Sono pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione: lunedì saranno inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione; il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato di forma varia e su discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. L’Esame della licenza media prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica personalizzata che i Consigli di classe assegneranno entro il 7 maggio: la consegna da parte dell’alunno avverrà entro un mese.
Secondo Anief la conferma sostanziale del modello d’esame dello scorso anno scolastico, a seguito del lockdown e comunque in condizioni di contagi non molto diverse dalle attuali, è una precauzione che va a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico: “Bene ha fatto il nuovo ministro Patrizio Bianchi – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a mantenere la struttura del 2020, perché chiedere agli studenti di realizzare anche delle verifiche scritte o pratiche avrebbe comportato il rischio di discriminare coloro che, loro malgrado, sono risultati danneggiati dalla mancata fruizione delle lezioni in presenza e dalle oggettive difficoltà ad accedere alla didattica a distanza anche per i noti problemi legati al digital devide solo in parte risolti con i finanziamenti stanziati dal passato Governo. Ci trova anche d’accordo la decisione di non posticipare le date di svolgimento delle prove, poiché avrebbe comportato problemi notevoli alla programmazione delle attività scolastiche di fine anno, nonché all’inizio del prossimo. Ora ci attendiamo, però, decisioni importanti sul fronte del potenziamento degli organici, del tempo pieno e tempo scuola, dell’allargamento dell’obbligo scolastico, nonché sul reclutamento dei precari, che andranno a coprire oltre i 200 mila posti senza titolare, quasi la metà dei quali di sostegno, sul quale il nuovo ministro dell’Istruzione ha già detto che occorre mettere mano con procedure aggiuntive di assunzione snelle e integrative rispetto al canale dei concorsi tradizionali”.
Viene confermata la formula dell’Esame di Stato con esame unico orale omnicomprensivo. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto che alle superiori “deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria”. L’elaborato “potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi. La commissione sarà interna, con il Presidente esterno”.
Sempre alle superiori, la sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno. La prova orale prevedrà anche l’analisi di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati, come lo scorso anno, dei materiali (un testo, un documento, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione. All’interno dell’elaborato o nel corso del colloquio saranno esposte le esperienze svolte nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente.
L’Esame del primo ciclo, invece, prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che i Consigli di classe assegneranno, tenendo conto delle caratteristiche personali di ciascuna studentessa e di ciascuno studente, entro il prossimo 7 maggio. L’elaborato sarà trasmesso alla commissione entro il 7 giugno. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. Quanto al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno, come previsto dalla normativa, i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.
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