(ANSA) - ROMA, 16 DIC - "Lascia stupiti la testardaggine con cui l'amministrazione prima e il decisore politico adesso hanno deciso di difendere l'illegittimo blocco assoluto per cinque anni dei trasferimenti, come anche delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie annuali. Ancora di più perché ci troviamo in una condizione di rischi per la salute, dovuta alla pandemia, che dovrebbe ostacolare, laddove possibile, le possibilità che i cittadini, in questo caso per motivi di lavoro, debbano viaggiare. Rimane poi inappropriata, questo in assoluto, l'insensibilità da parte delle istituzioni pubbliche verso decine di migliaia di dipendenti assunti nei ruoli dello Stato e che chiedono, in presenza di posti vacanti, giustamente di ricongiungersi alla famiglia". Lo dice il presidente di Anief, Marcello Pacifico, riferendosi all'emendamento Fioramonti che elimina il vincolo quonquennale per gli insegnanti e che è stato respinto. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - "Va bene introdurre norme che agevolano la sicurezza per la salute in vista del ritorno in classe a gennaio. Come anche la possibilità di recuperare il gap formativo che si è venuto a determinare a seguito prima del lockdown e poi della chiusura ad intermittenza in alcune località di quest'anno scolastico. Rimane da capire perché per il personale scolastico, invece, si continui a non fare nulla per sopperire alle odiose discriminazioni verso i precari ed alcune categorie professionali, oltre che l'introduzione di disposizioni utili ai lavoratori con particolari esigenze". Lo afferma il presidente di Anief, Marcello Pacifico, a proposito del decreto Ristori e delle norme che riguardano la scuola. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - "Noi come Anief abbiamo fatto molte battaglie contro i tagli avvenuti in seguito alla Legge 133 del 2008 che ha ridotto il tempo scuola, portandolo a 5 ore in ogni ordine e grado. Bisognerebbe riprendere il tempo scuola, quindi non solo tempo pieno e prolungato, e riprendere anche l'insegnamento per moduli nella scuola primaria che è stato abolito dalla legge 169 del 2008: prima si avevano maggiori risultati di apprendimento. Per quanto riguarda le riforme mancate, l'abbiamo approvata ma non abbiamo dato dignità di materia a cittadinanza e costituzione, così come abbiamo inserito l'educazione fisica nella scuola elementare ma non ci siamo forniti di organici suppletivi". Lo ha detto nel corso dell'Assemblea nazionale con il mondo della scuola, organizzata dal Partito Democratico, Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, "Questo mi riporta - ha continuato Marcello Pacifico - a uno dei problemi fondamentali, uno dei tre assi: gli organici. Prima di fare i banchi bisognava mettere mani ai Dpr sul dimensionamento scolastico: abbiamo bisogno di più plessi, negli ultimi 12 anni ne sono stati aboliti 15mila; in tempo di Covid-19 ne abbiamo recuperati 3mila, ne rimangono fuori ancora 12mila. È necessario avere plessi sicuri e classi non pollaio". (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Sono 35 mila le domande presentate per andare in pensione, 27 mila quelle dei docenti, 7 mila quelle degli Ata, 500 degli insegnanti di religione cattolica e 80 degli educatori presentate a dicembre. Più della metà sono per Quota 100 che resterà in vigore fino alla sua scadenza, 31 dicembre 2021. I numeri li fornisce il sindacato Anief il quale calcola che saranno quindi più di centomila i posti vacanti per le prossime immissioni in ruolo. Per Marcello Pacifico, presidente Anief, "Serve riformare l'attuale sistema di reclutamento per consentire l'assunzione dei precari dal doppio canale (GaE o concorso straordinario non selettivo) e per riconoscere il lavoro gravoso per il personale scolastico, già provato dal lavoro svolto in presenza nella pandemia. Proprio oggi abbiamo chiesto con una mozione alla Cesi d'intervenire presso la Commissione europea per riconoscere il lavoro svolto a scuola tra quelli a rischio professionale biologico, direttiva 54/2000". (ANSA).
"In questi quattro anni abbiamo tutelato il personale della scuola, siamo cresciuti in termini di deleghe, abbiamo vinto la sfida della rappresentatività, abbiamo cominciato a sottoscrivere accordi con l'amministrazione per garantire il diritto di docenti e personale Ata nella didattica a distanza ma anche il diritto degli alunni ad avere una corretta istruzione, in un momento in cui viviamo un crisi che non avevamo mai affrontato come Paese dal Dopoguerra ad oggi". Lo dice Marcello Pacifico, appena riconfermato dal congresso nazionale, organizzato da remoto, presidente di Anief, sindacato della scuola con oltre 48mila soci e sedi in tutta Italia e che a oggi si è ritagliato il 6,16% di rappresentanza grazie a una serie di battaglie portate avanti. "Abbiamo dimostrato che siamo capaci di tutelare i diritti dei lavoratori - aggiunge - e continuiamo a confrontarci con il Parlamento per una serie di emendamenti alla legge di bilancio necessari a migliorare le condizioni del personale. Abbiamo lavorato, però, non basta, c'è bisogno di più sindacato, di più formazione, di più informazione e di più contrattazione". Una scuola che ancora manifesta non pochi problemi. "In questi mesi di emergenza - dice Pacifico - siamo riusciti a far capire quali sono le questioni fondamentali: gli spazi non ci sono e quelli che ci sono non bastano, abbiamo cercato di aumentare classi e plessi ma non bastano, rispetto a 12 miliardi di tagli e 200 mila posti di lavoro saltati. Bisogna aumentare i posti e stabilizzare i precari. La seconda grande sfida riguarda gli investimenti sul personale - prosegue il presidente - abbiamo i docenti più vecchi del mondo". Ma quanto era preparata la scuola italiana davanti alla pandemia? "Non era affatto preparata né prima né dopo - prosegue - Oggi c'è un'atmosfera nuova e si sta capendo quanto importante sia la didattica in presenza per arricchire apprendimenti e risultati degli alunni, vanno usate le risorse del 'Recovery plan', servono 15 miliardi subito". E sul ritorno in classe Pacifico chiude: "Si parla in alcune bozze di Dpcm di fare didattica al 50% dal prossimo 7 gennaio, ma non possiamo più assistere al balletto dei colori delle regioni, il diritto all'istruzione non può essere legato a un colore di matita, va garantito il diritto allo studio in tutto il territorio". (ANSA).