Riprende il confronto tra governo e parti sociali sulle pensioni dei dipendenti pubblici: domani, 26 giugno, alle 11.30, a quattro mesi di distanza dall’ultimo confronto, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone incontrerà le confederazioni sindacali per riaprire quel tavolo contrattuale che conduce su strade nuove da percorrere sul fronte della previdenza dei lavoratori, ad iniziare dal superamento della contestata Legge Fornero.
Continua la battaglia per vincere il precariato scolastico, che con oltre 200mila supplenze l’anno rimane di gran lunga il più esteso della pubblica amministrazione italiana: dopodomani, lunedì mattina alle ore 10.00, in diretta web Tv, il sindacato Anief tornerà in Senato per rivolgersi ai senatori della IV Commissione di Palazzo Madama, Politiche dell'Unione Europea, in merito alla procedura di infrazione n. 2014/4231 sui contratti di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico. La modifica da approvare è contenuta nelle 15 proposte di miglioramento degli articoli 11, 14 e 15 del Decreto Legge Salva-Infrazioni 69/23 già approvato dal Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ora in fase di conversione.
Un nuovo Webinar Gratuito “Quali strategie per superare la prova scritta del VIII ciclo TFA sostegno”.
Data e ora: il 27 giugno ore 17. Durante l’incontro sono previsti, inoltre, approfondimenti e chiarimenti in merito ai candidati con 36 mesi di servizio. Relatori: Avv Walter Miceli e Direttore del corso Ernesto Ciraci
Lunedì 26 giugno si torna parlare di pensionamento del personale del pubblico impiego: a farlo sarà il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone incontrando le confederazioni sindacali.
Cresce il dissenso per l’autonomia differenziata che il governo vuole approvare entro la fine del 2023, a partire dal versante della Scuola. Gli alti rischi che comporterebbe la legge sostenuta dal ministro leghista per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, riguardanti l’aumento del gap tra scuole del Nord e del Sud, più ulteriori blocchi alla mobilità del personale, vengono adesso evidenziati anche dall’Ufficio parlamentare di Bilancio: in generale, i limiti, che “potrebbero essere significativi”, fanno seguito a quelli elencati giorni fa dalla Banca d’Italia, e riguardano vari aspetti tra cui la qualità dei servizi offerti ai cittadini. A rischio vi sarebbe “la diffusione di classi a tempo pieno nella scuola: i dati attuali evidenziano una fortissima differenziazione tra le varie Regioni, con quelle del Mezzogiorno che risultano in generale penalizzate”. Si andrebbe quindi ad acuire quel gap di competenze territoriali bene evidenziato qualche mese fa dallo Svimez con lo studio “Un paese due scuole”. Inoltre, sempre secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, “il progetto potrebbe creare ostacoli alla mobilità dei lavoratori e al riconoscimento delle loro competenze specifiche”.