La ministra dell'Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha convocato le organizzazioni sindacali per un incontro che si terrà mercoledì 3 marzo. Il sindacato rappresentativo Anief è stato convocato, presenti Maresci e Papi, rispettivamente capo dipartimento e vice capo dipartimento Anief Ricerca. Papi ha ichiarato che ''rappresenteremo alla ministra le principali criticità e le proposte per il rilancio dei settori. Impiego delle risorse del Recovery Fund, pieno coinvolgimento degli enti pubblici di ricerca in tema di innovazione tecnologica e transizione ambientale, valorizzazione del personale, lotta al precariato, rinnovo del Ccnl e governance sono i principali temi ai quali occorre porre particolare attenzione".
"Auspichiamo che da questo primo incontro emergano le condizioni per un confronto stabile con il governo, condizione imprescindibile per supportare la Ricerca e l'università italiane, settori strategici per il futuro del Paese'', ha concluso.
"Risultano meno di 170 mila i lavoratori della scuola vaccinati, a fronte di oltre un milione complessivi. Poco più del 15% di vaccinati - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è una percentuale davvero troppo ridotta, tra l'altro riguardante lavoratori della scuola che devono ancora vedersi somministrare la seconda dose, per pensare di avere attuato una svolta importante e decisiva verso l'immunizzazione dal Covid19. Ci aspettiamo una accelerazione, che preveda tra l'altro anche la somministrazione del vaccino pure per i dipendenti scolastici non residenti: come si fa a pensare che debbano tornare nei loro territori di residenza per fare quello che è un diritto sacrosanto da potere espletare nella Asl o nell'ospedale collocato dove sono in servizio? La salute non può avere confini". (ANSA).
Il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, in diretta dalla sua pagina Facebook, ha detto, al termine dell'incontro con il nuovo titolare di viale Trastevere, Patrizio Bianchi, che ''abbiamo intanto abbracciato l'appello di dialogare insieme e costruire il futuro di questo Paese. Durante l'incontro abbiamo voluto mettere alcuni punti urgenti all'attenzione del ministro: intanto ripartire in sicurezza nella didattica in presenza''
"Si andrà a scuola fino al 30 giugno? La domanda tiene con il fiato sospeso migliaia di insegnanti e di alunni. Perché da questa decisione dipendono le scelte familiari e professionali di milioni di cittadini. Sull'argomento oggi il neo ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha detto di volere ''ripartire dal Sud'', perché Campania, Calabria e Sicilia sono le regioni con la più alta dispersione scolastica. Ma il punto, ha sottolineato, non riguarda solo le lezioni: c'è da recuperare molta socialità, andata perduta per via dell'isolamento imposto dal Covid-19". Così una nota dell'Anief