La pubblicazione imminente delle graduatorie provinciali ad esaurimento è tardiva e non risolutiva: sono infatti oltre 17 mila i nuovi ricorrenti al Tar con il giovane sindacato, dopo la lettera di costituzione in mora della Commissione Europea per il reiterato abuso di precariato prodotto nel nostro Paese. Sono supplenti di vecchia data che chiedono risarcimenti adeguati al tribunale del lavoro, per via della mancata assunzione in ruolo che negli altri Paesi europei sarebbe scattata in modo automatico con il superamento dei 36 mesi di supplenze.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: Bisogna assolutamente evitare che si ripeta il blocco quinquennale delle GaE e permetterne l’inclusione contestuale di tutti i 150 mila abilitati all’insegnamento, senza i quali sono saltate 65 mila immissioni in ruolo negli ultimi anni. Senza dimenticare che 7 mila maestri della scuola dell’infanzia e primaria saranno tra non molto licenziati, pur dopo avere superato l’anno di prova, dando il la in questo modo all’avvio di un’altra battaglia legale. Ma non si dica che è colpa nostra.
Mentre il Miur si fa attendere più del dovuto per la pubblicazione del decreto di assunzione di 58.627 nuovi docenti, di cui 44.075 su posti comuni e 14.552 posti su sostegno, gli uffici scolastici provinciali lavorano a ritmo serrato per concludere le operazioni di pubblicazione delle GaE aggiornate: è un’operazione fondamentale, perché, scrive oggi Orizzonte Scuola, “alle graduatorie ad esaurimento è destinato il 50% dei posti vacanti e disponibili, mentre l’altro 50% va ai concorsi”.
PUBBLICAZIONE DEFINITIVA IN ARRIVO
La pubblicazione delle nuove graduatorie ad esaurimento, dove sono collocati ancora alcune decine di migliaia di docenti precari abilitati, è attesa per il prossimo 31 luglio: in tal caso arriverebbe a ridosso di quella dell’atteso decreto ministeriale con il contingente e la gestione delle 58 mila assunzioni di insegnanti a tempo indeterminato, con la scelta della sede da parte dei precari delle GaE prevista “dopo gli assunti dalle graduatorie di merito dei concorsi”.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Anief ribadisce che, per permettere il migliore “incontro” tra domanda e offerta di insegnanti precari, bisogna tornare a quando le GaE, allora chiamate graduatorie permanenti, si rinnovavano ogni anno: in questo modo, si permetterebbe ai candidati di spostarsi liberamente verso le province dove vi sono maggiori posti liberi. E contemporaneamente, vanno riaperte le GaE a tutti gli abilitati della seconda fascia d’istituto, a partire delle tante graduatorie senza più candidati, spesso assenti anche da quelle di merito. Altrimenti, si ripeterà quell’assurda situazione dello scorso anno, quando quasi 33 mila cattedre destinate al ruolo furono ‘perse’ perché non vi era nessuno in condizione utile per ricoprirle.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Osteggiare queste modifiche normative fondamentali da noi richieste da tempo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non fa altro che aggravare il livello di offerta formativa, destinato al ribasso, con il balletto dei docenti che si amplia, oltre che ingolfare la macchina organizzativa, costretta a lavorare a vuoto perché tantissimi posti da insegnante rimangono vuoti e coloro che li potrebbero acquisire non vengono messi nella possibilità di accettare il contratto. Inoltre, si apre in modo indiscriminato ai ricorsi. Perché sono sempre di più i precari che decidono di intraprendere la via del tribunale, stufi di subire un trattamento da dipendenti di serie B, pur svolgendo – conclude Pacifico – un lavoro fondamentale per i cittadini del domani”.
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