Sulla carriera dei docenti il Governo prende una bella lezione da Trento: nella provincia speciale infatti si sta introducendo un modello reale di carriera professionale, che non ha nulla a che vedere con il deprecabile Decreto Legge n. 36 pubblicato lo scorso 30 aprile in Gazzetta ufficiale contro il quale tutti i sindacati rappresentativi si sono schierati proclamando anche lo sciopero per lunedì prossimo 30 maggio.
“Il paradosso – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è che si va ad introdurre un processo di valorizzazione del personale docente proprio a Trento, dove gli stipendi sono già allineati all'inflazione, perché mediamente più alti di 300 euro al resto d'Italia. Mentre con la riforma nelle altre province si vogliono togliere 250 euro dalla card docenti a tutti gli insegnanti per assegnare 3mila euro dal 2027 solo ad una parte di insegnanti, sempre e soltanto di ruolo, che hanno svolto una formazione aggiuntiva e continua”.
“Trento, come in altri casi, è un passo avanti al resto del Paese”, scrive oggi la stampa specializzata, spiegando che “mentre in Parlamento si preparano gli emendamenti a un decreto legge che sostanzialmente elude l’impegno preso nel PNRR di introdurre la “riforma della carriera degli insegnanti”, qualcuno in Italia un modello di sviluppo per la carriera professionale dei docenti lo sta adottando sul serio. L’amministrazione trentina si è mossa per tempo attivando un processo in più fasi, che consentirà di partire con la fase sperimentale di un nuovo modello di carriera già dal prossimo anno scolastico”.
“Nel frattempo – commenta il leader dell’Anief - sul rinnovo di contratto di lavoro, come prospettato nel primo incontro all’Aran, al momento siamo fermi al 4% che andrà a coprire solo una parte del costo della vita nel frattempo salito di due cifre: un aumento che comunque intendiamo far arrivare il prima possibile ai lavoratori della scuola, per poi concentrare il confronto con la parte pubblica sul contratto 2022-24 dove confluiranno nuove risorse e norme, come – conclude Pacifico - lo sviluppo di carriera dei docenti e del personale Ata”.
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