"Non essendo cambiato niente sarebbe meglio finire l'anno scolastico con la didattica a distanza, completare la vaccinazione, iniziare quella di tutti gli studenti e nel frattempo andare a pensare come utilizzare i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per garantire il diritto allo studio in presenza e in sicurezza con migliaia di aule in più”. A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, interpellato da Adnkronos sul ritorno in classe anticipato dal Governo al 26 aprile per oltre il 90 per cento degli alunni pur in presenza di 15 mila nuovi contagi e centinaia di morti al giorno. Per il sindacalista è troppo “rischioso in questo momento riaprire le scuole per un mese, perché non è stato fatto niente sul distanziamento sociale che bisogna rispettare per essere tutti in presenza”
Il sindacato Anief non è d’accordo con la decisione annunciata dal premier Mario Draghi di riprendere le lezioni in classe. “Quando la scorsa estate abbiamo firmato il protocollo sulla sicurezza per riaprire gli istituti, avevamo preso un impegno con il Ministero di andare a rivedere i criteri per il dimensionamento scolastico, per dotare le scuole di più classi, di più plessi e di più organici. Ad oggi addirittura si riapre nelle zone rosse fino alla terza media, questo ci sembra molto pericoloso, soprattutto quando ancora nessuno degli 8 milioni di studenti ha ricevuto il vaccino e solo 800mila su 1,3 milioni tra insegnanti e amministrativi hanno avuto la prima dose".
Il sindacalista autonomo detta anche la linea da intraprendere per mantenere alta il più possibile la tutela della salute degli alunni, dei docenti e di tutto il personale scolastico: stiamo ancora pagando gli effetti delle ultime politiche taglia-scuole e che hanno incentivato la creazione delle classi pollaio, quindi, ha detto ancora Pacifico, “bisogna recuperare almeno 12mila plessi dismessi negli ultimi anni, 4mila sedi di presidenza e diminuire il rapporto tra alunni, insegnanti e personale amministrativo: fin quando c'è il Covid l'unico criterio deve essere quello del distanziamento sociale, in uno spazio di 45 metri quadri non ci possono stare più di 15 alunni".
Anief non è d’accordo nemmeno con la decisione, arrivata con l’ordinanza numero 6 firmata dal commissario straordinario all’emergenza, Francesco Figliuolo, di escludere dalla vaccinazione anti Covid19 tutti i docenti e Ata che non hanno ancora fatto la prima dose di AstraZeneca. Ad oggi, inoltre, mancano anche i più volte annunciati tracciamenti, tamponi rapidi e collegamenti diretti tra Asl e scuole, Come non è stata assegnata nessuna equa indennità di rischio per il personale scolastico. Per l’organizzazione sindacale sono obiettivi indispensabili, come gli spazi e gli organici aggiuntivi, assieme alla graduale assunzione dei 200 mila precari che ogni anno garantiscono il funzionamento delle nostre scuole.
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