Continua a Montecitorio l’esame del decreto legge sulla scuola, il cosiddetto salva-precari, in attesa dell’approvazione finale prevista per lunedì 2 dicembre e per la cui conversione finale in legge, con passaggio obbligato a Palazzo Madama, c’è tempo fino al 29 dicembre: nel frattempo, per alcuni emendamenti si è optato per un ulteriore approfondimento, anche per “riflettere sulle coperture finanziarie” sulle quali il ministero dell’Economia avrebbe posto dei veti, scrive oggi Orizzonte Scuola. Le modifiche, in particolare, su cui i parlamentari della Camera pongono dei dubbi sono diverse: delle assegnazioni dei posti che si andranno a liberare a seguito dei pensionamenti effettuati avvalendosi dell’anticipo “Quota 100”; l’inclusione nel concorso per Dsga degli assistenti amministrativi facenti funzione da almeno tre anni; la trasformazione dei contratti sottoscritti dai maestri con diploma magistrale con sentenza negativa in supplenze con scadenza 30 giugno.
Per Anief è assurdo. Già questi provvedimenti non risolvono i problemi aperti, ma pensare pure di bloccare le proposte approvate dalle Commissioni equivale a inibire il dibattito parlamentare dopo la tagliola sull'ammissibilità di emendamenti che non si è voluto discutere. L’appello di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ai deputati: “Chiediamo al Parlamento di approvare tutte le notifiche richieste, stabilizzando il personale Ata, assumendo su tutti i posti vacanti, impedendo il licenziamento di chi ha superato l'anno di prova. Perché si deve continuare a risolvere le cose solo nelle aule di giustizia?”.
I dubbi di sostenibilità finanziaria di alcuni emendamenti chiave del decreto salva precari ne stanno mettendo in dubbio quell’approvazione politica che nei giorni scorsi era giunta dalle Commissioni di competenza.
Posti quota 100: il dubbio sulle assunzioni da impostare con retroattività giuridica ed economica dalla presa di servizio, è che quei posti sono già riservati alle assunzioni degli anni scolastici 2020/21 e 2021/22.
Diplomati magistrale: la previsione, già sancita da un accordo tra Miur e sindacati, secondo la quale i contratti dei diplomati magistrale con sentenza negativa verrebbero trasformati in supplenza al 30 giugno e compensati dalla assunzione giuridica dei docenti aventi diritto dalle GaE potrebbe essere emulata in altri settori, primo fra tutti l’Università.
Parere contrario anche per la formulazione del decreto relativo al concorso riservato DSGA al quale dovrebbero accedere anche assistenti amministrativi facenti funzione da almeno tre anni, senza laurea. Per altri emendamenti, infine, sempre il Mef ha chiesto o la relazione tecnica o di specificare meglio alcuni passaggi.
Il sindacato ricorda che ancora sono presenti, nella bozza del decreto “salva precari” in via di approvazione, Atto Camera 2222, diversi degli emendamenti formulate dall’Ufficio legislativo Anief nel corso delle audizioni e prodotte dalle forze politiche, anche per via indiretta oppure attraverso richieste di modifica analoghe o dello stesso tenore.
PER APPROFONDIMENTI:
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