Mentre si continua a dibattere sull’opportunità o meno di garantire agli alunni e al personale delle linee organizzative e una cornice generale dentro la quale muoversi per attuare la didattica a distanza, le scuole stanno procedendo verso una riduzione progressiva delle lezioni in presenza. I dati ufficiali sui contagi parlano chiaro. Secondo l’Istituto superiore di Sanità, nell’ultimo mese sono stati 73.489 i ragazzi tra 0 e 18 anni di età ad essere risultati positivi al Covid19. Anche se si tratta di un dato specifico sulla popolazione scolastica, le indicazioni dei contagi nelle fasce di età giovanili non sono marginali: stiamo parlando del 14,4% dei 510.347 nuovi casi in Italia negli ultimi 30 giorni. E sale anche il pericolo di un lockdown totale, in tutto il Paese.
Anief, a proposito della firma del contratto sulla dad, ha affermato che il parlamento ha chiesto una sessione contrattuale con chi rappresenta i lavoratori, su come regolarla: a marzo e aprile c’era assenza di regole, non c’era diritto alla disconnessione, molti docenti stavano davanti al pc anche nei weekend. Ora si hanno delle regole che tutelano anche la salute dei docenti, in più è il collegio docenti che decide: c’è un piano della didattica digitale che è vincolante, anche se il dirigente scolastico ha sempre il dovere e il diritto di organizzate il lavoro. Adesso si possono fare delle pause, c’è il diritto alla disconnessione, si possono alternare lezioni sincrone con lezioni asincrone. A marzo e aprile, tra coloro che hanno preso seriamente l’impegno e hanno mantenuto la dignità professionale abbiamo avuto un duplicarsi del lavoro con alti livelli di stress da lavoro correlato.
Marcello Pacifico (Anief): “Sarebbe opportuno avere comunque dei tracciamenti specifici sulle scuole derivanti dalla somministrazione di tamponi a studenti, docenti e personale, come da tempo chiede anche la ministra dell’Istruzione. Occorre in ogni caso sempre cercare di utilizzare al meglio gli strumenti della didattica a distanza, consentendo a discenti, insegnanti e personale l'utilizzo degli strumenti informatici utili. Ecco perché abbiamo detto sì al contratto sulla ddi. Se si dovesse andare alla chiusura della didattica in presenza, è allora bene che si utilizzi questo periodo per riprogrammare investimenti per la nuova ripartenza del Paese finalmente in piena sicurezza per la salute”.
Cresce la quantità di giovani contagiati di Covid19. I numeri - forniti da Epicentro.iss.it, riportati da Italia Oggi e ripresi da Orizzonte Scuola - sono eloquenti: tra i diagnosticati tra il 12 e il 25 ottobre, 27.131 positivi sono bambini e ragazzi di età scolare, il 16,1% di tutti i 168.518 casi del periodo. Una percentuale in crescita rispetto al 12,8% tra il 17 e il 30 agosto, cioè 1.826 casi dei 14.268 contagi totali. Il dato sale ancora al 13,5% nel periodo 7-20 settembre, in coincidenza della riapertura delle scuole. Si va poi al 17,3% nel periodo 5-18 ottobre, ovvero 15.235 positivi nella fascia di età scolare dei totali 88.066 casi.
Italia Oggi rielabora e deduce che nell’ultima settimana i contagiati tra 0 e 18 anni sarebbero ben 25.741, il 35,03% di tutti i casi in quella fascia di età negli ultimi 30 giorni. I ragazzi di età scolare sono divisi in due gruppi: 0-9 anni e 10-19 anni. A fine agosto i bambini tra 0 e 9 anni positivi dall’inizio della pandemia erano 3.434, a fine ottobre 17.115: +13.681, pari a un aumento del 398,4%. I ragazzi contagiati tra 10 e 19 anni a fine agosto erano 7.495, a fine ottobre 39.862: ben +32.367, pari al +431,8%.
Le percentuali sono significative. Ma c’è chi rifiuta polemicamente la decisione di alcuni sindacati, tra cui l’Anief, di avere sottoscritto un contratto nazionale che permette di realizzare la didattica digitale integrata a prescindere dall’obbligo di recarsi a scuola, sempre sulla base delle specifiche esigenze di ogni singolo istituto scolastico espresse dalla propria peculiare offerta formativa. Secondo l’organizzazione sindacale Anief, il contesto epidemiologico in cui si colloca la responsabile decisione di regolamentare la dad è alla base della scelta di firmare il contratto che ne disciplina l’attuazione: il giovane sindacato non ha alcuna intenzione di biasimare la decisione presa da altre organizzazioni che ha negato il loro appoggio a quel contratto.
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