° Iscrizioni per l’a.s. 2014/2015
Con l’impegno consueto per questi adempimenti, la Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi ha avviato la fase propedeutica alle iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado.
E’ fissato al 28 febbraio 2014 il termine di scadenza per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia, alle prime classi delle scuole del I ciclo, alle prime classi del II ciclo, comprese quelle relative ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà integrativa e complementare dagli istituti professionali. Le domande possono essere presentate dal 3 febbraio 2014, ma le famiglie possono già dal 27 gennaio avviare la fase di registrazione al portale. Essendo cambiata la procedura di registrazione, le utenze generate nel 2013 non sono valide e occorre registrarsi di nuovo; per le scuole paritarie, la procedura on line è facoltativa.
Le iscrizioni avvengono in due ambienti: - le attività a carico delle scuole, sul SIDI – Area Alunni – Iscrizioni on line, e sono consentite già dal 7 gennaio 2014; - l’iscrizione a carico delle famiglie, da www.iscrizioni.istruzione.it, a partire dalla data definita dalla C.M. sulle iscrizioni. Calendario di massima delle attività: Rispetto allo scorso anno, sono state previste due novità. La prima è la funzione che consente alle scuole di visionare i moduli di iscrizione personalizzati in modalità anteprima (in formato HTML), come si presentano alle famiglie, prima dell’avvio delle iscrizioni. Nel caso in cui la scuola non abbia personalizzato il modello, all’apertura delle iscrizioni per le famiglie il sistema rende disponibile il modello base; dal 27 gennaio viene rivolto alla scuola l’invito a personalizzare (eventualmente) il modello entro il 31 gennaio. La seconda novità è l’anticipazione della funzione di registrazione per le famiglie (indispensabile e propedeutica per compilare la domanda) alla settimana precedente l’avvio delle iscrizioni. Inoltre, la procedura di registrazione al portale è stata semplificata: dapprima l’utente compila il form indicando un indirizzo email principale (che deve essere confermato digitandolo una seconda volta) al quale viene spedito il messaggio con il link di conferma registrazione; ricevuta l’email con il link, sarà sufficiente cliccare sullo stesso per confermare la registrazione. Questa seconda operazione deve essere eseguita entro le ventiquattro ore dalla ricezione della email; in caso contrario, l’utenza è annullata e occorre procedere a una nuova registrazione. I moduli di iscrizione sono stati rielaborati sia nella parte base sia nella parte personalizzabile. È stato rivisto l’elenco delle informazioni (raccolte nel “catalogo alunni” e nel “catalogo famiglia” predisposti dal MIUR) che possono essere richieste, se necessarie, alle famiglie. Tali richieste di informazioni, finalizzate all’accoglimento delle domande di iscrizione ovvero per l’attribuzione di precedenze o punteggi nelle graduatorie/liste di attesa, devono essere definite con delibera del Consiglio di istituto, che ne evidenzi in maniera puntuale i criteri sottesi di modo che sia, altresì, comprensibile l’indispensabilità delle informazioni che la scuola richiede. Gestione “tempiscuola”(scuole primarie e secondarie di primo grado). La scelta è esercitata dalle famiglie. Le articolazioni dell’orario settimanale, previste dagli artt. 4,5 D.P.R. n.89/2009, sono visualizzate nel modello di iscrizione. Le istituzioni scolastiche possono indicare, in un apposito spazio predisposto accanto a ciascun tempo scuola, quello non attivato nel 2013/14. Gestione indirizzi di studio (scuole secondarie di secondo grado). I licei inseriscono sul SIDI il percorso “licei” e l’indirizzo offerto, mentre gli istituti tecnici e professionali, dopo aver selezionato il percorso specificano sia il settore sia l’indirizzo. Per gli Istituti professionali può essere indicata anche l’offerta formativa sussidiaria (IeFP), se attivata nell'ambito regionale. Le famiglie possono scegliere di effettuare l’iscrizione a uno dei diversi indirizzi di studio presenti nella scuola, nonché indicare, in subordine, fino a un massimo di altri due istituti. Download delle domande ricevute. Sarà disponibile, per le scuole, un file excel contenente tutte le informazioni inserite nelle domande man mano che vengono inoltrate dalle famiglie. Iscrizione degli alunni sprovvisti di codice fiscale. Per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, una funzione consente la creazione di un “codice provvisorio” da sostituire appena possibile con il definitivo.

° Della serie: Incomunicabilità politico-esistenziale
MEF e MIUR non comunicano. Prima, la questione 150 euro, poi il fantasma di una querelle sulle 4.447 immissioni in ruolo per il Sostegno (autorizzate nel Decreto istruzione, come anticipo per l’a.s. 2013/2014 del piano triennale di stabilizzazioni).
Entrambe le “incomprensioni” sono state, però, chiarite; così, né si procede al recupero degli scatti maturati da 45000 dipendenti, né si blocca l’assunzione degli insegnanti di sostegno. Della prima questione s’è occupato Letta in persona; in merito alla seconda, La Repubblica ha riportato (10 gennaio) questa precisazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze: “Il Ministero dell'Istruzione ha inviato al Ministero dell'Economia il decreto interministeriale MIUR-MEF di rideterminazione delle dotazioni organiche dei posti di sostegno in data 19 dicembre 2013, insieme alla richiesta di autorizzazione all'assunzione del primo nucleo di insegnanti. Nei dieci giorni lavorativi successivi, inclusi quelli tra Natale, Capodanno ed Epifania, la Ragioneria Generale dello Stato ha effettuato le verifiche prescritte ed espresso parere positivo tanto sul decreto quanto sulla richiesta di assunzione, fatti salvi gli ulteriori adempimenti del MIUR. Nelle prossime ore il decreto, controfirmato dal Ministro Fabrizio Saccomanni, verrà restituito al MIUR, mentre il parere favorevole all'assunzione verrà trasmesso agli uffici del Ministro per la Pubblica Amministrazione. Il Dipartimento della Funzione Pubblica predisporrà lo schema del Decreto del Presidente della Repubblica necessario per il completamento dell'iter di assunzione che potrà essere sottoposto quanto prima al Consiglio dei Ministri”. Ma ci ritenteranno !

° Qual e’ la considerazione verso l’insegnamento, da parte della classe politica
La tabella che riportiamo (Fonte COBAS) dice quale sia stata, da parte di una intera generazione di decisori politici (e di sindacalisti che ne hanno concertato le scelte).



In sostanza, nell’arco di una generazione, si è prodotto un arretramento marcato delle retribuzioni ai docenti e un altrettanto marcato plus riconoscimento ai dirigenti. Il rapporto Eurydice 2013 riferito ai 5 milioni di insegnanti che lavorano nei Paesi della U.E. documenta che il trattamento economico di quelli italiani è inferiore a quello dei colleghi, non solo dei lussemburghesi e dei tedeschi (gli insegnanti delle scuole primarie hanno già a inizio carriera retribuzioni maggiori rispetto agli insegnanti delle secondarie superiori italiani), ma perfino degli spagnoli, dei ciprioti e dei portoghesi. In Lussemburgo, un maestro delle elementari al primo giorno di scuola è retribuito con 67.129 euro lordi annui e a fine carriera con 118.443 E.
Poiché, nei sistemi a economia capitalistica, le retribuzioni sono correlate allo status secondo la concezione delle funzioni nella società, dalla tabella traiamo l’immagine di un sistema-Italia vetero industriale, a ordinamento gerarchico, estraneo al modello – ormai vincente – così detto della “economia della conoscenza”. E così non si progredisce. In questo modello della società, la Scuola è genericamente assimilata ad altri servizi pubblici perdendo la specificità educativa.

° Chi governa? C’è un guasto al sistema democratico? C’è “tutti” e “tutti”.
Si moltiplicano i sintomi (grave il tentennamento sulle tasse) di un governo titubante
La retromarcia del governo sulla questione della restituzione, da parte dei docenti, dello scatto stipendiale per il 2013 è stata accolta con giusta soddisfazione da parte dei colleghi, e con la faccia di bronzo da parte dei parlamentari che appoggiano il governo. Non avvertono disagio ? Hanno capito chi ha deciso la restituzione ? Chi ha deciso che non si proceda alla restituzione ? Hanno capito chi decide, che cosa ? Chi ha glissato sulle procedure per il pagamento dello stipendio ai supplenti ? Chi glissando sulla copertura della mini IMU invia ai commercialisti milioni di contribuenti per il calcolo di spiccioli ? Chi glissa sugli abusi dei comuni che le tasse per i servizi le raddoppiano anche erogando servizi da schifo ? Chi si volta dall’altro lato, alla vista delle spese (e ruberie) della “casta” ? E procrastina alle calende greche i provvedimenti per tagliere queste spese ? La sensazione è che a questo veicolo manchi lo sterzo. Abbiamo la sensazione di un procedere etero diretto (telecomandato, qual era quello del governo Monti) che autorizza il segretario del PD a chiedersi stupito: “Stiamo su 'Scherzi a parte” ? Mentre la ministro Carrozza vagheggia di chiedere a “tutti” che ne pensano della scuola, la giornalista Alba Sasso (il manifesto, 8 gennaio) sbotta: “Vergognatevi e se ce la fate dimettetevi tutti”.

° Democrazia e dòxa. Che cosa c’è di più democratico che una consultazione on line?
Con la Costituente della scuola, la ministro dell’Istruzione intende aprire un dibattito sulla Scuola coinvolgendo tutto il Paese.
“La Costituente della scuola… Vogliamo aprire un dibattito in tutto il paese… Cosa ne pensano, come la vorrebbero presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni… Su alcuni temi, non so come gli italiani la pensino” ! La Ministro cerca soluzioni incrociando epistème (dagli addetti ai lavori) e dòxa (con la consultazione aperta a tutto il Paese). Sarebbe un’iniziativa commendevole per un centro studi, e di grande utilità per il tirocinio di stagisti, se non fosse che le diagnosi sullo stato della Scuola sono solidamente acquisite, e strasaputa è la terapia: finanziare la scuola pubblica in misura degna di un Paese civile. Ma siccome una tale scelta è estranea a questa dirigenza politica (ricordate il teorema Gelmini ? Secondo il quale non ci sarebbe correlazione tra cifre impegnate e qualità del servizio ?), si cerca di menare il can per l’aia scegliendo di nominare (in sequenza, negli anni) al MIUR ministri che sono competenti di tante cose ma non di scuola e, sinceramente interessati all’opinione di tutti, vanno a vedere di che cosa si tratta. E’ questa la democrazia ? Se il senso della democrazia è nella scelta che la popolazione compie – in sede elettorale - in base ai programmi e alle soluzioni che i dirigenti politici prospettano, il suo contrario è il sistema nel quale una oligarchia di designati avvia ad libitum consultazioni plebiscitarie riservandosi di decidere quali indicazioni accogliere (“Invieremo il questionario e chiunque, fino a maggio, potrà intervenire: risposte sul sito del ministero che resteranno anonime. A giugno renderemo pubblici i risultati, a settembre diremo quali indicazioni il ministero ha recepito.”). A pensare male …! Il ricordo va al precedente di quella consultazione on line sulla abolizione del valore legale del titolo di studio, che non diede i risultati preventivati da Monti. Se la Carrozza ha una sua politica, differente da quella che nel 2008 il tandem Tremonti/Gelmini (altri due esperti di scuola) attuò con 8 miliardi di tagli di spesa, o differente rispetto alla linea del governo Monti (che le tentò tutte, per risparmiare sulla Scuola), allora deve annullare i provvedimenti che hanno tagliato le risorse. Tutto, però, lascia intendere che stia proseguendo sulla vecchia strada: si prenda ad esempio il DPR 4.9.2013 n.122, con il quale Letta ha disposto la proroga a tutto il 2013 del blocco (voluto da Tremonti) dei contratti e degli automatismi stipendiali nella Scuola, ancora più grave è il fatto che, in piena continuità con l’ex ministro Profumo, la Carrozza vuole tagliare un anno all’offerta formativa di istruzione pubblica. Bando all’ipocrisia; se è solo una questione di risparmi, si affidi la politica scolastica direttamente al M.E.F.

° Trattamenti pensionistici e corresponsione del TFR
La Legge di Stabilità, nel testo approvato in via definitiva, torna a bloccare in parte la rivalutazione delle pensioni e stabilisce dilazioni nell’accreditamento del TFR
Nel triennio 2014-2016, le pensioni con assegno inferiore o pari a tre volte il minimo INPS saranno rivalutate (fino al detto limite) al 100%. Per i trattamenti con importo superiore a quello minimo è confermata l’attuale disciplina che prevede: - per i trattamenti pensionistici complessivamente pari/inferiori a quattro volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è nella misura del 90%; - per quelli di importo complessivamente superiore quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiore a cinque volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è nella misura del 75%; - per quelli superiori complessivamente a cinque volte il trattamento minimo, la rivalutazione (fino al detto limite) è del 50%; - la stessa rivalutazione (eccezione fatta che per il 2014) è prevista per i trattamenti complessivamente superiori a sei volte il minimo. Chi ha assegni pensionistici annui lordi superiori a 90.168 euro è soggetto, anche, al “contributo di solidarietà”, per importi percentuali varianti secondo tre fasce: 14 volte il minimo, 20 volte il minimo e 30 volte il minimo. In fatto di corresponsione del TFR ai lavoratori che vanno in pensione dal 2014, si dispone che per importi superiori ai 50 mila euro, il TFR sia corrisposto in 2 rate, e che per importi superiori a 100 mila euro sia corrisposto in 3 rate. (Fonte: Orizzonte scuola -30 dicembre 2013)

° MIUR a piazzale Kennedy: 5,8 milioni di affitto per 40mila metri
“I lavori di adeguamento e messa a norma dell'immobile non sono stati ultimati… E così l'affitto della sede di piazzale Kennedy… è stato prorogato dal decreto Milleproroghe fino al prossimo giungo 2014 …” (Fonte: Alessandra Ricciardi - ItaliaOggi -06 gennaio 2014)

° Permessi sindacali. Interpretazione restrittiva circa il diritto, da parte del personale supplente, ad usufruire dei permessi previsti dall'artt.10 e 11 CCNQ 7 agosto 1998
La interpretazione è contenuta nella risposta che l’Ufficio di Gabinetto del MIUR ha fornito (n.25123- 9/12/2013) a quesito dell’USR Piemonte. Riportiamo parzialmente
Quesito. Facciamo riferimento al personale della scuola con contratto a tempo determinato che ha assunto il ruolo di sindacalista o che comunque fa parte del direttivo. L'USR Piemonte chiede se tale personale possa fruire di permessi per la partecipazione agli organismi statutari.
Risposta. "…. Al riguardo si fa presente che la disciplina dei permessi sindacali è attualmente regolamentata dal CCNQ del 7.8.98 e successive modificazioni ed integrazioni. Dalla combinata lettura degli artt. 5 e 10 del citato contratto, si evince che è titolare di prerogative sindacali esclusivamente il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Tale circostanza è stata peraltro confermata dal CCNL 29.11.2007 del computo scuola dove, agli artt. 36 e 59 vengono "fatti salvi i diritti sindacali" al personale docente ed ATA, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che in particolari situazioni di stato, può accettare un contratto di lavoro a tempo determinato. L'ARAN, che sull'argomento è intervenuta anche con nota n. 11456/2011 del 4 luglio 2011, ha ribadito che "la necessità dì introdurre una deroga espressa nasce dalla consapevolezza che la normativa contenuta nei contratti quadro non consente, in via generale, la fruizione dei diritti sindacali, intesi come permessi, distacchi, aspettative ecc., al personale con rapporto di lavoro a tempo determinato. Ed, infatti, la deroga è stata confermata anche all'art.8, comma 5, del CCNQ di ripartizione delle prerogative sindacali attualmente vigente, sottoscritto il 9 ottobre 2009, che contiene le disposizioni particolari per il comparto Scuola". Premesso quanto sopra, si invita codesto Ufficio territoriale a vigilare affinché, nelle istituzioni
scolastiche di competenza, la normativa venga applicata correttamente. Si fa presente, infine, che, per quanto attiene il caso prospettato, sarà cura dello scrivente Ufficio attivare le iniziative necessarie al recupero delle ore indebitamente fruite.

° L'Italia è il paese peggiore in Europa, per abbandono scolastico
I dati del ‘Rapporto sulla coesione sociale 2013’ di Istat, Inps e Ministero del Lavoro
In Italia, il 17,6% di adolescenti non arriva al diploma ma la situazione differisce da regione a regione. Qualche miglioramento percentuale si è registrato in Veneto, Lombardia, Campania, Calabria, Puglia; al contrario, in Liguria, l’abbandono scolastico passa dal 12,6 % nel 2008 al 17,5 % nel 2012, e in Sardegna passa dal 22,9 % al 25,8 %. L’obiettivo posto dall’U.E. di rientrare al 10% sembra chimerico. 17,6 % degli studenti nella fascia d’età 18-24 anni equivale a 758mila alunni che hanno lasciato le scuole. Peggio, solo Spagna e Portogallo.

° Aspettando le norme per l’aggiornamento delle G.E. e delle graduatorie di istituto
Riportiamo alcune anticipazioni pubblicate da Orizzonte Scuola
“… Sia le graduatorie di istituto che le graduatorie ad esaurimento saranno rinnovate nel corso del 2014 per il triennio successivo 2014/15, 2015/16, 2016/17. Probabile l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento in primavera, e a seguire quelle di istituto. Graduatorie ad esaurimento. Non sono attese modifiche nella tabella di valutazione dei titoli, sarà possibile scegliere una diversa provincia di inserimento rispetto all'attuale, se lo si desidera. Sarà possibile solo aggiornare il punteggio, ma non sono previsti nuovi inserimenti. Graduatorie di istituto…. La III fascia delle graduatorie di istituto potrebbe diventare ad esaurimento, ed essere quindi preclusa ai laureati dopo la data del 19 luglio 2013. … Nuovi inserimenti nella II fascia delle graduatorie di istituto. Molti i docenti abilitati non inseriti nelle Graduatorie di istituto, che richiederanno l'inserimento in questa fascia. Prevista la rimodulazione della tabella di valutazione dei titoli, dato che alcuni titoli, come il TFA, non sono compresi nell'attuale. Non è stato ancora chiarito se i docenti candidati al PAS potranno richiedere l'inserimento con riserva, sciogliendo la riserva all'atto del conseguimento dell'abilitazione nel periodo di vigenza delle graduatorie, o dovranno essere in possesso dell'abilitazione alla data di scadenza della presentazione delle domande (in questo caso per molti docenti l'ingresso in graduatoria dovrebbe essere rimandato al 2017). Ancora da chiarire eventuali differenziazioni di punteggio tra le abilitazioni conseguite con modalità differenti (TFA e PAS).
(Fonte: LALLA - Orizzonte scuola -3 gennaio 2014)

° Posti di assistente di lingua italiana all’estero per l’anno scolastico 2014-2015
Disponibili in Austria, Belgio, Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito e Spagna. La domanda entro il 16.012014 da www.trampi.istruzione.it/asl (occorre preregistrarsi)
Lo comunica il MIUR, sulla base degli Accordi Culturali e dei relativi Protocolli Esecutivi tra l’Italia e Austria (30 posti), Belgio (3 posti), Francia (169 posti), Irlanda (6 posti), Germania (29 posti), Regno Unito (15 posti), Spagna (29 posti). Compito degli assistenti è di affiancare i docenti di lingua italiana in servizio nelle istituzioni scolastiche fornendo un contributo alla promozione e alla conoscenza della lingua e della cultura italiana. L’incarico sarà svolto da settembre 2014 e maggio 2015, con un impegno di 12 ore settimanali, retribuite con compenso variabile a seconda del Paese di destinazione. I posti saranno esclusivamente attribuiti, previa selezione, a studenti universitari o neolaureati di madrelingua e cittadinanza italiana, che non abbiano compiuto 30° anno di età e siano in possesso dei requisiti (cfr.bando)

° Retribuzione del personale scolastico. Chiarimenti su particolari situazioni
Riportiamo, in parte, la nota n. 13650/2013, con la quali il MIUR chiarisce particolari situazioni contrattuali, per evitare comportamenti difformi da parte delle scuole.
“1) Art. 40 comma 3 (personale docente ed educativo) e art. 60 comma 2 (personale ATA). Per effetto di tali disposizioni il dipendente che completi tutto l'orario settimanale ordinario ha diritto al pagamento della domenica … La previsione contrattuale si estende al pagamento del sabato qualora risulti giorno libero del dipendente. Per orario ordinario deve intendersi 25 ore settimanali nella scuola dell'infanzia, 24 ore nella scuola primaria, 18 ore nella secondaria, 30 ore nelle istituzioni educative, da svolgere in non meno di 5 giorni settimanali, e 36 ore per il personale ATA. Ai fini dell'applicazione della disposizione in questione l'orario settimanale può essere stato effettuato anche in più scuole ma purché si riferisca al medesimo grado di scuole per il personale docente ed educativo e al profilo della medesima area per il personale ATA. In caso di completamento dell'orario ordinario in più scuole il pagamento della domenica e dell'eventuale sabato libero sarà disposto dall'ultima scuola di servizio che vi darà luogo previe le necessarie notizie fornite dai dd. ss. interessati e dal supplente interessato circa i precedenti servizi settimanali e le opportune verifiche della scuola medesima. 2) Decorrenza dei contratti di supplenza. La normale decorrenza iniziale dei contratti di supplenza coincide con l'effettivo primo giorno di servizio del supplente e con la contestuale firma del relativo contratto, con le parziali eccezioni del caso dei contratti decorrenti dall'inizio dell'anno scolastico cui si dà luogo alla decorrenza del 1° settembre anche se tale giorno ricada di domenica… e dei casi in cui la disciplina della proroga contrattuale (prevista dall'art.7 comma 4 del Regolamento sulle supplenze al personale docente ed educativo) - che comporta il prolungamento contrattuale senza soluzione di continuità col precedente periodo - implichi che il successivo periodo contrattuale si trovi ad iniziare con giorno festivo o libero dalle lezioni. 3) Art. 13 commi 3 e 4 e art. 19 comma 1 del C.C.N.L. Ai sensi del combinato disposto dagli articoli sopracitati e ai fini esclusivi della quantificazione dei giorni di ferie spettanti al personale con contratto a t.d. si chiarisce che anche al predetto personale, dopo 3 anni di servizio comunque prestato nei posti e profili del personale scolastico, spettano 32 giorni lavorativi di ferie. Ai fini della validità dell'anno si fa riferimento alle norme sulla ricostruzione di carriera. 4) Art. 40 comma 1 (personale docente ed educativo) e art. 60 comma 1 (personale ATA). Le disposizioni citate prevedono che qualora il titolare si assenti in un'unica soluzione a decorrere da data anteriore di almeno 7 giorni dall'inizio di un predeterminato periodo di sospensione delle lezioni e fino a una data non inferiore a 7 giorni successivi a quello di ripresa delle lezioni, il rapporto di lavoro a tempo determinato nei riguardi del supplente temporaneo venga costituito per l'intera durata dell'assenza, includendovi, quindi, anche il periodo sospensivo delle lezioni…..”.

° Education at a Glance (XIII edizione del Rapporto Ocse)
La scuola italiana non esce bene dal confronto tra i 34 Paesi dell’Organizzazione
La spesa pubblica per l’istruzione ammonta al 4,7% del Pil (la media Ocse è del 6,3 %), terz’ultima peggiore performance. Peggiore è il dato sulla percentuale di spesa per l’istruzione sul totale della spesa pubblica: il 9% (la media Ocse è del 13%). Le retribuzioni medie del personale sono di 29.418 dollari (contro 31.348 di media nei 34 membri dell’organizzazione) e la differenza aumenta con l’anzianità: 36.928 dollari per un prof italiano dopo 15 anni di anzianità, contro 41.665 di media Ocse. Il Rapporto su http://www.oecd.org/edu/eag.htm