Emerge un quadro drammatico dal più recente studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e per lo Sviluppo Economico. Pacifico (Anief): “Età media altissima, professione usurante. Bisogna aumentare gli stipendi e permettere ai docenti di andare in pensione prima”
"Nella Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il sindacato Anief si ripropone come baluardo degli studenti disabili e, in generale, per il pieno riconoscimento della dignità e del valore delle persone con problematiche fisiche e cognitive, ma anche contro ogni forma di discriminazione a cominciare da quelle che, purtroppo, ancora si consumano nelle aule scolastiche anche a causa di pregiudizi e di barriere culturali, prima che fisiche, che non riconoscono né rispettano l'unicità e i diritti di ognuno di noi". E' quanto si legge in una nota del sindacato.
PALERMO, 22 NOV - "Siamo abituati a commentare fatti e non promesse tutte da verificare, dobbiamo rimanere fermi a 35 euro netti, consapevoli che le possibilità di vedere aumentare questa cifra media sono davvero ridotte, ancora di più perché dovranno servire pure per finanziare l'elemento perequativo, ovvero gli aumenti da 85 euro lordi medi che il Governo precedente non ha accordato solo per coloro che percepiscono stipendi più bassi. In queste condizioni sarà davvero difficile ridurre il gap con l'Europa, sopra di 9 mila euro annui e recuperare gli oltre mille euro di potere d'acquisto andati persi negli ultimi sette anni". Lo dice il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, con riferimento al rinnovo del contratto, scaduto ormai da quasi un anno, e agli aumenti degli stipendi per il personale della scuola per il quale sarebbero in arrivo "fondi insufficienti la qual cosa scatenerebbe una nuova stagione di proteste e di ricorsi". "Manca poco all'approvazione della legge di bilancio - afferma Pacifico -il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti continua a sperare in un miracolo di fine anno. Anief giudica positivamente gli sforzi del ministro dell'Istruzione, impegnato in una gara contro il tempo e a caccia di risorse, anche alternative, per portare nuovi fondi a un dicastero che da troppi anni viene utilizzato come bancomat per risollevare le sorti del Paese. Come Anief, tuttavia, siamo consapevoli dalle basse possibilità di realizzare l'inversione di tendenza tanto decantata, andando ad incentivare i compensi di una categoria che da troppi anni viene pagata molto meno dei colleghi d'oltre confine". (ANSA).
PALERMO, 22 NOV - Prosegue nelle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera la valutazione delle 280 richieste di modifica presentate al decreto salva-precari sulle cosiddette "misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti", il cui approdo in Aula è previsto per lunedì prossimo. Sono ancora presenti diverse delle richieste, seppure per via indiretta, formulate dall'Ufficio legislativo di Anief. "Sono davvero molte le richieste che come Anief abbiamo formulato - spiega il presidente nazionale Marcello Pacifico - che sono state reputate ammissibili dai deputati delle commissioni competenti, anche attraverso richieste di modifica analoghe o dello stesso tenore a quelle formulate dal giovane sindacato". Tra gli emendamenti, uno riguarda la stabilizzazione di 10 mila docenti di religione cattolica, attraverso un concorso ordinario e uno straordinario, con salvaguardia di una "quota non superiore al 35% dei posti del concorso" riservata proprio "al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano", più l'immissione in ruolo di oltre 2 mila vincitori nella stessa disciplina dell'ultima procedura concorsuale ancora non assunti. Tra le modifiche, vi è un emendamento sull'eliminazione del limite relativa alla valutazione dell'anno scolastico in corso: "in questo modo, giustamente - spiega Pacifico - anche l'anno scolastico 2019/20 sarà utile ai candidati per raggiungere le tre annualità di servizio richieste per partecipare alla sessione concorsuale riservata per complessivi 24 mila posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado". Disco verde pure per l'ammissione ai ruoli e la specializzazione su sostegno per chi ha prestato servizio senza titolo: "Il servizio svolto su posto di sostegno in assenza di specializzazione - si legge nell'emendamento approvato - è considerato valido ai fini della partecipazione alla procedura concorsuale per la classe di concorso". Inoltre, prevista anche la possibilità recuperare i posti del contingente annuale delle immissioni in ruolo, quest'anno composto da quasi 30 mila cattedre su circa 57 mila complessive finanziate del Mef, dando facoltà ai "soggetti inseriti nelle graduatorie utili per l'immissione nei ruoli del personale docente o educativo" di "presentare istanza al fine dell'immissione in ruolo in territori diversi da quelli di pertinenza delle medesime graduatorie. A tal fine - si legge nell'emendamento accordato -, i predetti soggetti possono presentare istanza per i posti di una o più province di una medesima regione, per ciascuna graduatoria di provenienza". La procedura andrebbe espletata ogni anno entro il giorno 10 settembre, quindi in corrispondenza dell'avvio delle lezioni. (ANSA).
Ogni anno circa mezzo milione di studenti si iscrive a un corso di una scuola secondaria di secondo grado: solo 325 mila arrivano alla maturità, gli altri 175 mila si perderanno per strada, molti di loro lasciano già nel corso del primo biennio
Ogni anno circa mezzo milione di studenti si iscrive a un corso di una scuola secondaria di secondo grado: solo 325 mila arriva alla maturità, gli altri 175 mila si perderanno per strada, molti di loro lasciano già nel corso del primo biennio. I dati aggiornati sulla dispersione scolastica sono prodotti da Tuttoscuola, sito in cui di spiega che “negli ultimi 10 anni 1,8 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola prima di sostenere l’esame di maturità (e negli ultimi 20 anni addirittura 3,5 milioni)”. Alle superiori, dunque, il tasso di dispersione è di circa il 24%, mentre la media complessiva, considerando tutti gli ordini scolastici, è tra il 14% e il 15%.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene fondamentale investire di più nell’orientamento scolastico e andare a rivedere i cicli: “Occorre anticipare la scuola primaria a 5 anni, con annualità ‘ponte’ da affidare a maestri della scuola dell’infanzia e primaria in contemporanea, e poi allungare l’obbligo formativo sino alla maggiore età. È una tappa fondamentale, che propose, senza successo, vent’anni fa l’allora ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer. Averla scartata, in luogo di altre, ha portato all’attuale situazione, aggravata dal basso livello di competenze di tanti alunni, rilevato la scorsa estate anche dall’Invalsi. Certamente, bisogna prevedere un aumento degli organici, anche del personale Ata, proprio in quelle zone dove il disagio è maggiore, il tasso di abbandono è elevato, le famiglie sono in difficoltà, gli enti locali non sono di supporto adeguato, c’è un’alta presenza di alunni stranieri, disabili e con limiti di apprendimento”
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, riunito in seduta plenaria il 13 novembre, ha espresso parere favorevole in merito allo schema di Decreto Interministeriale, che dovrà definire modalità e termini di partecipazione alla procedura di assunzione in ruolo di Collaboratori scolastici del personale ex Lavoratori socialmente utili e appalti storici, in base all’art. 1, comma 760 Legge 145/2018. Intanto, però, cresce il malcontento tra i sindacati, proprio perché a fronte di 16 mila addetti ex Lsu e Appalti Storici oggi impiegati nel servizio, il DM oltre alla stabilizzazione di circa 11mila addetti produrrebbe anche il licenziamento di oltre 5 mila lavoratori. Con un risparmio di 170 milioni. Secondo l’Anief, che su questo punto ha presentato un emendamento al decreto salva-precari, va allargata la platea di ex Lsu e vanno inclusi anche i supplenti Ata, i quali, sebbene abbiano svolto i 36 mesi di servizio minimo, che il sindacato ha chiesto con emendamento di portare a 24 mesi, ad oggi risultano tagliati fuori dalla stabilizzazione straordinaria sebbene vi siano decine di migliaia di posti vacanti. Pronto il ricorso.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “i recenti fatti di cronaca, come la drammatica morte dell’alunno di cinque anni caduto un mese fa nella tromba delle scale di una scuola di Milano, con ridotta presenza di personale e di risorse umane, anche per la sorveglianza degli allievi, stanno facendo diventare ancora più importante questa ‘vertenza’. Quella fatta da troppi cittadini precarizzati dallo Stato, con contratti atipici e a tempo determinato reiterati nel tempo. La loro assunzione, di ex Lsu e Ata con almeno due anni di servizio, farebbe tra l’altro risparmiare alle casse dello Stato milioni di euro per i risarcimenti ordinati dai tribunali”.
Rilanciare la figura del ricercatore a tempo indeterminato, attraverso la creazione di un albo nazionale, consentire al personale AFAM l’inserimento in una graduatoria utile per l’attribuzione degli incarichi, permettere lo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi ds sono alcuni dei punti chiave per migliorare il Disegno di legge di Bilancio 2020 AS 1586. Queste richieste sono presenti nel piano di modifica dell’Anief
"Il decreto battezzato come salva precari in verità, purtroppo, non salva i precari". E' quanto detto oggi, in audizione al Senato dalle Commissioni riunite Cultura e Lavoro pubblico e privato, il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico. "Siamo sulla buona strada - ha aggiunto ., perché c'è un decreto che vuole parlare dei precari, ma è stato scritto male. Una delle cose che chiediamo è estendere questo decreto anche alla scuola primaria e dell'infanzia, perché col decreto dignità non si è risolto il problema". Il presidente Anief ha anche affermato che "è necessario lanciare un appello affinché torni in vigore la figura del ricercatore a tempo indeterminato, figura scomparsa da 10 anni". (ANSA).
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(ANSA) - Alcuni lavoratori della scuola hanno stamane protestato a Roma, davanti Montecitorio, per chiedere modifiche al decreto salva scuola e al capitolo del comparto Istruzione della Legge di Bilancio. La manifestazione, svolta nel giorno dello sciopero nazionale Anief aperto a tutto il personale docente e Ata, di ruolo e precario, agli educatori, al personale Ata, dell'Afam e dell'Università, ha voluto sensibilizzare il Parlamento, dove in questi giorni è entrato nel vivo il confronto sul decreto ribattezzato "salva precari bis": il testo è giunto all'esame delle Commissioni di competenza, prima del voto finale dell'Aula previsto a fine mese
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Domani il sindacato Anief ha indetto uno sciopero nazionale del settore scuola. "Si leverà una voce autentica e decisa contro tutto quello che non funziona nel cosiddetto decreto Salva Scuola e contro la poca, pochissima attenzione che c'è, nella Legge di Bilancio, per il comparto Istruzione", dice il presidente di Anief, Marcello Pacifico
(AdnKronos) - - COMMISSIONE XIV - POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA
Il sindacato di categoria della scuola Anief chiederà in audizione ai parlamentari di presentare un emendamento al decreto scuola per riaprire le GaE a tutto il personale abilitato - inclusi DM, Itp, educatori - e per assumere nei ruoli da graduatorie di istituto provinciali, aggiornabili annualmente e aperte ai laureati. È quanto annuncia una nota
"Gli investimenti per la scuola e l'università si confermano in calo, soprattutto al Sud: lo dice, chiaramente, il rapporto Svimez 2019 sull'economia e la società del Mezzogiorno, presentato oggi a Montecitorio, a Roma, proprio nelle ore in cui la manovra inizia al Senato il suo percorso parlamentare. Istruzione, innovazione, ambiente e lavoro risultano tra le priorità emerse dal Rapporto nazionale, con il dato sulla formazione dei giovani che risulta ormai collocato stabilmente tra i comparti che riservano risparmi pubblici". È quanto si legge in una nota dell'Anief
ROMA, 5 NOV - Anief chiede al ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti di ascoltare la piazza del 12 novembre "per cambiare il decreto legge salva precari e il disegno di legge di bilancio". "Sicurezza, precariato, diplomati magistrale, sostegno, religione, Dsga, educazione civica, ex lsu, mobilità, dispersione, edilizia sono i temi affrontati a conclusione dell'audizione presso il Parlamento sulle linee programmatiche del suo dicastero", osserva il sindacato, il cui leader, Marcello Pacifico (Anief), chiede al ministro: "Ci ascolti, abbiamo idee chiare, semplici e giuste per affrontarli". (ANSA).