Predisposta dall’Ufficio Legale Anief la specifica Istanza/Diffida da inviare al Ministero dell’Istruzione e all’Ufficio Scolastico Regionale di proprio interesse per richiedere la predisposizione di prove scritte suppletive in caso di impedimento a partecipare alle prove già calendarizzate dal Ministero dell’Istruzione per cause correlate alla normativa sul contenimento del contagio da Sars-COV-2. Marcello Pacifico (Anief): “Impensabile che un docente in quarantena o sottoposto a isolamento fiduciario non possa sottoporsi alle prove scritte del Concorso Straordinario”. Avviate, quindi, le procedure di preadesione gratuita allo specifico ricorso Anief.
Quando si tratta di coprire le supplenze e gestire i precari, al ministero dell’Istruzione sembrano volere fare a gara per complicarsi la vita: è accaduto con le Graduatorie provinciali dei supplenti, che anziché semplificare l’individuazione dei docenti a tempo determinato l’hanno trasformata in un calvario con interminabili code in tribunale per via dei tanti errori nell’assegnazione dei punteggi; è accaduto con le immissioni in ruolo, andate in porto per meno del 30% delle cattedre già assegnate ai ruoli dal Mef; dulcis in fundo, sta accadendo ora con la gestione delle Messe a disposizione, con i presidi obbligati a verificare che i candidati presenti nelle Mad non siano già collocati in alcuna altra graduatoria, pena l’immediata rescissione del rapporto di lavoro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Se non si cambia il cavillo introdotto col nuovo anno scolastico, si rischia di compromettere l’assegnazione al personale supplente qualificato e titolato di tante cattedre libere. Perché il passo successivo a questa ingiusta proibizione è quello che abbiamo visto lo scorso anno scolastico, quando per disperazione alcuni dirigenti scolastici si sentirono autorizzati a cercare gli introvabili supplenti nel mese di gennaio con disperati annunci sui social media. Con l’aggravante che quest’anno i precari pronti a subentrare ci sarebbero, ma sono stati cassati a priori dalla regola gratuita del Ministero che impone la non presenza in altre liste di attesa”.
Il record dei contagi a livello nazionale non risparmia le scuole, dove comunque il numero di positivi al Covid19 rimane relativamente basso. Ne dà notizia oggi il ministero dell’Istruzione, pubblicando i dati risalenti a cinque giorni fa, “alla data del 10 ottobre”, e che quindi non tengono conto dell’impennata di questo inizio settimana: “gli studenti contagiati – riferiscono dal dicastero dell’Istruzione - sono pari allo 0,080% (5.793 casi di positività), per il personale docente la percentuale è dello 0,133% del totale (1.020 casi), per il personale non docente si parla dello 0,139% (283 casi)”.
Il sindacato reputa, alla luce dei casi crescenti di contagio, sempre più rilevante far riconoscere al personale scolastico, che ogni giorno rischia la propria salute, l'indennità di rischio biologico: “Una indennità forfetaria – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - servirebbe a ripagare almeno in parte del rischio biologico e del lavoro gravoso che i dipendenti degli oltre 8.200 istituti scolastici italiani sono chiamati a svolgere, ancora di più in tempo di Covid19, e per i quali continuiamo ad auspicare una uscita anticipata a 61-62 anni senza decurtazioni, tenendo anche conto dell’alta percentuale di lavoratori potenzialmente fragili e con un’alta vulnerabilità psico-fisica confermata dai dati ufficiali emessi dalle strutture preposte. Considerando anche le somme già destinate al comparto scuola, abbiamo calcolato che l’indennità si aggirerebbe sui 450 euro: una somma che, tra l’altro, permetterebbe di innalzare gli stipendi assegnati ai nostri docenti e Ata, tra i più bassi dell’area Ocse ed europea, e pertanto, alla luce della complessità della professione docente, sarebbe anche da considerare strutturale e quindi permanente”.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza contenente le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid19: oltre al divieto di assembramenti, con multe esose per chi sosta pure davanti alle scuole, studenti e genitori compresi, il provvedimento governativo ha imposto il diniego ai viaggi d’istruzione, come alla didattica a distanza in tutti i gradi scolastici e l’apertura alle riunioni collegiali in presenza.
Marcello Pacifico (Anief): Per la prevenzione del Covid all’interno degli istituti è indispensabile riprendere il protocollo sulla sicurezza per la ripresa a settembre, sottoscritto lo scorso 6 agosto pure dall’Anief. Chiediamo al ministero di viale Trastevere di allestire con urgenza una riunione con tutte le parti interessate. Esortiamo tutte le istituzioni interessate a intervenire con disposizioni straordinarie e immediate per evitare che gli studenti raggiungano le scuole o tornino a casa dalle stesse su mezzi pubblici stracolmi di persone, dove evidentemente i rischi di contrarre il Covid diventano altissimi.
Ci sono novità importanti per i Dsga della scuola, il ruolo professionale che a inizio di anno scolastico contava ben 2.301 posti vacanti: al via libera del Parlamento delle assunzioni in corso d’anno scolastico, ora si aggiunge la possibilità di procedere sino alla fine del 2021 con le immissioni in ruolo tramite il sistema della “call veloce”, la modalità quest’anno introdotta (seppure con poca fortuna) per gli insegnanti. Da un approfondimento del testo del decreto di agostano n. 104, approvato in via definitiva il 12 ottobre alla Camera e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, risulta infatti l’assenso a procedere con le modalità di reclutamento del personale DSGA risultato vincitore o idoneo del concorso indetto con pubblicazione in GU del 21 dicembre 2018 già nell’anno scolastico in corso 2020/21.
Il sindacato Anief prende atto di questo passo avanti, che però non è affatto risolutivo. Se è vero che le immissioni in ruolo dei vincitori del concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi saranno effettuate entro il prossimo 31 dicembre, sulla base delle graduatorie di merito previa presentazione di un’istanza, agli iscritti nelle graduatorie di merito nei limiti della quota di idonei, ci si è dimenticati delle reggenze. “E qui sta il punto– dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché rimarranno confermate anche le reggenze. E perché i facenti funzione continuano a non essere considerati. Perché non si è proceduto, considerando l’ancora alto numero di posti vacanti e disponibili come Dsga, ad organizzare un concorso riservato per gli amministrativi facenti funzione che da più lustri si caricano di un ruolo superiore in cambio di responsabilità enormi e compensi risibili? Perché si insiste sulla ‘call veloce’ mantenendo il vincolo di cinque anni sulla provincia di destinazione?”.