Secondo la Fedeli quella dell’insegnante dovrebbe essere una delle professionalità maggiormente pagate di questo Paese perché hanno in mano il destino dello stesso. Per il sindacato, l’ammissione della titolare del Miur costituisce un’importante conferma politica che la battaglia contro l’esiguità degli stipendi dei dipendenti della scuola è sacrosanta. Ora, però, dalla politica delle parole si passi a quella dei fatti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è bene che si dia seguito al suo auspicio. L’occasione per farlo è prevedere il sostanzioso aumento già nei prossimi giorni, inserendolo nell’atto di indirizzo che si sta definendo proprio in questi giorni. Certamente, a queste cifre certo che potremo sottoscrivere il rinnovo del contratto. Se invece quella della Ministra vuole essere solo una dichiarazione d’intenti, magari finalizzata a raccogliere simpatie e consensi persi dal suo predecessore a Viale Trastevere, allora non ci siamo. Perché quasi il doppio dei nostri insegnanti guadagnano i colleghi tedeschi, che hanno pure la possibilità di andare in pensione senza particolari tagli all’assegno di quiescenza già dopo circa 25 anni di servizio. Mentre i nostri lasciano alle soglie dei 70 anni per prendere una pensione sempre più bassa. Se è vero che siamo in Europa, dobbiamo abbattere le discrasie.
Per questi motivi, Anief ha deciso di fare ricorso e ha messo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale da assegnare per legge.