Per il ministero dell’Istruzione la carta del docente negata ai precari si sta trasformando in un problema non indifferente: l’andamento delle sentenze dell’ultima settimana, tutte favorevoli ai supplenti o ex precari che hanno presentato ricorso, costituisce un precedente importante. Anche per i tanti precari, potenzialmente centinaia di migliaia, che stanno attendendo l’esito dei primi ricorsi per capire cosa fare. I numeri, comunque, non danno adito a dubbi: dopo una prima sentenza a metà luglio e altre due successive, sempre a Vercelli, con tanto di cinque anni di arretrati e quindi 3mila euro complessivi recuperati da una docente, negli ultimi giorni si sono pronunciati a favore dei ricorrenti anche i Tribunali di Milano, Marsala, La Spezia, Savona, Verbania e Torino. I giudici, del resto, nell’esaminare le richieste non possono non tenere conto della sentenza dello scoro maggio emessa dalla Corte di Giustizia europea, nonché del medesimo parere del Consiglio di Stato, che condanna la “differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato”. Già si guarda al futuro, con ottimismo: nei prossimi giorni, infatti, saranno calendarizzate le discussioni dei ricorsi presentati da ben 9.000 soci dell’Anief.