Sarà caratterizzata da decine di proteste di piazza l’iniziativa dei sindacati della scuola contro la brutta piega che ha preso il Governo nella gestione dell’inizio del prossimo anno scolastico e del personale da assumere per coprire oltre 112mila posti vacanti: i sindacati ANIEF, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal hanno organizzato unitariamente una serie di manifestazioni per dire no al decreto legge Sostegni-bis. Mentre a Roma le forze sindacali si riuniranno a Montecitorio, dinanzi a quei palazzi della politica che oggi vogliono negare il prezioso Patto per la Scuola sottoscritto lo scorso 20 maggio con il ministro Patrizio Bianchi a Palazzo Chigi, anche in altre piazze si chiederà di approvare quegli emendamenti al decreto legge 73/20, che salverebbero la scuola dal sicuro decadimento. Marcello Pacifico (Anief): “Basta indugi sulla scuola, alunni e personale non possono più attendere. Siamo pronti alla protesta ad oltranza”.
Sono svariate le proteste che stanno crescendo in questi giorni per dire no all’indifferenza del legislatore alle necessità impellenti di investire seriamente sulle nostre scuole pubbliche.
L’ELENCO DELLE INIZIATIVE
Le iniziative territoriali di oggi prevedono iniziative in tantissime regioni: in Abruzzo si svolgerà un evento unico a Pescara; in Basilicata appuntamento presso la prefettura di Potenza, in piazza M. Pagano alle ore 16; prefettura coinvolta anche a Reggio Calabria, dove il raduno è prevista in Piazza Italia alle ore 17; in Campania presidio unico a piazza Plebiscito. Anticipa alle 11,30 l’appuntamento del Friuli Venezia Giulia: si svolgerà in piazza Unità a Trieste.
In Liguria è previsto un presidio unitario, alle 15, in Largo Eros Lanfranco, nei pressi della Prefettura. Anche in Lombardia, a Milano, l’incontro è stato fissato presso la Prefettura, in Corso Monforte 31. Nelle Marche presidio unitario - flash mob ore 16 Piazza Roma; a Torino, per il Piemonte, la protesta si concentrerà a Torino, in Piazza Castello, dalle ore 17:30, ma anche in Piazza della Libertà alle 15 ad Alessandria; oppure ad Asti, alle 15, in Piazza Alfieri. Stesso orario in Puglia, presso la prefettura di bari, sempre in piazza libertà. in Sardegna, infine, alle ore 10 prenderà il un evento unico, sotto il consiglio regionale di Cagliari.
I MOTIVI DELLA PROTESTA
Ma per quali motivi è stata attuata queste proteste nei giorni in cui terminano le lezioni? Per il sindacato la realtà è che vi sono da apportare diverse modifiche al decreto Sostegni-bis, giunto alla fase di conversione del testo approvato dal Consiglio dei ministri: le più importanti riguardano le modalità di assunzione da graduatorie, i nuovi concorsi da adottare subito, favorire la mobilità del personale di ruolo, anziché mortificarla, la necessità di puntare alla valorizzazione del personale. Preoccupano molto le oltre 112mila cattedre libere. Senza un vero doppio di reclutamento, non si potrà mai parlare di supplentite battuta: bisogna anche togliere i paletti che stanno pregiudicando l’utilizzo dei candidati presenti nelle graduatorie e nelle liste dei vincitori dei concorsi troppo lenti per essere efficaci. Per tutti questi motivi occorre per forza di cose assumere da seconda fascia Gps, allargare le regole delle procedure Stem anche alle altre discipline, accelerare su una mobilità finalmente senza più lacciuoli inutili. Le richieste sono state prodotte da tutti i sindacati della scuola ed oggi verranno rivendicati a gran voce.
PER APPROFONDIMENTI:
Emergenza precariato, in 250 mila il prossimo anno scolastico
Trasferimenti docenti, solo la metà cambia sede: per Anief potevano essere molti di più