Si accende il dibattito sulla riduzione elle ore di sostegno rispetto a quelle previste dal Piano educativo individualizzato: anziché ridursi, il fenomeno sempre più diffuso. Ma con il nuovo decreto sulla materia, in arrivo, non cambierà molto la musica. A farla da padrone continueranno ad essere le aule dei tribunali, dove si rivolgono sempre più spesso le famiglie degli alunni disabili per avere giustizia. “Sono arrivati negli ultimi giorni due provvedimenti diversi che intervengono sull’assegnazione ore di sostegno”, scrive oggi la stampa specializzata: in entrambi i casi, il giudice ha condannato l’amministrazione scolastica imponendo le ore richieste. “Non si tratta certamente di una novità – commenta Orizzonte Scuola - sappiamo benissimo come ormai ogni anno ci sia una carenza di insegnanti di sostegno che penalizza gli alunni e gli studenti con disabilità. Situazione che porta spesso e volentieri all’assenza di alternative e quindi a continui ricorsi da parte delle famiglie per ottenere le ore di sostegno previste dal PEI. Ricorsi che quasi sempre sono in favore degli studenti”. Non c’è molta fiducia nel nuovo modello di PEI, perché “il prossimo decreto conterrà ancora, come la prima versione, la quantificazione delle ore di sostegno sulla base di range. Uno dei punti più contestati in assoluto dal mondo delle associazioni e dei sindacati”. E “una volta incassato il parere dal CSPI, sarà operativo. Il Ministero ha già pubblicato una nota in cui spiega cosa dovranno fare le scuole per l’uso dei modelli del PEI”.