(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "La didattica in presenza si garantisce certamente potenziando i mezzi di trasporto e mettendo in pratica le regole sulla sicurezza negli istituti che noi stessi abbiamo sottoscritto nell'accordo nazionale. Tuttavia, rimane indispensabile provvedere ad aumentare il numero di classi, quindi di plessi e di scuole, reintroducendo i 15mila plessi chiusi del dimensionamento del 2008. Inoltre, bisogna ridurre la quantità massima di alunni per classe prevista da quelle stesse norme, perché in tempo di Covid, ma pure quando sarà finita la pandemia, non possono convivere in un'aula di meno di 50 metri quadrati 30 e più studenti, più il docente e non di rado un altro in compresenza e pure il collega di sostegno. Si approfitti del calo demografico, che continuerà a scendere nei prossimi anni, per centrare questi obiettivi, arrivando a 15-18 alunni per classe. Stavolta le risorse per farlo ci sono: sono quelle del Recovery plan. Manca però la volontà politica". A dirlo è Marcello Pacifico, leader di Anief, dopo l'incontro tra governo-Regioni ed Enti locali dedicato in particolare al trasporto e alla ripresa delle scuole a settembre. (ANSA).
ll concorso straordinario della secondaria si conferma con un'alta percentuale di posti vacanti, pari a quasi il 30% dei partecipanti: finora sono state corrette poco più della metà delle prove scritte svolte e in termini assoluti i posti vacanti superano le 3mila unità. A sottolinearlo è il sindacato Anief secondo il quale "150 minuti, due ore e mezzo a disposizione secondo il bando, possono sembrare tanti, ma se servono a svolgere cinque mini-tematiche diverse e a scegliere le risposte esatte da un testo in lingua inglese possono diventare drammaticamente insufficienti". Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "questi risultati stravolgono la logica del concorso riservato. I 150 minuti massimi per rispondere a quesiti disciplinari complessi e ad ampio raggio, per molti sono diventati motivo di esclusione, tanto che a fine concorso straordinario potremmo arrivare a 8-10mila esclusi dopo avere partecipato alle prove". (ANSA).
"Sottoscritto a Palazzo Chigi il patto per l'istruzione tra le confederazioni sindacali e l'amministrazione scolastica rappresentata dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Siamo riusciti a far tornare la scuola al centro e ora è bene che il progetto prenda corpo con delle modifiche già al decreto legge che introduce il reclutamento semplificato". A dirlo ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente all'atto della firma in rappresentanza della Cisal. Tra le novità importati c'è anche l'impegno sulla riduzione del numero di alunni per classe, anche a seguito della riduzione di 100mila alunni.
"Per gli studenti il vero problema non sono gli apprendimenti, che si possono recuperare da settembre, e nemmeno la socialità, dal momento in cui l'Italia è tornata ''gialla'': quello che andava affrontato subito è invece la necessità di far ripartire la scuola in sicurezza dal 1° settembre". Lo sostiene il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. In un'intervista a Italia Stampa, il sindacalista dichiara: ''Come abbiamo chiesto al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e sottoscritto qualche giorno fa nel Patto per la Scuola siglato dalle Confederazioni, sul quale aspettiamo la risposta del Governo, quello che ci aspettiamo è un diverso rapporto alunni-insegnanti'', con la fine della classi pollaio e la riduzione sensibile del numero di allievi per classe, ma anche ''alunni-classi e alunni-plessi, perché soltanto mantenendo il distanziamento sociale nelle nostre aule è possibile fare didattica in presenza in sicurezza''.
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Circa un candidato al concorso straordinario per docenti su tre - secondo i primi dati degli Uffici scolastici regionali - non ha superato la prova, con il rischio di lasciare moltissimi posti scoperti. Infatti, dei 32 mila posti previsti, tra rinunce e bocciature, il 28% rischia di non essere assegnato, lasciando quindi vuote circa 9000 cattedre che, nei prossimi tre anni, sarebbero dovute andare alle immissioni in ruolo. Mancano ancora alcune prove suppletive destinate ai candidati che, per motivi legati al Covid-19 (contagiati, in quarantena ecc.), non hanno potuto prendere parte alle due tranche dell'esame: quella dell'autunno scorso e quella di febbraio. Queste prove si dovrebbero concludere entro il 20 maggio. Ma già si può prevedere che, ad esempio, tra i partecipanti alla prova scritta di febbraio, secondo il sindacato Anief, appena la metà supererà la prova scritta. Per le cattedre di sostegno, la situazione è ancora peggiore: sembra infatti che soltanto il 20% dei candidati riuscirà ad avere il posto. Molti docenti hanno hanno dichiarato che i 150 minuti a disposizione (tanto durava la prova) erano decisamente troppo pochi se rapportati alla difficoltà della traccia. (ANSA).
"Subito si apra il tavolo sulle revisioni dei parametri di rapporto alunni-insegnanti nella formazione delle classi o neanche se vaccinati avremo scuola in sicurezza"