“Che dire della minacciosa disposizione con la quale si fa presente che tutti i membri del GLO sono responsabili per eventuali danni erariali, qualora facciano approvare nel PEI un numero di ore di risorse umane superiori al necessario?”: a chiederlo è l’avvocato Salvatore Nocera su Superando.it. A rispondere, come scrive la stampa specializzata, è lo stesso Nocera: “Questa disposizione – forse prevedibile nell’Ottocento, ai tempi di Quintino Sella – sembra decisamente eccessiva, oggi che si parla di collaborazione tra scuola e famiglia, principio espressamente sancito in tanti atti normativi della e sulla scuola”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “invece di puntare il dito su chi fa il proprio lavoro, forse l’attenzione va focalizzata su chi ha responsabilità di attivare il servizio di sostegno e sistematicamente lo nega, quindi presso quell'amministrazione, centrale e periferica, che non dà seguito alle ore richieste andando così a creare una gravissima negazione di diritto allo studio, contro la quale solo chi ricorre al giudice riesce a opporsi in modo efficace. Parlare di danno erariale e glissare su quello all’alunno più bisognoso di attenzione è una logica che non comprendiamo e rifiutiamo a priori”.
Fanno pensare le pressioni che si stanno attuando sul Gruppo di Lavoro Operativo, l’organo della scuola convocato dal dirigente scolastico o da un suo delegato per ogni alunno disabile, al fine di realizzare il percorso educativo individualizzato dell’allievo con bisogni speciali: del GLO fanno parte i docenti della classe, i genitori, il neuropsichiatria e i terapisti o specialisti privati (se autorizzati) che seguono l’alunno.
Secondo l’avvocato Salvatore Nocera, “questa clausola è sembrata eccessiva, tant’è vero che non compare nelle Linee Guida, parimenti sarebbe opportuno che scomparisse quella relativa ai membri del GLO, proprio ai fini del dialogo che da sempre caratterizza i sereni rapporti tra scuola e famiglie. È invece condivisibile la previsione di eventuali controlli, tramite l’INPS, di certificazioni di dubbia validità”.
Anief ritiene che in questo modo si vuole spostare il cuore del problema che flagella tantissimi alunni con disabilità certificata: a fronte di miriadi di ore e docenti di sostegno negati, cosa si cerca di fare? Di spostare l’attenzione sui professionisti e sugli esperti che in modo congiunto e scientifico, sulla base di oggettive analisi della disabilità dell’alunno, creano il quadro di bisogni didattico-formativi, tra cui anche la quantità di ore di insegnamento settimanale fornito da personale insegnante specializzato.
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