Giovedì 8 marzo, Anief è stata audita in Senato presso la V (Bilancio) e la VI (Finanze e tesoro) commissione a proposito del Decreto Sostegni: è intervenuto il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico. Il leader del sindacato ha parlato delle 18 proposte inviate, e cioè ''emendamenti che hanno il fine di sostenere il personale e l'intero settore dell'istruzione per rilanciarlo, ma anche a sostegno delle famiglie. Innanzitutto il bonus di 100 euro per attività in presenza: noi vorremmo estenderlo a tutto il periodo di emergenza da covid-19. Inoltre appoggiamo il divieto dei licenziamenti e la trasformazione dei contratti a termine, nel caso della scuola anche in virtù della continuità didattica''
(ANSA) - ROMA, 08 APR - "I dati ufficiali, aggiornati ad oggi, sulla base del Report vaccini pubblicato dal ministero della Salute, ci dicono che delle 11.738.824 dosi di vaccino anti-Covid19 somministrate in Italia 1.082.493 riguardano unità di personale scolastico: considerando che l'80% dei docenti e Ata è donna, significa che oltre 800 mila sono state ricevute dal sesso femminile. Ma considerando anche che oltre il 17% del personale scolastico ha oltre 60 anni, significa che non oltre 150 mila insegnanti donne, oltre che assistenti amministrative, tecniche, collaboratrici scolastiche, Dsga e Dirigenti scolastici donna rientrano nella fascia d'età che il ministero della Salute associa alla somministrazione di AstraZeneca. Le altre 650 mila lavoratrici della scuola sono dunque quelle donne a cui il vaccino non sarebbe direttamente indicato, ma nemmeno sconsigliato". A dirlo è il presidente di Anief, Marcello Pacifico. "Per noi è chiaro che occorre continuare a procedere con la campagna vaccinale - continua Pacifico -, perché i vantaggi superano indubbiamente i rischi. Sulle vaccinazioni, come sindacato siamo stati i primi a chiedere di fare presto e a pretendere dei chiarimenti sulle troppe incertezze che hanno portato al blocco della somministrazione delle dosi e che continuano a caratterizzare questa campagna vaccinale. In questo clima, per evitare che le preoccupazioni prevalgano sulla ragione, rendendo ancora più difficile l'arretramento del Covid19, diventa fondamentale avere informazioni certe ed essere rassicurati sulla base di dati scientifici certi. Adesso, seppure non in modo netto, i chiarimenti sono arrivati", conclude Pacifico riferendosi alla circolare del ministero della Salute sull'aggiornamento delle raccomandazioni per il vaccino anti-Covid di AstraZeneca. (ANSA).
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso del seminario sulla legislazione scolastica organizzato per la provincia di Torino, ha affermato che "oggi è il primo giorno di scuola per tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse. Dobbiamo continuare a chiedere al ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, più aule, più plessi e una diversa distribuzione degli organici affinché si possa ridurre al minimo la diffusione del Covid-19 e per riconoscere una specifica indennità a tutto il personale scolastico impegnato nella didattica in presenza". (ANSA).
"Il nuovo decreto Covid varato dal governo Draghi contiene un'annunciata ma non meno importante novità per la Scuola: dal 7 al 30 aprile tornano a fare lezione in presenza, anche in zona rossa, gli alunni dell'infanzia, della primaria e delle classi prime della secondaria di primo grado. Seconde e terze medie e studenti delle superiori, invece, rimarranno in DaD solo in zona rossa, mentre in zona gialla e arancione rientreranno integralmente in presenza al primo grado, almeno al 50% al secondo. Scatta il divieto di deroga per le Regioni che, da oggi, non potranno più decidere autonomamente di lasciare a casa gli studenti fino alla prima media". Lo sottolinea una nota dell'Anief
(ANSA) - ROMA, 02 APR - "Riaprire le scuole prima di aver completato la vaccinazione di tutto il personale docente e non docente è un errore, serve cautela per garantire la salute del personale scolastico, degli alunni e delle loro famiglie. Bene, invece, la decisione di mettere un freno alle fughe in avanti delle Regioni sulla Scuola, ma si doveva estendere il divieto di deroga a tutti i gradi". Lo afferma il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
Il sindacato Anief reputa "positiva l'intenzione dell'amministrazione di riprendere le procedure concorsuali. Tuttavia ricorda che i posti da coprire sono ormai tre volte tanto, considerando le 220 mila supplenze annuali sottoscritte quest'anno e i 35 mila pensionamenti in arrivo solo tra il personale docente". Così una nota di Anief
La scuola riaprirà in tutta Italia subito dopo la pausa di Pasqua, il 7 aprile, "si ricomincia dalla scuola che è non l'ultima bensì la prima a riaprire. Questa l'idea che vogliamo dare", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Ma c'è di più: a fine mese, ha annunciato, sarà pronto il piano per l'apertura delle scuole in estate, che avrà maggiore attenzione ai più fragili e ai territori più difficili. La novità del nuovo decreto del Consiglio dei ministri che contiene le norme anti Covid dal 7 al 30 aprile, è che la scuola non sarà più soggetta alle ordinanze dei governatori che in alcune aree del Paese - è il caso della Campania - hanno tenuti aperti gli istituti, anche per i più piccoli, per soli 37 giorni in tutto l'anno scolastico. Il testo del governo infatti prevede in zona arancione e gialla la presenza a scuola fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori mentre in zona rossa si andrà a scuola fino alla prima media. Le nuove disposizioni non possono essere derogate "da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e, delle Province autonome", specifica il testo.
"Questa volta abbiamo deciso che la priorità prima di tutte è a scuola, io credo che debba essere così in tutta Europa", ha sottolineato il ministro il quale ha fatto notare, a proposito di quanto sta avvenendo in Francia, dove le scuole sono aperte ma c'è un dibattito per chiuderle a causa dell'alto numero di contagi, che "non è sempre bene guardare all'estero". Bianchi nei numerosi interventi pubblici avuti oggi ha detto di credere fermamente nel tempo pieno per tutti ("è la forma di scuola sempre più necessaria e deve essere sempre più diffusa. Abbiamo intenzione di istituire il tempo pieno a livello nazionale"), che al momento si fa troppa poca musica e troppo poco sport nelle scuole e che le bande civiche potranno diventare scuole di musica a supporto degli istituti. Intanto oggi il Comitato Priorità alla scuola ha lanciato un'altra giornata di mobilitazione per chiedere che subito dopo Pasqua tutti rientrino in presenza, dal nido all'università. Ma alcuni sindacati pongono dubbi sull'opportunità di un rientro in massa, "le scuole - ha fatto notare Marcello Pacifico di Anief - continuano a non essere fornite di adeguati dispositivi e materiali anti-Covid, né della possibilità di effettuare continui monitoraggi e test rapidi".
(ANSA) - ROMA, 31 MAR - "Tutti in classe dopo Pasqua? Il Governo valuti con attenzione: i rischi contagio ci sono ancora". A dirlo è il presidente di Anief, Marcello Pacifico. "Vi sono più evidenze scientifiche che indicano come sempre alti i rischi derivanti dalla frequenza delle classi, peraltro aggravati dalla novità delle varianti che hanno raggiunto l'Italia e che colpiscono in modo particolare i giovani. Senza dimenticare che le scuole continuano a non essere fornite di adeguati dispositivi e materiali anti-Covid, né della possibilità di effettuare continui monitoraggi e test rapidi", prosegue il sindacalista. "Senza dimenticare che il personale scolastico deve ancora effettuare la seconda dose di vaccino AstraZeneca, con una copertura al momento non superiore, per stessa ammissione dell'Ema, del 70%", conclude. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "Sono state pubblicate le ordinanze sulla mobilità del personale docente e Ata. Purtroppo permangono i vincoli da Anief denunciati come illegittimi e la politica ha soltanto illuso migliaia di lavoratori della scuola immobilizzati al di là dei proclami sui social. A questo punto il sindacato cercherà di far sollevare la questione di legittimità costituzionale nei ricorsi che presenterà insieme anche al riconoscimento del diritto all'assegnazione temporanea per il prossimo anno scolastico per chi ha bambini entro tre anni residenti in altra provincia o ancora familiari con 104 conviventi. Appena firmeremo il nuovo Ccni cercheremo di cambiare il nuovo contratto integrativo triennale. Nel frattempo bisognerà ricorrere anche contro il limite del 25% dei posti imposto dall'accordo sindacale e contrario alla normativa". Lo afferma il leader Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
Screening costanti sulla popolazione scolastica, dati aggiornati sugli istituti, revisione dei protocolli che riguardano, tra le altre cose, il tipo di mascherine in uso nelle scuole e la distanza tra gli studenti. E poi tamponi periodici anche salivali per i più piccoli e previsione da ora di organici adeguati, pensando soprattutto al prossimo anno scolastico. Il mondo della scuola si dice pronto a ripartire, plaude alla scelta del governo di riaprire le aule anche in zona rossa, ma vuole certezze e sicurezza. "Per mantenere le scuole in presenza servono fatti, non annunci", afferma Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil. E il governo sta pensando ai fatti come ad esempio screening sulla popolazione scolastica per monitorare la situazione e abbassare il più possibile il rischio. Il professor Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano, consiglia di riaprire gradualmente le scuole mettendo in campo i test salivari, "che sono poco invasivi e possono essere facilmente gestiti in ambiente scolastico da insegnanti già vaccinati" anche se ammette che la proposta non è "di semplice realizzazione". A spingere per il ritorno nelle aule concorre il fatto che la gran parte del personale scolastico ha ricevuto la prima dose di vaccino e i dati portati oggi dai rappresentanti del Cts alla cabina di regia a Palazzo Chigi dai quali emerge che sì il contagio è cresciuto nelle fasce d'età 0-9 e 10-10 ma non più di quanto non sia avvenuto in altre fasce d'età. La crescita dei casi insomma, non sarebbe attribuibile alla scuola in quanto sarebbe in linea con quella registrata negli ultimi mesi in tutto il Paese. Inoltre anche il rallentamento della curva ha favorito la decisione di aprire le scuole per i più piccoli. "Abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolissimo tesoretto di cui disponiamo sulla scuola per la funzione sociale che la scuola ha nel nostro paese -ha spiegato il ministro Roberto Speranza- In un quadro che resta molto prudenziale ci possiamo consentire una scelta che vuole dare un segnale rilevante ad un pezzo strategico e decisivo della nostra società". Nel mondo della scuola c'è anche chi, come il sindacato Anief, è contrario al rientro in classe e si chiede il perchè da dopo Pasqua bisogna tornare in aula "in presenza di contagi elevati". Intanto oggi in 70 città italiane è andata in scena la protesta contro la Dad organizzata dal Comitato Priorità alla scuola e dai Cobas per chiedere il ritorno di tutti i ragazzi nei loro istituti. Una nuova iniziativa è già stata preannunciata per il prossimo 31 marzo. E oggi in due ordinanze il Tar del Lazio ha invitato il governo a riesaminare il Dpcm del 2 marzo scorso che ha disposto la didattica a distanza in tutte le scuole delle Regioni in zona rossa "alla luce della cospicua documentazione prodotta in giudizio da numerosi genitori di studenti ricorrenti". (ANSA).
"Non è possibile per un anno dichiarare da parte del Comitato tecnico scientifico e del Governo l'impossibilità di mandare i propri figli e migliaia di insegnanti e amministrativi a scuola nelle zone rosse e poi cambiare idea senza dati scientifici e in presenza di contagi elevati. Ci vuole chiarezza. Il sindacato deve tutelare la salute dei lavoratori. Lo Stato deve garantire la salute delle famiglie. O si spiegano quali presupposti sono cambiati o si dovrà chiarire in tribunale questo atto di presunta irresponsabilità". Lo dice il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).