Arriva il via libera del Consiglio dei ministri al decreto scuola, che dà l’avvio a un corso abilitante e a un concorso straordinario per i precari storici della scuola ma è una soluzione a metà perché “salvo intese”: il CdM, in pratica, “ha concesso di pubblicare in gazzetta il decreto il 28 di agosto, quindi di saltare la pausa parlamentare che avrebbe creato difficoltà nel rispetto della tempistica nell’approvazione di un decreto legge che, ricordiamo, deve avvenire entro 60 giorni dal varo. Dall’altro, lascia aperta la porta ad eventuali modifiche. In particolare, così ci è stato riferito da fonti sindacali, il Movimento 5 Stelle ha chiesto un irrigidimento delle prove sia per quanto riguarda il PAS che per quanto riguarda il concorso straordinario”.
“Mentre ci si accanisce su dei provvedimenti che puntano a porre rimedio ai vuoti di organico del 2020 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si dimentica che tra poco più di tre settimane inizia il nuovo anno scolastico nel caos più totale. Con 100 mila cattedre vacanti, da assegnare a supplenza, e altrettanti contratti fino al 30 giugno. Si fa finta che il problema non esista, invece è enorme. Noi, come Anief, il rimedio lo avevamo trovato: assunzioni da doppio canale di reclutamento, attingendo da seconda fascia d’istituto, con riapertura delle GaE, come avvenuto nel 2008 e nel 2012, più facoltà agli idonei dei concorsi di spostarsi”.
Arriva la soluzione per i docenti precari della scuola. Ma, se va bene, per risolvere il problema tra un anno: per l’estate del 2020. Si lavorerà, nei prossimi giorni, per una maggiore selezione per il PAS abilitante, che potrebbe riguardare uno sbarramento iniziale, spiega oggi Orizzonte Scuola, con prova d’esame e selezione simile ai TFA o alle vecchie SSIS.
Per quanto riguarda il concorso, in questo caso la richiesta è di prove che non siano semplificate trasformandole in una formalità, ma che sia semplificato semplicemente il percorso. Con molta probabilità la battaglia tra Lega, che è la forza politica che ha gestito l’elaborazione insieme ai sindacati dell’intesa che ha portato al decreto ieri presentato in Consiglio dei Ministri, e il Movimento 5 Stelle che punta ad un irrigidimento della selezione, si sposterà in Parlamento a settembre, dove le due forze politiche si batteranno a suon di emendamenti e votazioni al fulmicotone.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “si tratta chiaramente di palliativi che non offrono alcuna possibilità di uscita sull’impasse attuale, fatto di un groviglio di graduatorie e un numero inaudito di docenti precari, con il risultato, però, di non averne abbastanza a disposizione. Perché manca una graduatoria unica nazionale, a scorrimento, da cui attingere per sopperire alla mancata copertura delle cattedre. Senza una soluzione di questo genere, forse ancora possibile, si andrà dritti sparati verso i Consigli di classe, a settembre, privi di un terzo dei loro componenti”.
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