Anche con 45mila contagi e 168 morti di Covid in un giorno le scuole rimangono aperte, ma così il personale docente e Ata rischia sulla propria pelle ricevendo in cambio stipendi modesti, fermi da tre anni, e nessuna indennità per il pericolo al quale si sottopone ogni giorno: è giunto il momento di assegnargli delle indennità di sede, di rischio biologico e di incarico. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di una diretta trasmessa sul canale Facebook per commentare anche l’approvazione da parte dell’Aula di Palazzo Madama della fiducia al maxi-emendamento della manovra 2022.
“Finalmente – ha detto il sindacalista - con la Legge di Bilancio 2022 approvata al Senato, un dipendente della scuola che lavora lontano dalla propria residenza avrà l'indennità di sede: l’abbiamo chiesto e ottenuto, ma c’è qualcosa che non torna. Perché è stata riconosciuta solo per il personale docente in servizio nelle piccole. Quindi, c'è poco da festeggiare: è una goccia, cercheremo di estendere questa norma. Perché in piena pandemia da Covid, con 38mila contagi al giorno, le scuole devono rimanere aperte e non si va in dad, ma allora lo Stato deve riconoscere un’indennità di rischio biologico anche al personale della scuola, come fa con il personale sanitario: i rischi sono alti, perché l’anno scorso con 32mila contagi le scuole erano chiuse”.
“E siccome ci si infetta anche da vaccinati – ha continuato Pacifico - allora lo Stato deve dare un’indennità di rischio biologico se vuole scuole in presenza. Se non ce la daranno, faremo ricorso in tribunale. Come pure per ottenere l’indennità di incarico per il personale precario: se un precario far ricorso dopo avere svolto tre anni di supplenza e la Cassazione gli dà regione riconoscendogli fino a 13mila euro di risarcimento, perché lo Stato che lo ha sfruttato con una legge non gli riconosce nulla?”.
Il leader dell’Anief ha affrontato anche diversi altri punti della manovra di bilancio. A partire dall’aumento dei fondi da 300 a 400 milioni di euro, dopo le proteste e lo sciopero generale, per prolungare i contratti del personale precario Covid: “già era stato ridotto da 80mila a 40mila unità dall'anno scorso a quest'anno, adesso probabilmente i 100 milioni di euro in più di previsione vanno a coprire 10.000 piuttosto che 20.000 Ata. Cercheremo, con i prossimi provvedimenti, di ricordare al Governo di rifinanziare la norma in maniera tale da garantire a tutto l'organico attualmente in servizio di poter concludere le lezioni. Poi, con il Milleproroghe vorremmo introdurre in questi contratti la scadenza del 31 agosto: sono risorse umane fondamentali e devono andare in organico di diritto”.
Con la Legge di Bilancio sono aumentati i soldi da portare in contrattazione d'istituto: “Abbiamo 10 volte i soldi stanziati per il 2021, quando furono messi 30 milioni di euro – ha sottolineato il presidente dell’Anief - : ora sono 300 milioni di euro. Vuole dire che mediamente ad ogni insegnante arriveranno circa 330 euro. È importantissimo a questo scopo il ruolo delle Rsu, che verranno votate tra il 5 e 7 aprile prossimi in occasione del rinnovo delle Rsu. Perchè la Rsu contratta questi soldi col dirigente scolastico, quindi stiamo molto attenti”.
Sul rinnovo contrattuale, Pacifico ha detto che “negli ultimi 13 anni l'inflazione è salita di 14 punti. In occasione dell’ultimo rinnovo, il 2016-2018, sono stati complessivamente assegnati 3,48 punti di aumento. Ma ci ritroviamo comunque gli stipendi 10 punti sotto: significa che i nostri stipendi rimarranno sei punti sempre sotto l’inflazione qualora si firmasse il contratto. Ecco perché chiediamo il reddito minimo per i lavoratori: per noi è fondamentale e continua a rimanere una nostra battaglia”.
Il presidente del giovane sindacato autonomo ha quindi ricordato che vengono quindi “assegnati dei soldi per le scuole paritarie, come se invece le scuole pubbliche non ne avessero bisogno”. Ha quindi commentato l’introduzione del “supporto psicologico, perché stiamo uscendo tutti pazzi, per colpa delle politiche che si stanno portando avanti nella scuola, come quella dell'obbligo vaccinale, considerando che per non farlo un lavoratore deve dimostrare di avere un infermità”.
Secondo Pacifico occorre anche migliorare la norma che porta l'educazione motoria nelle scuole primarie, perché arriva solo nelle classi quinte e poi quarte: ci saranno dei concorsi per laureati in scienze motorie. Noi lo abbiamo sempre detto, già nel novembre del 2002 lo chiedemmo alla allora ministra Letizia Moratti, proprio per superare i problemi posturali dei nostri bambini. Però in tutte le classi della primaria, non solo una parte e per questo chiediamo risorse aggiuntive”.
“Allo stesso modo – ha continato il sindacalista Anief - l'abbiamo detto in tutti i tavoli di confronto: è necessario aumentare gli organici del personale, anche nelle piccole isole, nelle zone montane o in quella dove c'è maggiore difficoltà e flusso migratorio. Abbiamo tantissime scuole con un alto tasso di dispersione scolastica: in queste scuole avere 10 alunni per classe o 30 alunni per classe”, anche problematici e che abbandonano gli studi, “non è la stessa cosa. È un modo sbagliato di fare scuola, che parte dagli ultimi sette anni, durante i quali abbiamo tagliato ben 4mila scuole autonome”.
Sull’indennità di incarico, Anief continua a battersi. Come pure sulla riduzione da 5 a 3 anni del vincolo di permanenza dei DSGA neo immessi in ruolo, Pacifico ha detto che è un primo passo molto importante, ma, ha specificato: occorre “eliminare tutti i vincoli di 5 anni e pure il vincolo di tre anni per l'assegnazione provvisoria: non demordiamo e non molliamo. Siamo convintissimi che i docenti immobilizzati hanno diritto a norme diverse e senza più blocchi. Come pure quelli che chiedono i passaggi di ruolo, non vanno più penalizzati con la temporizzazione; bisogna favorire i passaggi dalla scuola elementare alla scuola media alla scuola superiore con valutazione per intero del servizio, nonostante il contratto firmato da altri lo neghi. Come pure si dimenticano gli idonei dei concorsi, anche Stem, che hanno diritto a poter essere assunti nei ruoli. E anche gli insegnanti di religione cattolica, da quasi vent’anni supplenti, come in generale i precari”, ha concluso il leader del sindacato.
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