Elaborato un modello di diffida, utile per attivare il contenzioso. Adesioni online entro il 1° giugno 2015. Successivamente sarà avviato anche un ricorso al Tar di Trento contro il bando che esclude l’inserimento in fascia aggiuntiva.
Elaborato un modello di diffida, utile per attivare il contenzioso. Adesioni online entro il 1° giugno 2015. Successivamente sarà avviato anche un ricorso al Tar di Trento contro il bando che esclude l’inserimento in fascia aggiuntiva.
1) Onestà e coerenza. La Camera sta per approvare il d.d.l. 2994 che contraddice l’art.33 della Costituzione
Ci aspettavamo molto di più dall’iter del d.d.l. 2994, alla Camera ma proprio ieri la delusione è stata enorme perché si sono messi sotto i piedi la libertà di insegnamento. Si farà meglio, al Senato? L’ANIEF proverà a spiegare e rispiegare anche lì, e proporrà emendamenti ma se l’esito conclusivo dovesse essere l’approvazione della d.d.l. nel testo attuale, onestà imporrebbe al legislatore di modificare la Legge fondamentale, all’art.33, per coerenza almeno, e per rispetto dell’intelligenza.
La risposta del Governo sulla sentenza della Consulta, sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo, è ingiusta e incostituzionale.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): la rivalutazione delle pensioni, sempre più basse rispetto all’inflazione, doveva essere reale e retroattiva, come ha indicato la Corte Costituzionale, che ha di fatto annullato integralmente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzione tra reddituali. Se proprio l’Esecutivo voleva intraprendere una strada diversa, avrebbe dovuto approvare una nuova legge. In questo modo, invece, si vuole dare un ‘contentino’ e chiudere la questione. Siamo pronti a dare battaglia in tribunale.
Pubblichiamo alcuni articoli assegna stampa sul DDL Scuola,l'approvazione alla Camera è una formalità, meglio concentrarsi sul Senato: su sciopero scrutini i lavoratori possono agire nelle regole. Graduatorie d'istituto, il Miur cede le armi dopo l'annuncio dei ricorsi Anief: sì all'inserimento degli abilitati in seconda fascia e ancora Pensioni: per favorire il turn-over il Governo vuole calmierare la riforma Fornero penalizzando il lavoratore.
Un miliardo per l'assunzione di 100 mila precari. Ma a novembre erano 149 mila. Dagli aumenti alla digitalizzazione: i conti non tornano. Cobas, sfida al Garante.
Test INVALSI. Perché alla Ministro piacciono tanto e non piacciono affatto agli insegnanti
È di queste ore la notizia che il Governo sta seriamente pensando di modificare le tante norme illogiche approvate con l’ultima riforma pensionistica dell’Esecutivo del premier Monti. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: stiamo predisponendo «interventi normativi finalizzati a prevedere forme di flessibilità di pensionamento che possano, così, favorire il ricambio generazionale». Solo che al trattamento pensionistico sarà applicata una riduzione sulla quota calcolata con il sistema retributivo pari ad una certa percentuale per ogni anno mancante all'età di vecchiaia. Un modello non molto diverso dal ddl Damiano (Pd), che prevede flessibilità in uscita permettendo il pensionamento già a 62 anni con 35 anni di contributi e penalizzazioni dell’8% (una sorta di quota 97) sull’assegno pensionistico, già ridotto all’osso.
Anief-Confedir ritiene che il fine, sicuramente nobile, di mandare in pensione i lavoratori italiani, dopo una vita di lavoro, non può giustificare il mezzo: bisogna necessariamente trovare altri canali per finanziare il diritto di un dipendente a lasciare l’occupazione dopo aver versato 40 anni di contributi.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è inammissibile cambiare le regole ad ogni legislatura, senza pensare che a subirne gli eventi ci sono lavoratori in carne ed ossa. Nell’ultimo quinquennio, le riforme sulla quiescenza hanno allungato di dieci anni l'età pensionabile: dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni e mezzo di contributi. E dal primo gennaio 2016, avremo un peggioramento della situazione per via dell’aspettativa di vita crescente. Intanto, gli insegnanti tedeschi continuano a lasciare la cattedra dopo 27 anni senza riduzioni. Siamo pronti a dare battaglia in tribunale.
Anief denuncia l’aggiramento della sentenza della Corte europea del novembre 2014 e avvia con l’avv. Offer il contenzioso al giudice del lavoro per stabilizzare e risarcire chi ha svolto, negli ultimi anni, più di 36 mesi di servizio, senza ragioni sostitutive. Clicca qui per info sui ricorsi Anief Trento.
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