Per il senatore Berardi a rischio la continuità didattica e il regolare svolgimento dell’anno scolastico. Marcello Pacifico (Anief): “No al licenziamento di massa, sarebbe un atto di irriconoscenza professionale e di illegittimità senza precedenti”
A seguito della pubblicazione e della notifica di sentenze definitive in merito all’esclusione delle diplomate magistrale ante 2001/2002 dalle GAE, molti insegnanti in servizio di ruolo da anni o in servizio con contratti a tempo determinato vengono licenziati e si trovano all’improvviso nella condizione di non poter più insegnare, oltretutto con l’onere di non percepire alcuna indennità di disoccupazione, non ricorrendone le condizioni di legge. Per il giovane sindacato rappresentativo Anief è assurdo negare a questi docenti i ruoli confermati in sede collegiale dopo il superamento dell'anno di prova.
L’ALLARME E LA SOLUZIONE
Il senatore Roberto Berardi, promotore degli Odg. G/1729/2/1, G/1719/3/1 (in relazione al DDL A.S.1729), sostiene che siamo di fronte a una vera e propria emergenza, perché viene messa a repentaglio la continuità didattica e viene meno il regolare svolgimento dell’anno scolastico.
Per questa ragione Marcello Pacifico, presidente Anief, chiede la riapertura delle GAE: queste insegnanti – migliaia di maestre della scuola dell’infanzia e primaria diplomate fino al 2002, che da anni garantiscono il diritto allo studio dei più piccoli – rischiano di uscire anche per lungo tempo dal circuito scolastico, continuando a rappresentare una delle tante criticità del comparto scolastico italiano. Ecco perché è necessaria una soluzione nel più stretto tempo possibile. La prossima estate, stando così le cose, quanti dovessero ricevere sentenza negativa non avranno scampo: si ritroveranno fuori dalle GaE e verranno licenziati. Compresi gli oltre 7 mila maestri già immessi in ruolo e con anno di prova superato.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo alla schizofrenia governativa: questi lavoratori precari, anche da vent’anni, vanno più che bene allo Stato per tappare i vuoti di organico, assicurando il servizio pubblico e la didattica con regolarità; poi però quando si tratta di stabilizzarli, si tirano fuori tutti i cavilli legislativi possibili per mantenerli nella condizione di supplenti. Noi continuiamo a essere convinti che i maestri con diploma magistrale hanno pieno diritto a rimanere nelle GaE e a essere confermati in ruolo”.
“Arrivare a un licenziamento di massa del genere – continua Pacifico, leader del sindacato autonomo – sarebbe un atto di irriconoscenza professionale e di illegittimità senza precedenti. Siamo anche convinti che le stesse aule di giustizia, alla lunga, non potranno che darci ragione riguardo a chi ha superato l'anno di prova. La politica è in grado di sanare questa situazione, basterebbe riaprire le GaE, magari approfittando della finestra annuale di aggiornamento, che non riguarda i punteggi o il cambio provincia, ma solo lo scioglimento della riserva per chi è già inserito, tutto ciò avrebbe costo zero per lo Stato e un grande vantaggio per la scuola”.
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