Oggi pomeriggio Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, è intervenuto all’interno della trasmissione "Ei fu. Siccome immobile - La scuola si mobilita, sciopero del 6 maggio” organizzato da La voce della scuola. Erano presenti anche: Serena Tusini (Cobas Scuola), Nicola Giua (Cobas Sardegna), Giulia Pezzella (Precari della Scuola in Movimento e Coordinamento Nazionale Precari Scuola), Corrado Zunino, (giornalista); ha moderato Diego Palma.
Secondo Pacifico: “è importante scendere in piazza perché, così come si sta operando, si allontana la scuola dal progetto di crescita del paese, si allontanano i precari dalla stabilizzazione. Sarà sempre più difficile dunque entrare in ruolo. L'invito a scioperare è per tutti i precari. Inoltre la riforma leverà dei soldi a un personale che di soldi non ne ha tanti, a partire dal personale Ata. Abbiamo scelto il 6 maggio perché l'Anief vuole mandare anche un messaggio di unità”.
Sempre Marcello Pacifico, leader del sindacato, ha parlato delle ragioni dello sciopero: “è fondamentale aderire in massa allo sciopero di Anief con altri sindacati, per l’intera giornata del 6 maggio, perché l’avvio dell’esame del decreto approvato dal Governo inizierà a breve. Per questo motivo invitiamo tutti coloro che ritengono ingiusta e illegittima la riforma del reclutamento e formazione ad aderire alla nostra mobilitazione di domani, quindi prima delle modifiche che verranno esaminate in Senato. Se poi dovesse essere necessario potremmo anche valutare l’adesione allo sciopero di fine maggio o inizio giugno. Di sicuro non ci rassegneremo, fino a quando il Parlamento non ci darà ascolto e cancellerà quelle disposizioni che non fanno il bene della scuola italiana e dei suoi lavoratori”.
COSA CONTESTA ANIEF
Dal 2023 la carta del docente si ridurrà in modo progressivo, fino probabilmente a dimezzarsi passando da 500 euro a 250 euro annui. Ecco l’altro secondo capitolo di tagli dell’ordinario: per assegnare non più di 2mila euro a qualche migliaio di docenti che si formeranno con 30 ore servirà un “premio” una tantum; serviranno 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031. Tutta l’operazione di incentivo, riporta il DL 33, si finanzierà “mediante razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027″, in via prioritaria sui posti di organico per il potenziamento, decurtandoli dai posti lasciati liberi dai pensionamenti”. Ciò significa che si andranno a decurtare, tra gli anni scolastici 2026/27 e 2030/31, ben 9.600 docenti oggi in organico di diritto.
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