“Confermare al 30 giugno tutti i contratti dei collaboratori scolastici ed ATA aggiuntivi utilizzando anche risparmi dagli stessi investimenti previsti”: a chiederlo, rivolgendosi al Governo e al Ministero, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. La richiesta arriva dopo gli incontri politici realizzati dal giovane sindacato e la proposta di emendamenti al decreto Milleproroghe, prodotta sempre da Anief: il ministero dell'Istruzione e del Merito, anche a seguito dell’impulso sindacale, ha convocati i sindacati per giovedì prossimo, alla vigilia della scadenza della presentazione degli stessi in Parlamento, sempre per quel che riguarda il decreto legge 215 del 30 dicembre 2023, che la prima e quinta Commissione della Camera andranno presto a valutare.
Quando si parla di formazione del personale, quindi di Carta del docente, non c’è “ragione oggettiva” nel distinguere “tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato”: lo ha scritto la sezione Lavoro del Tribunale di Nocera inferiore accordando in pieno la tesi condotta dai legali Anief nel difendere un’insegnante precaria che tra il 2019 e il 2023 ha svolto quattro supplenze annuali senza ricevere un euro per formarsi e aggiornarsi professionalmente. Adesso, i 2 mila euro gli vengono finalmente assegnati grazie proprio alla decisione del giudice che opera nelle aule di giustizia di Nocera inferiore.
Mentre l’anno nuovo ha iniziato da poco il proprio giro, il sindacato Anief tira le somme e analizza azioni e successi. “Il tema della ricostruzione di carriera è un tema importante per tutto il personale scolastico. Bisogna dire che la normativa è cambiata quest’estate per i neoassunti grazie alle sentenze ottenute da Anief in Corte di giustizia europea e in virtù di un principio che è quello della parità di trattamento tra personale precario e personale di ruolo. La nuova normativa prevede il riconoscimento per intero del servizio preruolo nelle domande di ricostruzione di carriera. Dunque, non ci sarà più il raffreddamento della carriera ma il riconoscimento integrale dell’effettivo servizio svolto da precari”, ha affermato il presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief.
Gennaio sarà un mese importante per i lavoratori della scuola. Come ha dichiarato il presidente Anief, Marcello Pacifico, “da una parte finalmente i precari con supplenza breve e saltuaria, dopo anche 4 mesi di lavoro, avranno i ratei degli stipendi passati, dall’altra per la prima volta potrebbe essere riconosciuto il salario accessorio, ad oggi riconosciuto solo grazie ai ricorsi in tribunale promossi da Anief. I precari, inoltre, riusciranno ad avere un assegno mensile legato all’indennità di vacanza contrattuale; mentre il personale di ruolo l’ha ricevuto in un’unica soluzione nel mese di dicembre per tutto il 2024, in media tra gli 800 e i 1.000 euro, i supplenti lo riceveranno da gennaio con 80 euro in più”.
"Sul concorso a dirigente scolastico, Anief in nome del principio euro-unitario della parità di trattamento tra personale precario e personale di ruolo, ha deciso di riproporre i ricorsi per far partecipare i precari, ma anche tutti coloro che hanno svolto del servizio del sistema paritario di istruzione": l’annuncio è del presidente Anief Marcello Pacifico, a pochi giorni dalla scadenza della domanda per partecipare al concorso per il reclutamento di 587 dirigenti scolastici, procedura che prevede una prova preselettiva, una scritta e una orale, oltre alla valutazione dei titoli posseduti dai candidati. Sono ammessi solo i docenti di ruolo con almeno 5 annualità di servizio svolte: per il sindacato si tratta di una restrizione discriminante, che lascia fuori decine di migliaia di potenziali candidati.
Nuovo successo nelle aule dei tribunali per una ricorrente che si è affidala ad Anief: il tribunale di Trapani dà ragione a una docente a tempo determinato, “attualmente in servizio presso un istituto scolastico sito nel circondario di questo Tribunale”. Come si legge dalla sentenza, la docente ha prestato servizio per gli anni scolastici 2020/21, 2021/22 e 2022/23, non ricevendo “la carta docente, con cui è attribuita la somma di € 500,00 annui ai docenti di ruolo, da spendere per la loro formazione. Chiede pertanto la condanna del Ministero resistente al pagamento di € 1.500 inerenti agli anni scolastici suddetti”.
Si entra nel vivo dei concorsi per diventare dirigenti scolastici; infatti, fino al 17 gennaio gli insegnanti con 5 anni di servizio possono presentare domanda per partecipare al concorso per il reclutamento di 587 dirigenti scolastici, procedura selettiva che prevede una prova preselettiva, una scritta e una orale, oltre alla valutazione dei titoli posseduti dai candidati. Sono ammessi solo i docenti di ruolo con almeno 5 annualità di servizio svolte: si tratta di una restrizione però discriminante, che lascia fuori decine di migliaia di potenziali candidati. Secondo il sindacato Anief, infatti, hanno diritto a partecipare alle prove anche docenti che hanno svolto almeno 5 anni di servizio negli istituti paritari o presso gli IeFP; come possono prendervi parte i 40mila ultimi immessi in ruolo che non hanno ancora svolto l'anno di prova; al concorso per dirigenti scolastici, infine, sempre secondo il giovane sindacato possono partecipare pure i docenti precari che hanno 5 anni di servizio pregresso in scuola statale.
Nel nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21, in procinto di approvazione definitiva all’Aran, c’è anche l’incremento del 10% di tutti i compensi previsti per lo svolgimento di eventuali ore aggiuntive: lo ricorda il sindacato Anief, tra i firmatari del Ccnl la cui ratifica all’Aran dopo il via libera degli organi di controllo (in particolare per la parte economica) risulta sempre più imminente. Tra le novità che porterà il contratto, con evidenti vantaggi per il personale di comparto, c’è anche il via libera all’aumento del salario accessorio e delle quote orarie degli straordinari di tutto il personale: dopo 16 anni di blocco, gli aumenti del 10% riguarderanno, ad esempio, le attività progettuali e gli impegni che non comportano insegnamento, che da 17,5 euro l’ora passeranno a 19,25 euro.
Con la busta paga di dicembre 2023, per il personale della scuola si è già esaurita l’assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale prevista per il 2024: l’anticipazione è stata pari a 6,7 volte l’ammontare dell’indennità annuale (come previsto dall’articolo 3 del Decreto-legge 145 del 18 ottobre 2023), pari in media a poco più di 1.000 euro lordi a dipendente (media netta di 576,93), con l’importo che verrà poi riassorbito col rinnovo contrattuale. La somma, però, non è affatto adeguata a quanto previsto dalla legge per tutelare il lavoratore in assenza di rinnovo contrattuale e per questo l’Anief ha prodotto una doppia contestazione, da presentare in sede giudiziaria, a seconda della propria posizione professionale nella scuola.
“Ci sono scuole che hanno avuto finanziati i progetti del Pnrr per tre anni, ma che secondo gli accorpamenti previsti dal dimensionamento ora previsto, a metà percorso perderanno la loro autonomia: quindi saranno altri istituti a gestire quei fondi. Non vi sembra un paradosso? Non pensate che tutto questo possa creare dei contraccolpi?”. A sottolineare l’incongruenza è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso dell’incontro svolto tra le organizzazioni sindacali e i dirigenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, svolto presso il Salone dei Ministri del dicastero di viale Trastevere, per fare il punto della situazione sul dimensionamento scolastico alla luce delle novità incluse nel decreto Milleproroghe che riduce momentaneamente di oltre 150 scuole il numero di accorpamenti ma conferma gli altri centinaia previsti dalla legge di bilancio 2023.
Anche nel mese di dicembre 2023 i tribunali del lavoro hanno restituito quasi un milione di euro ai precari o agli ex supplenti della scuola italiana: tutte sentenze proposte e vinte dai legali del sindacato Anief. Il computo complessivo del 2023 è a dir poco sbalorditivo: oltre 11 milioni di euro di risarcimenti nell’anno, a seguito di 3.768 sentenze. Le battaglie in tribunale, nazionali ed europei, hanno premiato la caparbia del sindacato e decine di migliaia di lavoratori del comparto Scuola che hanno creduto nella sua azione vincente.
È sufficiente avere svolto una supplenza annuale per chiedere il riconoscimento della Carta del docente entro il quinquennio successivo, anche se poi nel frattempo l’insegnante precario è entrato in ruolo: a ribadirlo è stato il giudice del Lavoro di Treviso che si è detto favorevole al ricorso, prodotto dal sindacato Anief tramite i suoi legali, per non avere ricevuto i 500 euro a seguito della sua supplenza svolta nell’anno scolastico 2021/22. All’insegnante, assunto a tempo indeterminato all’inizio dell’anno in corso, il Tribunale ha accordato la somma inizialmente non assegnata dall’amministrazione ricordando che il Consiglio di Stato (pronuncia 1842/22) ha affermato che tale sistema collide – anche - con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla;
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