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News dal mondo Anief

 

 

Statua Falcone tagliata a Palermo, parla la Rsu dell’istituto: hanno riaperto una ferita, servono più risorse per organizzare corsi pomeridiani e d’estate

Lo ha detto Pippo Noto, rappresentante sindacale del giovane sindacato commentando il taglio della testa e un pezzo del busto della statua del magistrato ucciso dalla mafia 25 anni fa di cui si è appresa la notizia oggi: siamo senza parole per quello che è accaduto, perché il nostro prodigarci per trasmettere determinati concetti e valori significa che non basta. I nostri sono ragazzi speciali, ad alto rischio di dispersione e siamo determinati nel combattere questa sfida. Si potrebbero realizzare corsi di danza, di cucina, di informatica o laboratori di vario genere. Invece, l’unica risorsa aggiuntiva che lo Stato fornisce all’istituto sono 10 euro in più per ogni alunno iscritto. E non possono bastare, perché per tenere questo genere di corsi e attività occorrono altri formatori. Noi, più di questo non possiamo fare.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): come operatori della scuola e organizzazione sindacale, siamo vicini al personale dell’istituto scolastico oggetto dell’atto vigliacco e intimidatorio: sono loro, infatti, l’ultimo baluardo nella lotta quotidiana per far vincere la legalità. Nelle periferie, in particolare, i docenti, il personale Ata, i loro dirigenti scolastici, i rappresentanti sindacali fanno uno sforzo immane per innescare il valore della legalità. Combattendo, ogni giorno, contro un sistema che vorrebbe negare la fiducia nelle istituzioni. In questi contesti, su 100 ragazzi, solo 60 arrivano a conseguire il diploma di maturità.

 

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10 Luglio 2017
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SCUOLA – Ocse: stipendi docenti a picco. Anief: basta palliativi, servono aumenti veri

Ancora una volta quando a fotografare la scuola sono gli analisti fuori i nostri confini, scevri da condizionamenti e giustificazioni partigiane, la verità esce fuori. Ed è, purtroppo, una realtà amara. Perché secondo l’Ocse siamo gli unici, nel periodo 2005-2014, ad aver fatto perdere ai nostri docenti il 7%. Nello stesso decennio, in Finlandia le buste paga di chi fa formazione pubblica sono cresciute di 6 punti percentuali, in Norvegia del 9%, in Germania del 10%, in Irlanda del 13%. Si conferma quello che l’Anief sostiene da tempo: il trattamento economico dei nostri insegnanti – fermo a 29mila euro lordi annui – rappresenta un affronto rispetto al prezioso lavoro che continuano a svolgere con serietà e senso del dovere. Inoltre, considerano gli ultimi tre anni, invece esclusi dallo studio Ocse, l’arretramento di potere degli stipendi dei nostri docenti si attesta addirittura a -14%. In queste ore, in tanti sono accorsi a sostegno dei nostri bistrattati docenti. Proponendo consigli e soluzioni. Come quella della sen. Maria Mussini, vicepresidente del Gruppo Misto al Senato, che ha chiesto alla Ministra dell’Istruzione di ‘cominciare almeno col dimezzare o ridurre di due terzi il numero di studenti per classe.

Proprio per recuperare il gap rispetto agli altri docenti d’Europa, Anief ha già fatto sapere, al tavolo di contrattazione sull’Atto di indirizzo, che non accetterà mai un rinnovo contrattuale con pochi spiccioli, tra l’altro pure assegnati per fasce stipendiali ispirandosi al modello Robin Hood. Per tali motivi, ha deciso di anticipare i tempi  mettendo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida, anche per il recupero totale degli arretrati.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i docenti sono lavoratori che, come dice l’Ocse, vanno pagati in modo proporzionale al servizio professionale prodotto. Negare questo concetto, significa creargli un danno. Di carattere morale e pratico. Molti di loro prestano servizio lontano da casa. Da due anni a questa parte, nemmeno per scelta, ma solo per aver chiesto di essere assunti in ruolo. A fine mese, questi insegnanti hanno delle spese vive, per l’affitto dell’appartamento, per i trasporti, per vivere: non si può dire ancora loro che non ci sono soldi e che si arrangino. Ecco perché la riduzione del numero di alunni, benché sia un provvedimento indispensabile per insegnare in modo proficuo e rispettando le norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, non ha nulla a che vedere con l’aumento stipendiale. È come se si volesse curare l’ammalato accogliendolo in una stanza d’ospedale più confortevole e con meno posti letto, però negandogli i medicinali di cui ha bisogno: l’unica cura per i nostri docenti, per rimanere in tema, è dargli più soldi a fine mese. Il resto, sono palliativi.

 

News dal mondo Anief
10 Luglio 2017
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L'Anief travolge il Miur in tribunale: illegittimo escludere i diplomati magistrale inseriti in GaE dal piano straordinario di immissioni in ruolo

Altre tre sentenze di pieno accoglimento confermano il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante inseriti in Graduatoria a Esaurimento alla partecipazione al piano straordinario di assunzioni indetto nell'a.s. 2015/2016: nuove immissioni in ruolo grazie all'Anief. Ancora possibile aderire ai ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE per quanti hanno spedito entro l'8 luglio lo specifico modello predisposto dall'Ufficio Legale del sindacato.

I tribunali del Lavoro di Napoli e Roma accolgono senza riserve le tesi sostenute dall'Anief sull'illegittimità dell'esclusione dal piano straordinario di immissioni in ruolo stabilito dalla cosiddetta Buona Scuola dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante destinatari di sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga – coordinando i nostri legali sul territorio - ottengono ancora una volta ragione in tribunale e la condanna il Miur per l'illegittima esclusione di altri tre docenti, già inseriti a pieno titolo nelle Graduatorie a Esaurimento, dalla possibilità di partecipare alle immissioni in ruolo della Fase C del piano previsto dalla Legge 107/2015. Ministero dell'istruzione, totalmente soccombente, paga le spese di giudizio quantificate in 6.500 euro oltre accessori. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘il piano straordinario di immissioni in ruolo 2015 doveva essere aperto a tutti i precari abilitati e a maggior ragione dovevano poter partecipare quei docenti inseriti in Graduatoria a Esaurimento per effetto di sentenze del Consiglio di Stato passate in giudicato. Abbiamo ribadito al Miur che gli ordini dei tribunali che hanno acquisito l'autorità del giudicato non possono essere messi in discussione e la sentenza del Consiglio di Stato aveva fatto sorgere a carico dell’amministrazione l’obbligo di disporre l’inserimento in graduatoria dei ricorrenti con efficacia ex tunc e, dunque, a decorrere dalla data di loro prima pubblicazione, avvenuta nel 2014’. Ancora possibile aderire ai ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE per quanti hanno spedito entro l'8 luglio lo specifico modello predisposto dall'Ufficio Legale del sindacato.

 

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10 Luglio 2017
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Storica vittoria Anief in Corte d'Appello: inammissibile il ricorso del Miur, il diritto dei precari agli scatti di anzianità è palese

La Corte d'Appello di L'Aquila dichiara inammissibile l'appello proposto dal Miur perché senza ragionevole probabilità di essere accolto; questo l'ulteriore, storico, risultato ottenuto dai legali Anief in favore del diritto dei lavoratori precari della scuola a vedersi riconosciute le medesime progressioni stipendiali riservate solo al personale di ruolo. Ancora possibile aderire agli specifici ricorsi promossi dall'Anief.

L'Anief conquista un nuovo traguardo a tutela dei diritti di tutti i lavoratori precari della scuola con l'Ordinanza resa dalla Corte d'Appello abruzzese che dice un secco ‘NO’ agli appelli proposti dal Ministero dell'Istruzione ritenuti palesemente infondati e senza nessuna possibilità di essere accolti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘già la Cassazione, pochi mesi fa, con l'ordinanza n. 8945/17 aveva respinto l'ennesimo ricorso del Ministero dell'Istruzione ribadendo che la questione era già stata affrontata e risolta a favore dei lavoratori con le sentenze dello scorso anno (ex multis n. 22558/2016). Nel settore scolastico, infatti, la clausola 4 dell'Accordo quadro sul rapporto a tempo determinato allegato alla direttiva n. 1999/70/CE impone di riconoscere l'anzianità di servizio anche ai precari. L'ostinazione del Ministero dell'Istruzione doveva essere censurata con decisione anche in Corte d'Appello e non possiamo che essere soddisfatti di questo ulteriore risultato ottenuto dai nostri legali che speriamo consenta una vera e propria assunzione di responsabilità da parte dell'Amministrazione e apra la strada a una riforma profonda e sostanziale del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Scuola in tutti i punti in cui è evidente la discriminazione posta in essere a discapito dei lavoratori a tempo determinato’. Fino a quando il CCNL non sarà riformato, però, l'unica strada per ottenere giustizia è aderire agli specifici ricorsi promossi dall'Anief e rivendicare in tribunale il giusto riconoscimento stipendiale calcolato in base alla propria professionalità e all'anzianità di servizio anche maturata con contratti a termine e il risarcimento del danno per abusiva e ingiustificata reiterazione di contratti a tempo determinato su posti vacanti.

 

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10 Luglio 2017
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RINNOVO CONTRATTO P.A.– Mancano soldi per gli aumenti e il Governo riesuma Robin Hood nella foresta di Sherwood

Oggi è stato confermato che la ministra della P.A., Marianna Madia, spinge per scatti più generosi per i dipendenti che hanno guadagni più bassi e viceversa, con l'obiettivo di ridurre la forbice tra le retribuzioni, considerando che ‘lo scarto oggi sfiora i 200mila euro’. Il vero obiettivo, però, è un altro: trovare una scusante per assegnare aumenti ridotti – quindi meno degli 85 euro lordi al mese - a una bella fetta di dipendenti pubblici. Il nuovo modello di aumenti contrattuali, di cui l’Anief aveva dato notizia oltre sei mesi fa, si basa su un meccanismo alla 'Robin Hood', calibrato all'interno delle fasce retributive, cinque o sei, di ogni comparto, in modo da garantire incrementi per tutti, seppure graduati (di più a chi ha meno), in base a parametri certi. La prossima settimana riprenderanno gli incontri all’Aran, ma non ci scosterà molto da tale modello.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i dipendenti pubblici sono i più penalizzati da un ‘datore di lavoro’ che li ha lasciati allo stipendio di otto anni fa. Nell’istruzione pubblica, dove il blocco perdura da nove, oggi abbiamo dei lavoratori, come i collaboratori scolastici, che dopo 14 anni di lavoro percepiscono 1.080,42 euro al mese. Che fanno poco più di 20mila euro l’anno: così poco da far vestire loro la maglia nera di tutta la Pubblica amministrazione in fatto di stipendi. Ma anche i docenti non vanno meglio, visto che sono tra i meno pagati dell’Area Ocse. Se l’Esecutivo alla guida del Paese avesse davvero voluto andare loro incontro, il dipendente pubblico oggi dovrebbe avere lo stesso 20% in più nel settennio concesso ai colleghi metalmeccanici a fine 2016: a fronte di uno stipendio medio di 1.500 euro, fanno 300 euro a lavoratore. Invece, ci troviamo ancora una volta costretti a invitare i lavoratori a rivolgersi al giudice. Per tali motivi, Anief ha deciso di anticipare i tempi  mettendo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida, anche per il recupero totale degli arretrati.

 

News dal mondo Anief
09 Luglio 2017
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