Il ministero dell’Istruzione è in procinto, entro fine aprile, di pubblicare i bandi per l’avvio della procedura per diventare insegnante d’infanzia e primaria, tra l’altro con la riduzione immotivata di oltre 4 mila posti rispetto al primo computo ufficiale: considerando i rallentamenti che comporterà l’emergenza da Covid-19, non si farà in tempo a concludere le operazioni forse nemmeno per l’estate del 2021. Nel frattempo, la situazione è sempre più grave, con diverse migliaia di maestri licenziati dopo avere fatto anche l’anno di ruolo. Come rimane necessario assumere da graduatoria d’istituto e chi ha svolto almeno 24 mesi di servizio. Ma anche avviare un concorso riservato parallelo, come è stato fatto con la secondaria. Domani su questi argomenti saranno di nuovo ascoltati i sindacati: Anief ha già esposto la sua posizione venerdì scorso, durante un primo confronto con l’amministrazione centrale. Le premesse, purtroppo, non sono buone.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ancora di più ora che siamo in emergenza sanitaria e sociale, anche per l’infanzia e primaria occorre permettere l’accesso al ruolo a tutti i precari che hanno maturato due anni di servizio. Se sprovvisti di abilitazione, potranno essere comunque ammessi ai percorsi abilitanti gratuiti e senza selezione in ingresso, da svolgere nell’anno di straordinariato. Sarà poi la commissione di valutazione dell'anno di prova ad esprimersi sull'idoneità o meno del docente a permanere nei ruoli. Inoltre, è indispensabile avviare una procedura riservata, perché i cicli scolastici vanno trattati tutti allo stesso modo. Il ministero ha sinora negato questo e puntato tutto su un concorso pure discriminante, contro il quale siamo pronti a rivolgerci al giudice perché esclude un alto numero di candidati che avrebbero invece pieno diritto a farne parte”.
Sul reclutamento della scuola dell’infanzia e primaria i sindacalisti Anief hanno le idee chiare: hanno chiesto di attivare procedure per soli titoli e servizi, ma anche sostanziali modifiche ai bandi già predisposti a fine gennaio dal Ministero dell'Istruzione, anche tenendo conto dell'intervenuta emergenza sanitaria, evidenziando che tale situazione non permetterà nell'immediato l'effettivo espletamento di alcun tipo di procedure di selezione, oltre all'esigenza di dare risposte certe ai tanti precari che lavorano da anni nella scuola e che hanno diritto alla stabilizzazione già da settembre, senza ulteriori indugi, e a procedure abilitanti efficaci e non selettive.
POSTI DIMINUITI
I rilievi dell’Anief riguardano pure il concorso ordinario rivolto ai docenti che insegnano agli alunni dai 3 agli 11 anni. Ad iniziare dall’impropria riduzione di posti messi a bando. Secondo la stampa specializzata, i 16.959 posti già autorizzati per il concorso ordinario dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria, con Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 luglio 2019 , sono stati in un secondo momento, a fine 2019, ridotti a 12.863 posti per effetto dei commi 18 e 18 quater del decreto legge 29 ottobre 2019 n. 126 convertito con modificazioni in Legge 159/2019. Inoltre, Il concorso potrà essere bandito solo per le regioni in cui, per il biennio considerato, potranno esserci posti vacanti da assegnare: questo significa che si andrà a determinare una preselezione a monte, che, considerando l’alto numero di posti liberi ma che continuano ad essere collocati per motivi di risparmio in organico di fatto, porterà ad escludere a priori tantissimi aspiranti.
DOMANDE E RICORSI
Le domande per accedere alla selezione per diventare docenti della scuola dell’infanzia e primaria verranno presentate, con ogni probabilità, dal 15 giugno fino al 15 luglio 2020. Anief ha già preso più volte posizione sui concorsi che si stanno per materializzare, dopo una lunghissima attesa e tanti ripensamenti sulla loro organizzazione. Il sindacato invita sin d’ora tutti gli esclusi alla preadesione gratuita ai ricorsi, mentre presenta proposte di modifica al Senato sul Decreto Legge.
COSA NON VA
Specificatamente su questo concorso ordinario, Anief ritiene che serva una procedura straordinaria per immettere in ruolo chi ha più di 2 anni di servizio e il rispetto del lavoro svolto dai diplomati magistrale immessi in ruolo o inseriti nelle graduatorie “con riserva”. Tale impostazione è stata già comunicata al ministero dell’Istruzione, al quale è stato anche ribadito quanto sia indispensabile, prima di ogni cosa, predisporre, così come ha già provveduto a fare la Provincia Autonoma di Trento, un percorso straordinario di reclutamento riservato a coloro che hanno almeno 2 anni di servizio, ma prevedendo che il servizio utile per l'accesso sia quello svolto in tutto il sistema nazionale di istruzione e non solo nella scuola statale e riconoscendo la precedenza per la “conferma in ruolo” ai docenti in possesso di diploma magistrale già in servizio con contratto a tempo indeterminato.
Basterebbe anche solo la riapertura delle Graduatorie a Esaurimento, come da anni richiesto dal nostro sindacato o, in subordine, l'uso delle Graduatorie d'Istituto, aggiornate anche con i nuovi inserimenti e trasformate in provinciali sin da subito, e da utilizzare anche per le immissioni in ruolo lì dove le GaE sono esaurite. Secondo il sindacato, inoltre, l’ammissione alle prove scritte del concorso va concessa a tutti coloro che otterranno un punteggio pari almeno a 6/10 all’eventuale (ma molto probabile) prova preselettiva nonché lo scorrimento oltre il limite previsto del 10% degli idonei al termine delle prove concorsuali.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“Vorrei porre all’attenzione su questa selezione – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - la problematica dei docenti in possesso di diploma magistrale, che dopo anni e anni di supplenze, in diverse migliaia di casi dopo anche essere stati assunti in ruolo, si ritrovano ora fuori dalle GaE e con il rischio di non lavorare più. Un problema che si somma a quello dei laureati in Scienze della formazione primaria e i tanti precari con anni di supplenze alle spalle, che invece di essere direttamente stabilizzati, sono ora costretti a rimettersi in gioco con la roulette delle prove concorsuali aperte a tutti”.
L’EMENDAMENTO AL DL SCUOLA
Anief, a questo proposito, chiede l’avvio di un concorso straordinario docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, alla luce anche di una pianta organica di diritto, pure ampliabile con quella dell’organico di fatto, che prevede una disponibilità di posti decisamente maggiore rispetto a quelli previsti dal concorso ordinario: tale possibilità è stata data, tra l’altro, solo personale della scuola secondaria nonostante in passato si siano svolti per tutti i cicli i concorsi straordinari per l’inserimento nelle graduatorie di merito regionali ad esaurimento.
La richiesta è stata inserita negli emendamenti Anief al testo del Decreto Legge n. 22, proposti in questi giorni alla VII commissione del Senato. L’emendamento specifico intende consentire al personale della scuola dell’infanzia e della primaria la partecipazione alla procedura concorsuale, non comportando peraltro maggiori oneri per la finanza pubblica, perché prevede risparmi dai mancati risarcimenti dovuti per la reiterazione di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP.
CONCORSO ORDINARIO: COME SI ACCEDE
Intanto, alla selezione ordinaria, scrive la rivista Orizzonte Scuola, per i posti comuni potranno partecipare candidati con laurea in Scienze della formazione primaria o diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, assegnati entro l’anno scolastico 2001/02. In alternativa, un analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal MI. Per i posti di sostegno è necessario essere in possesso, oltre ad uno dei titoli suddetti, del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.
Saranno ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui alle lettere a) e b) del comma 1 e di cui al comma 2, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici. Il decreto scuola ha ampliato i requisiti di accesso, permettendo la partecipazione con riserva dei docenti specializzandi SOS IV ciclo TFA sostegno. Si allarga quindi la platea dei candidati al concorso. Per quanto riguarda i posti, sono molte le regioni che saranno a posti zero, soprattutto nella scuola d’Infanzia.
Il concorso si articolerà in una eventuale prova pre-selettiva (qualora le domande di partecipazione siano superiori a quattro volte il numero dei posti) composta da una prova scritta una prova orale e la valutazione dei titoli. Sarà possibile partecipare in un’unica regione per tutte le procedure per cui si ha titolo (max 4: infanzia, primaria, sostegno infanzia e sostegno primaria).
PER APPROFONDIMENTI:
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