ANIEF ha ribadito quanto scritto nella nota sindacale già inviata e ha richiesto, in particolare, l’assunzione in ruolo dei docenti precari da graduatorie d’istituto fin da agosto, la ridefinizione di classi pollaio e organici, la stabilizzazione del personale educativo, Ata e facenti funzione Dsga, la salvaguardia dei contratti già attribuiti, anche alle maestre con diploma magistrale, la tutela da responsabilità penale per tutto il personale, l’abolizione dei vincoli sulla mobilità.
Mancano sette miliardi e un chiaro impegno di Palazzo Chigi per riaprire in sicurezza a settembre, né convincono le scelte del Parlamento recentemente prese sul Decreto scuola come la scelta dei concorsi straordinari precedentemente concordata con gli altri sindacati dall’amministrazione nell’autunno scorso. Poiché la risposta da parte della delegazione dei rappresentanti del ministero non risponde alle emergenze evidenziate per il corretto e ordinato avvio dell’anno scolastico in sicurezza secondo anche i criteri definiti dal Comitato tecnico scientifico, si conferma lo stato di agitazione del personale e si riservano ulteriori azioni a tutela del rispetto dei diritti di tutti lavoratori della scuola, precari e di ruolo, in attesa di precisi impegni di tutto il Governo.
Nessuna conciliazione alla riunione svoltasi telematicamente tra organizzazioni sindacali e rappresentanti dell’amministrazione. Le risposte vaghe fornite da Viale Trastevere non consentono di fare alcun passo in avanti rispetto alle emergenze che la scuola sta affrontando.
Ad iniziare dalla stabilizzazione dei precari che hanno assistito in questi giorni alla chiusura di un accordo politico in cui non si è tenuto in alcun conto il grido di allarme di ANIEF e che ha portato a un peggioramento sostanziale di un accorso firmato dal ministro Fioramonti con gli altri sindacati che già non ci convinceva. Rimandare, come si è deciso, all’autunno lo svolgimento del concorso straordinario e non avviare immediatamente le assunzioni in ruolo dalle graduatorie d’istituto, come chiesto dal giovane sindacato, è un errore gravissimo che causerà un danno al diritto all’istruzione degli alunni e un aumento vertiginoso dei contratti a tempo determinato. Toccheremo quota 200 mila, il doppio da quando è stata aperta una seconda procedura d’infrazione dalla Commissione europea nel 2014. Tutti elementi inaccettabili, per ANIEF, in vista di un inizio di anno scolastico ad oggi ancora avvolto nel dubbio e nell’incertezza.
“La risposta della delegazione del ministero - commenta Marcello Pacifico, presidente ANIEF - che era disponibile a impegnarsi a chiedere maggiori fondi, da parte del ministro Azzolina, a Palazzo Chigi non è stata sufficiente. Abbiamo chiesto un incontro preciso col premier Conte perché vogliamo un impegno di tutto il Governo dopo le soluzioni pasticciate e incomplete raggiunte sul decreto scuola. Mancano pochi mesi e non c’è più tempo da perdere. La fermezza della nostra posizione serve da sprono per la politica perché ascolti la voce di migliaia di precari, di tutto il personale di ruolo anche impegnato a garantire il diritto all’istruzione. Abbiamo ribadito ai rappresentanti del ministro che non ci si può trincerare dietro le scelte del legislatore”.
La soluzione di utilizzare le graduatorie d’istituto per le immissioni in ruolo permetterebbe di terminare una buona volta la stagione dei concorsi straordinari, inutili e dannosi viste le numerose categorie illegittimamente escluse, e consentirebbe di avere sempre a disposizione docenti da assumere in ruolo in caso di esaurimento di quelle di merito e delle GaE. E con pieno merito dei neo assunti.
“Il merito non funziona a targhe alterne – prosegue Pacifico –. Se i precari possono essere assunti a tempo determinato, possono anche con merito essere assunti in ruolo della graduatorie d’istituto. Sarà poi l’anno di prova a certificare che il neo assunto sia in grado di svolgere con la giusta professionalità il proprio lavoro. Esattamente come è accaduto con i diplomati magistrale che tra pochi mesi perderanno il ruolo pur avendo ottenuto tale riconoscimento. Invece – conclude il presidente ANIEF – anche sulla nostra proposta di confermare in ruolo tutti coloro che sono stati assunti con riserva e hanno superato l’anno di prova il Ministero non ha dato alcuna risposta”.
Purtroppo l’incontro odierno si è concluso senza nessun impegno concreto anche contro le classi pollaio e l’aumento degli organici di tutto il personale scolastico (docente, Ata, educativo), di vitale importanza per la riapertura di settembre in sicurezza.
Anche sui facenti funzione Dsga, la proposta di vagliare la loro collocazione nel vecchio e mai attivato profilo Ata dei coordinatori degli assistenti tecnici e amministrativi non soddisfa la richiesta dell’ANIEF, che chiede invece la loro stabilizzazione nel ruolo ricoperto in questi anni per garantire il buon funzionamento delle scuole.
Infine, anche sul tema dell’esonero dalla responsabilità penale di dirigenti, docenti e di tutto il personale della scuola, indispensabile alla luce dell’emergenza sanitaria in atto, il Ministero non ha fornito alcuna rassicurazione, nonostante si sia mostrato disponibile all’apertura di tavoli specifici.
“Il mancato accoglimento delle nostre richieste - conclude Marcello Pacifico -, che riteniamo essere invece di buon senso e necessarie per l’avvio ordinato del prossimo anno scolastico, ha reso impossibile qualsiasi conciliazione rispetto allo stato di agitazione proclamato. A questo punto, a meno di clamorosi colpi di scena, si andrà verso uno sciopero generale”.
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