° PAS Insegnamento nella Scuola primaria e dell'infanzia. Il MIUR prende l’iniziativa
Lo ha fatto, finalmente, con la nota n.77 del 14.01.2014, che riportiamo.
OGGETTO: Attivazione Percorsi abilitanti speciali (Pas) a.a. 2013/2014 per l'insegnamento nella scuola primaria e dell'infanzia. Si comunica che tenendo conto delle richieste pervenute e al fine di valorizzare e tutelare gli aspetti qualitativi dei percorsi Pas, il Miur procederà ad autorizzare l'attivazione di tali percorsi prioritariamente presso le università già sede dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria classe LM-85bis. Al fine di permettere l'inserimento dell'offerta formativa potenziale da parte delle relative università, si comunica che dal 14 al 23 gennaio 2014 la banca dati Rad verrà riaperta al fine dell'aggiornamento dei dati inseriti. Si precisa che sarà consentito, in un'ottica di programmazione pluriennale, inserire i dati relativi all'utenza sostenibile da parte dei singoli atenei relativamente agli anni accademici 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016. Acquisite tali informazioni, sarà cura di questo Ministero procedere tempestivamente ai provvedimenti di autorizzazione per l'attivazione dei relativi percorsi abilitanti speciali (Pas).

° Balzelli a carico dei genitori. Se ne lamenta l’Associazione italiana genitori.
Ripetutamente il MIUR (inascoltato) ha fatto divieto ai dd.ss. di chiedere contributi
Le scuole, in affanno per le spese, chiedono contributi economici alle famiglie degli alunni, senza dare servizi aggiuntivi e perché sono in affanno con le spese. Fabrizio Azzolini, presidente nazionale di una delle principali associazioni genitoriali dichiara: «Questa è una tassa occulta che si chiede alle famiglie senza dare poi alcuna rendicontazione, perché i genitori non sono messi in condizione di sapere come vengono spesi i soldi che danno alla scuola… Se prima pesavano meno con la crisi che abbiamo diventano un problema. Perché le scuole chiedono sempre di più, con le famiglie che invece possono dare sempre meno».
(Fonte: Il Messaggero - 17/01/2014)

° Contrasto alla dispersione scolastica; rafforzamento delle competenze (verificate con i test INVALSI) in Lettura e Matematica; integrazione degli alunni stranieri.
Sono i tre obiettivi dell’intervento ministeriale che impegna i 15 milioni (3,6 milioni nell'a.s. 2013/2014 e 11,4 nel 2014/2015) stanziati con il d.l. “L'Istruzione riparte".
Il testo del decreto è all’esame della Conferenza Unificata Stato Regioni, per il parere; reca i criteri per la distribuzione di 15 milioni, e una tabella delle quote regionali. Un bando fisserà i requisiti e i termini per la presentazione dei progetti da parte delle scuole. Le quote maggiori sono attribuite a Lombardia (2,2 milioni), Campania (1,8 milioni) e Lazio (1,5 milioni).
(Fonte: Il Sole 24Ore - 18/01/2014)

° Dematerializzazione dei documenti nelle scuole.
Segnaliamo alcuni dei dati di un’indagine condotta dalla KION (azienda del CINECA specializzata in tecnologie didattiche). Ricordiamo ai lettori l’articolo che abbiamo pubblicato nella Rassegna stampa dell’11 gennaio, pubblicato su ItaliaOggi, nel quale Carlo Forte spiega i rischi di un frettoloso accantonamento del registro cartaceo.
L’indagine è dell’Osservatorio Kion Scuola Innovazione (O.K.S.I.) che monitora e analizza ambiti e implicazioni dell’adozione delle moderne tecnologie nel mondo della Scuola. La realizzazione è stata affidata alla società Glik che ha interrogato 200 dirigenti scolastici di istituti italiani di ogni ordine e grado. Il 98% di questi si dice al corrente del processo di de materializzazione (di cui al Codice dell’amministrazione digitale, D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82) degli archivi cartacei delle Pubbliche Amministrazioni, e si dicono convinti del fatto che la dematerializzazione è vantaggiosa sotto vari profili, quali: - risparmio della carta e dello spazio necessario agli archivi fisici (36%);- possibilità di accedere più rapidamente alle informazioni (22%); - alleggerimento burocratico delle amministrazioni (13%); - prevenzione del degrado e dello smarrimento dei documenti (12%). Tuttavia, solo il 2% delle scuole usa un sistema di gestione documentale. Il registro di classe e dei docenti è considerato l’ambito prioritario di intervento (41%); probabilmente tale alta percentuale è il riflesso dell’urgenza dettata dalla Legge n.135/2012 che fa obbligo alle scuole di adottare, già nell’a.s. in corso, il registro elettronico. I dd.ss. segnalano difficoltà in ordine alla de materializzazione, per carenze delle necessarie dotazioni tecnologiche (28%) e per i costi (24%). Si registrano, altresì, “resistenze interne al cambiamento” (22%). (Fonte: OrizzonteScuolaNews - 17/01/2014).

° Secondo ciclo di istruzione, a.s. 2012-13: Esiti degli Esami di Stato e degli scrutini
I dati si leggono nel sito del MIUR; il focus evidenzia il trend positivo dei risultati (numero degli ammessi all’esame, dei diplomati e di quelli che hanno avuto voti alti.
- La percentuale degli scrutinati nell’anno terminale che sono stati ammessi all’esame è 95,5%;
- Sulle percentuali di ammissione, i dati migliori si hanno in Campania, i peggiori in Sardegna;
- La percentuale dei candidati all’esame di Stato che hanno conseguito il diploma è 99,1%;
- Limitatamente agli studenti con cittadinanza non italiana, il tasso di diploma è pari al 98,3%;
- Le regioni con la più elevata percentuale di diplomati sono le Marche e il Trentino Alto Adige;
- I diplomati con un voto tra 91 e 99 sono in aumento dello 0,8%, rispetto allo scorso anno;
Con riferimento agli scrutini nelle altre classi, il tasso di ammissione alla classe successiva resta sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Il primo anno di corso è il più selettivo, con una percentuale di ammissione alla classe successiva pari all’83,2%. La percentuale cresce all’aumentare dell’anno di corso e arriva al 91% al termine del IV anno. I Licei registrano il maggior numero di ammessi alla classe successiva (94,1%), seguono l’istruzione artistica (87,8%), gli istituti tecnici (85,2%); gli istituti professionali si collocano all’ultimo posto (80,6%) nonostante un lieve miglioramento rispetto all’anno passato. Gli studenti che non sono stati scrutinati per non aver raggiunto la frequenza dei tre quarti del monte ore annuale complessivo sono pari all’1,8% rispetto all’1,6% dell’anno precedente. Il fenomeno è in aumento e rilevante specialmente nel primo anno di corso (2,9%).

° La ministro Carrozza interviene, per il question time, alla Camera dei deputati
Alcuni passaggi della risposta in merito agli scatti di carriera preoccupano i sindacati
“Che confusione… sarà perché ti amo…”, cantavano. Sarà allora il troppo amore che la Ministro nutre per la scuola a suggerirle frasi ottimistiche cui inevitabilmente seguono impacciate precisazioni. L’ultima: è necessario un reinvestimento nel fondo di funzionamento delle scuole. Verissimo. Ma chi lo sta saccheggiando ? La redazione di La Tecnica della Scuola – periodico che segue il comparto Scuola con competenza e massima attenzione – reclama il dovuto riconoscimento: In tempi non sospetti e cioè almeno un mese e mezzo fa la nostra testata aveva fatto una analisi accurata dei dati contenuti nella legge di stabilità 2014 e aveva scoperto che la tabella 7, quella che indica la disponibilità finanziaria dei diversi capitoli di spesa del Ministero dell’Istruzione, aveva qualche “falla”. Ed è un po’ curioso che queste falle emergano ora mentre già a novembre le forze politiche avrebbero avuto tutto il tempo per accorgersene ed apportare le modifiche del caso… se si esamina la “tabella 7” fino in fondo si scopre un dato interessante: lo scorso anno 406milioni di euro rientravano nella voce “risorse da assegnare” e rappresentavano, di fatto, un “tesoretto” al quale poter attingere in corso d’anno. Per il 2014 lo stesso tesoretto è pressoché dimezzato. Non per nulla Carrozza ha dichiarato in queste ore che, ormai, tutte le risorse finanziarie a disposizione sono già state allocate e non c’è nessuna possibilità di intervenire per le emergenze. Se questo lo si sapeva già al momento dell’esame della Legge di stabilità, è allora il caso di dire: – al MIUR, o ci sono o ci fanno… Dicevamo della preoccupazione dei sindacati “rappresentativi” (e “concertativi”). Si stanno pentendo di avere concertato ? Sembra di si, perché sulla questione scatti di anzianità, la CISL si mostra (TuttoScuola, 15 gennaio 2014) piccata: La ministra Carrozza, intervenendo a una nota trasmissione televisiva, ha dichiarato che per il pagamento degli scatti di anzianità al personale della scuola si vedrà costretta, parrebbe suo malgrado, ad applicare accordi “che si trascinano dal passato” e che mettono “in sofferenza i fondi per il funzionamento della scuola”. Come sempre accade, le mezze verità possono dar luogo a uno stravolgimento dei fatti che un sindacato come la Cisl, protagonista degli accordi cui la ministra allude, non può in alcun modo tollerare. Vale dunque la pena fare alcune precisazioni... Le intese cui l’on. Carrozza fa riferimento sono due: la prima, nel 2010, consentì di utilizzare per il recupero degli scatti risorse che avevano in origine un’altra destinazione (il 30% delle economie realizzate annualmente dal MIUR, che la legge finalizzava alla valorizzazione del merito); la seconda, nel 2012, ci vide costretti – noi sì, in assenza di altre risorse - a dirottare sulle anzianità una quota di quelle che il contratto destina al pagamento delle attività di “miglioramento dell’offerta formativa”. Proprio perché si trattava di risorse contrattuali, fu necessaria un’apposita intesa negoziale, definita e sottoscritta all’ARAN. Nel firmarla, eravamo ben consapevoli di ridurre la possibilità di pagare prestazioni aggiuntive, ma altrettanto convinti della necessità di tutelare in via prioritaria un elemento fondamentale della retribuzione di tutti… Fummo dunque “costretti” dall’impossibilità di percorrere strade diverse, legate a risorse aggiuntive mai rese disponibili… Commentiamo anche questa dichiarazione: - Ovunque c’è gente che decide “per necessità”. A decidere così, è buono chiunque; a fare politica, no.

° “VALORI IN MOVIEMENTO”. Concorso per l’a.s. 2013/2014
Lo bandisce il MIUR-Direzione Generale per il Personale Scolastico, in collaborazione con RAI GULP e con Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping, e con il contributo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, dell’Ecoilogico International Film Festival.
L’iniziativa vuole incentivare la prevenzione del contrasto ai fenomeni del Bullismo giovanile e del Doping, anche promuovendo una Campagna Nazionale di Comunicazione. Gli alunni e i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso la realizzazione di prodotti video, potranno analizzare e reinterpretare, in forma creativa, i valori fondanti della cultura motoria e sportiva, quali fattori di partecipazione alla vita sociale, di tolleranza, di accettazione delle differenze e di rispetto delle regole, oltre che fonte di benessere psicofisico e di realizzazione personale. I dirigenti scolastici delle scuole interessate all’iniziativa dovranno effettuare l’iscrizione entro il prossimo 25 Febbraio inviando alla e-m,ail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., il Modulo di Iscrizione che potranno scaricare dal sito www.istruzione.it; successivamente, entro il 31 marzo, invieranno per posta le opere con le quali partecipano al concorso e la Scheda di Partecipazione. Per informazioni sulle tematiche oggetto del concorso, sulle caratteristiche, sui formati delle opere, ecc…) si rimanda al bando reperibile sul sito del MIUR.

° I duellanti: MEF e MIUR. La nuova puntata
Posizioni economiche ATA: non si restituiranno quelle passate ma saranno bloccate quelle di quest'anno e le successive. Come la prenderanno i lavoratori ?
La Carrozza prevale ai punti su Saccomanni, perché il personale ATA non dovrà restituire le somme percepite, a seguito del passaggio a mansioni più complesse di quelle previste dal profilo di appartenenza, per le posizioni economiche I e II. Dove saranno reperiti i fondi ? Dalle risorse per le attività necessarie alle attività delle scuole; la situazione resta pertanto difficile. Si aggiunga che il Ministro dell’Economia ritiene che queste somme non dovranno più essere erogate per l’anno in corso e per quelli a venire. (Fonte: www.orizzontescuola.it -13 gennaio 2014)

° Innalzamento dell’orario di lezione dei docenti della scuola secondaria
Il Partito Democratico boccia l’idea di portarlo a 24 ore settimanali: sarebbe la ricetta insipida pensata da cuochi che non conoscono gli ingredienti.
La posizione del PD sulla questione è questa, enunciata adesso in modo chiaro e incontrovertibile: L’orario di servizio non consiste solo delle lezioni frontali, comportando invece lo studio continuo, la partecipazione agli impegno negli organi collegiali, la correzione dei compiti, le attività connesse all’azione educativa; “L'orario di servizio andrebbe calcolato, come nel resto d'Europa, tenendo conto di tutte le attività svolte… I nostri docenti lavorano come i colleghi europei ma con salari nettamente inferiori… Prima portiamo i loro stipendi a livello europeo e poi discuteremo”. Il PD ha, dunque chiaro, adesso, ciò che è evidente a tutti i docenti italiani: hanno stipendi inadeguati, il cui potere di acquisto è fermo ai livelli del Duemila. (Fonte: tuttoscuola.com -13 gennaio 2014)

° Dal rapporto Eurydice: School Heads' Salaries and Allowances in Europe
La progressione retributiva in funzione dell’anzianità di servizio è attuata in quasi tutti i Paesi, e quella riconosciuta in Italia è la più lenta.
Tutti i paesi europei, oltre a fissare un salario di base minimo, prevedono una serie di incrementi salariali legati, per lo più, all'anzianità di servizio, agli straordinari e alle responsabilità supplementari. La valutazione comparativa viene fatta con riferimento al salario lordo annuo, cioè all'importo dello stipendio pagato in un anno che comprende premi, aumenti e assegni, come quelli per il costo della vita, la tredicesima, le ferie, meno i contributi assistenziali e previdenziali versati dal datore di lavoro. In Italia un docente di scuola media prende 24846 euro a inizio e 37212 euro a fine carriera, in Finlandia sono 34235 e 44526 euro, in Germania 44823 euro e 59451, in Lussemburgo partiamo con 77897 euro e arriviamo a 135408. Gli intervalli per l’incremento variano tra i Paesi e arrivano a sette anni in Italia (salvo poi ad essere stati congelati). Alla retribuzione massima si perviene in un lasso di tempo tra i 12 e i 40 anni di servizio; ungheresi, romeni e spagnoli sono i più lenti, seguono gli italiani con 34 anni; danesi, estoni e sudditi della Corona (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord) impiegano solo 12 anni per arrivare al massimo stipendio. (Fonte: ItaliaOggi - 14/01/2014)

° “A scuola si cresce sicuri”. Si cresce sicuri ! ?
Le autorità danno segno di attivarsi per la sicurezza nelle scuole; di contro ci sono numeri poco rassicuranti circa la sicurezza nelle scuole.
L’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione ha dato notizia della firma di un Protocollo d’intesa per formazione alla salute e alla sicurezza nelle scuole, firmato con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e con la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp); ha lo scopo di formare, in specifici corsi, il personale scolastico sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione degli infortuni negli ambienti scolastici. La prima iniziativa è un progetto pilota per la formazione di circa 1.800 dipendenti in 60 scuole; altre seguiranno, in questo triennio. Gian Luca Galletti, il sottosegretario al ministero dell’Istruzione che ha la delega all’edilizia e alla sicurezza, giudica “un’emergenza” la questione sicurezza ed enfatizza l’intervento del Governo: “…investimenti che hanno anche un altro valore, sono un volano per l’economia”. Gli investimenti dei quali si tratta sono i 450 milioni stanziati con il Decreto del Fare, e 40 milioni all’anno per 30 anni che dovrebbero permettere alle scuole mutui per 800 milioni. In atto, sono stati impegnati i primi 150 milioni, per 629 interventi urgenti. Si tratta di un finanziamento congruo ? Non sappiamo, ma sappiamo a che cosa dovrebbero bastare (dati su oltre 5300 edifici scolastici, raccolti da Legambiente nello studio “Ecosistema scuola 2013”, e riportati su Il Messaggero, 13 gennaio 2014): Più di una scuola su 3 ha necessità di interventi urgenti, il 40% degli istituti sono privi del certificato di agibilità, il 60% non ha il certificato antincendio. Nelle zone a rischio sismico il test di vulnerabilità è stato effettuato su appena una scuola su cinque (il 21,1%). Per ulteriori risorse, il ministro dell’Istruzione penserebbe a le donazioni dei privati (favorite con misure di defiscalizzazione), e il Parlamento ha già deliberato (nella Legge di stabilità) la possibilità di destinare l’8 per mille alla sicurezza scolastica.

° Impianti wireless: 15 milioni a 1.554 istituti di istruzione secondaria
La D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi ha reso noto l’elenco – e la relativa ripartizione dei finanziamenti - delle Istituzioni e Reti di Scuole selezionate
Lo stanziamento – disposto in attuazione del d.l. n.104/2013 – è finalizzato alla innovazione didattica mediante l'uso di contenuti digitali in aula da parte degli insegnanti e degli studenti; a questo scopo, le somme assegnate saranno spese secondo i progetti approvati (1554 tra i 2074 presentati) per il cablaggio delle scuole e per l’attivazione delle dotazioni infrastrutturali. In funzione della medesima finalità didattica innovativa, il Ministero ha individuato, mediante un bando, alcuni Poli Formativi per il potenziamento delle competenze digitali degli insegnanti e ne ha pubblicato la graduatoria di ripartizione di 600.000 euro.

° Saranno gli studenti a realizzare il logo del Semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea
Ancora pochi giorni per i creativi: i bozzetti vanno presentati entro il 18 gennaio
Il MIUR, in accordo con la Presidenza del Consiglio e col Dipartimento delle Politiche europee, ha indetto il concorso "La mia Europa è". Alcuni istituti tecnici con indirizzo "Grafica e comunicazione" si sono subito messi all’opera per la realizzazione del logo.

° 370 milioni a copertura degli scatti di carriera per circa 45mila dipendenti della P.I.
Indiscrezioni sul testo della direttiva della Carrozza per la trattativa ARAN-Sindacati.
“I 370 milioni E. che servono a pagare gli aumenti, che il MEF aveva disposto di recuperare a colpi di 150 euro al mese, andranno a incidere per 250 milioni sul fondo di istituto. Gli altri 120 sono quelli disponibili a seguito dei risparmi della riforma Gelmini. Tutto bene allora? Niente affatto. … Serve anche una norma per sterilizzare il dpr che il consiglio dei ministri di fine agosto ha approvato e che ha prorogato a tutto il 2013 il blocco degli scatti di anzianità. …Ed è quella che sarà approvata al prossimo consiglio dei ministri. Probabilmente sarà poi presentata come emendamento a un dei decreti in conversione in parlamento. Forse il Milleproroghe. Il fatto politico è che il governo, che aveva annunciato un cambio di rotta sulla scuola, e che almeno sulla carta gode del consenso elettorale del personale scolastico, ha fatto un autogol mediatico. In queste ore in cui si intensificano le voci di un rimpasto di governo, sia il nome della Carrozza che quello di Saccomanni compaiono nella lista dei candidati alla sostituzione…”
(Fonte: Alessandra Ricciardi – ItaliaOggi – 14 gennaio 2014)

° Della serie: Incongruenze
Alcune sono addebitabili all’insipienza dei burocrati; la maggior parte scaturisce dalla complessità pressoché ormai inestricabile delle norme disorganicamente stratificate. Orizzonte Scuola ne segnala una: Il servizio su Sostegno, anche se svolto senza titolo, potrebbe fare la differenza per l'accesso ai corsi Specializzazione al Sostegno.
Il d.m. 30 settembre 2011 prevede all’art. 6 comma 8: "Il bando di indizione delle prove di accesso, predisposto dalle Università, individua ai fini della compilazione della graduatoria finale degli ammessi al corso, le tipologie di titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio ad essi attribuibile, comunque non superiore a 10 punti complessivi". In linea di massima i bandi attribuiscono fino ad massimo di 5 punti per il servizio su sostegno …. E’ possibile affermare che, a parità di punteggio nelle prove, l’avere svolto servizio su sostegno, potrà essere determinante per l’accesso al corso. (Fonte: www.orizzontescuola.it - 04/01/2014)
Nella mobilità d’ufficio, accade che a un docente più anziano di servizio sia dato un punteggio inferiore rispetto a quello dato a un collega con meno anzianità di servizio.
La ragione? Le tabelle dei punteggi ancora in vigore non sono in linea con quanto la U.E. stabilisce (dir.1999/70) sulle caratteristiche dei contratti a tempo determinato; da sempre l’ANIEF si batte per eliminare le difformità tra questi e i contratti a t.i.
Questo è dovuto alle incongruenze di un desueto meccanismo di calcolo del punteggio di anzianità di servizio… Facciamo due calcoli esemplificativi… Consideriamo due docenti, il docente A e il docente B. Il primo docente, cioè “A”, ha un’anzianità di servizio di 8 anni, di cui 6 pre-ruolo e 2 di ruolo. Il secondo docente, cioè “B”, ha un’anzianità di servizio di 5 anni, tutti svolti in ruolo. Mentre il docente “A” riceve 28 punti di anzianità di servizio, così calcolati: per i primi 4 anni di anzianità pre-ruolo valgono 3 punti per anno, i successivi 2 anni pre-ruolo valgono soltanto 2 punti per anno ed infine i due anni di ruolo valgono 6 punti per anno, il docente “B” ottiene 30 punti di anzianità di servizio, cioè 6 punti per ognuno dei cinque anni di servizio di ruolo… La causa di questa anomalia è dovuta alle tabelle dei punteggi per i trasferimenti a domanda e d’ufficio, inserite nell’ipotesi di contratto di mobilità 2014-2015 firmata il 17 dicembre 2013… Nella clausola 4 della direttiva europea 1999/70 … è evidenziato quanto segue: “I criteri del periodo di anzianità di servizio relativi a particolari condizioni di lavoro dovranno essere gli stessi sia per i lavoratori a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato, eccetto quando criteri diversi in materia di periodo di anzianità siano giustificati da motivazioni oggettive”. (Fonte: www.latecnicadellascuola.it - 12/01/2014)
Il Tar del Lazio censura una norma del decreto MIUR 24 settembre 2012: la prova preselettiva del Concorso a cattedra va intesa superata col punteggio di sufficienza.
Quante e quanto macroscopiche incongruenze l’ANIEF ha segnalato, per tempo, e a quante ha cercato rimedio ricorrendo alla giustizia amministrativa e a quella del lavoro ! Spesso ci è stato rimproverato il sistematico ricorso alla tutela giudiziaria che il nostro impianto costituzionale riserva ai cittadini. Che cos’altro si può fare dinanzi alla costatazione di amministratori che non ne azzeccano una ? E fosse solo questo ! Il problema è che più sbagliano più si rimettono alla prova: innovano, riformano, rifondano, in un delirio di illogicità. Resta memorabile la tesi della Gelmini secondo cui non ci sarebbe correlazione tra entità dei finanziamenti e qualità del servizio scolastico. Nei quattro anni di questa nostra esperienza sindacale non abbiamo avuto il bene di leggere un bando di concorso fatto come Dio vuole; e quante colte, in materia di prove preselettive, abbiamo messo il MIUR sull’avviso, sotto vari profili ? I nostri lettori ricorderanno l’elenco degli strafalcioni docimologici che segnalammo all’epoca della prova preselettiva del concorso a d.s. Ora, il TAR Lazio fa detonare la grana del voto minimo sufficiente a superare il test preselettivo del concorso a cattedra. Avevamo tentato fin da subito di disinnescarla (e non è il solo aspetto del bando che l’ANIEF ha contestato). Sull’assioma che le prove preselettive servono solo ad assottigliare la platea dei concorrenti, il TAR ha stabilito: ben diversa sarebbe dovuta essere la modalità di valutazione dei test, potendo limitarsi l'Amministrazione a stabilire una soglia minima di quesiti superati al fine di ammettere i candidati che si fossero avvicinati o avessero superato detta soglia. Soglia 30, e non 35, significa stravolgimento delle graduatorie. Adesso, alcuni colleghi sono salvi, e probabilmente altre migliaia saranno salvi a seguito delle sentenze che il TAR emetterà ad aprile. E gli altri ? Chi li ripagherà dell’aberrazione che i soloni del MIUR hanno prodotto al corso della loro vita ? Migliaia di persone hanno buttato al vento il loro tempo, le speranze, i progetti… ? Qualcuno pagherà per questo errore ? Non sarebbe il caso di rendicontare dinanzi al committente ? Ha dell’incredibile è che una struttura costosa e potente qual è un ministero dello Stato non sia in condizione di costatare ciò che è evidente a giovani sindacalisti, ultimi arrivati sulla scena di questo comparto da sempre tempio di Soloni.