Il Senato approva la fiducia tra le contestazioni: espulsi dall'insegnamento precari e giovani. Abbiamo chiesto un commento a Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief.
Il Senato approva la fiducia tra le contestazioni: espulsi dall'insegnamento precari e giovani. Abbiamo chiesto un commento a Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief.
° L’emendamento approvato giovedì scorso in Senato, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del d.d.l., A.S. 1934 (4)
E’ all’attenzione della commissione VII alla Camera (e il 7 luglio sarà al voto dell’Aula di Montecitorio). Riportiamo in abstract, e brevemente commentiamo i commi 73 e segg., dei 209 che formano il maxiemendamento. Nei prossimi giorni presenteremo altri coammi.
Lo studio legale dell’Anief comunica che sui ricorsi in oggetto, i giudici della terza sezione TAR con sentenze brevi nn. 8755 e 8757 del 30 giugno 2015 hanno incredibilmente cambiato parere sulla giurisdizione, dopo alcune pronunce (nel primo caso negative e nel secondo positive), peraltro confermate in appello. Pertanto, nei prossimi giorni i ricorrenti riceveranno istruzioni per presentare appello in Consiglio di Stato. Soltanto in caso di rigetto, si procederà alla traslazione del ricorso al giudice del lavoro.
L'istituendo comitato di valutazione, come indicato nel comma 128 del ddl 1934, verrà eletto ogni tre anni: sarà composto da tre docenti; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione; un componente esterno individuato dall'Usr. Il suo giudizio avrà il suo peso, tra le altre cose, sull'esito dell'anno di prova, sui fondi da assegnare al personale più meritevole e addirittura ai docenti da riabilitare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non possiamo accettare che uno studente di soli 14-15 anni possa essere chiamato a valutare i suoi professori. È come se un figlio fosse costretto a dare un giudizio su un padre sulla capacità di essere genitore. Oppure che un paziente di un ospedale fosse chiamato a formulare impressioni, con effetti importanti, sui medici che lo hanno operato. Mandando in soffitta il potere degli organi collegiali e delle Rsu d'istituto.
Con circolare 2198 del 30 giugno 2015, il Miur chiarisce che possono essere inseriti nella GaE a pieno titolo tutti i diplomati magistrale ante 2001/02 destinatari di un giudizio favorevole. Allo stesso modo, possono essere inseriti nelle GaE con riserva i diplomati magistrale che hanno un contenzioso pendente.
Al fine di consentire l’inserimento - con riserva o a pieno titolo a seconda dei casi - di tutti i ricorrenti, i legali dell’Anief provvederanno entro pochi giorni a comunicare agli uffici scolastici territoriali gli elenchi dei ricorrenti beneficiari di provvedimento favorevole e quelli di coloro che hanno proposto ricorso e sono ancora in attesa di provvedimento.
Il preoccupante dato è contenuto nell’ultimo rapporto della rete Eurydice: sono assenti quasi del tutto i docenti delle scuole secondarie di I grado sotto i 30 anni, la quota di insegnanti under 30 è prossima allo zero e anche nella fascia d’età 30-39 non raggiunge il 10 per cento. Con il ddl “La Buona Scuola” il gap raggiungerà livelli più alti, perché il testo approvato al Senato esclude a priori che un ragazzo che abbia appena concluso l’università possa accedere ai concorsi pubblici per diventare insegnante, ad iniziare dalla selezione che il Miur renderà pubblica entro il prossimo 1° dicembre.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): tra le deleghe previste nel ddl, figura un nuovo percorso con incarichi triennali, a tempo determinato, al posto dei concorsi pubblici: per i soli abilitati, è previsto un corso-tirocinio, dopo il primo anno di abilitazione e dopo le supplenze. Cui seguirà la valutazione finale del preside, che se positiva, porterà all’assunzione. Ecco perché passeranno almeno cinque anni prima della loro assunzione. Ed ecco perché con la revisione del reclutamento, l’attuale gap anagrafico dei nostri docenti rispetto a quelli degli altri paesi – acuito dall’ingiustizia dei 4mila ‘Quota 96’ - non potrà che aumentare.
° L’emendamento approvato giovedì scorso in Senato, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del d.d.l., A.S. 1934 (3)
E’ all’attenzione della commissione VII alla Camera (e il 7 luglio sarà al voto dell’Aula di Montecitorio). Riportiamo in abstract, e brevemente commentiamo i commi dal n.63 al n.72, dei 209 che formano il maxiemendamento. Nei prossimi giorni presenteremo altri commi.
Oggi la VII commissione della Camera ha avviato la revisione del disegno di legge: è prevista una verifica lampo, senza alcun dialogo, e il via libera subito dopo il 7 luglio. Con sicuri effetti negativi su dipendenti e studenti: a settembre un docente ogni cinque arriverà nelle scuole, infatti, con almeno un mese di ritardo. La scarsa governabilità degli istituti sarà aggravata dal fatto che in quegli stessi giorni di inizio settembre 2015 saranno tornati in classe oltre 5mila vicari e collaboratori dei dirigenti scolastici. La loro assenza, che si somma al mancato avvio dell’organico funzionale, lascerà i presidi sempre più soli nel condurre tra i 4 e i 6 plessi: una norma introdotta con l’ultima Legge di Stabilità, che ha proibito, sempre da settembre, anche di nominare supplenti in caso di assenza del titolare per pochi giorni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la mancanza del 20% dei docenti nelle scuole comporterà problemi seri, perché in quei giorni si insediano gli organi collegiali, si formano le classi, si avvia la contrattazione d’Istituto, si programmano le attività didattiche e progettuali centrali per ogni scuola. A completare il modello di gestione all’insegna dell’incoerenza, c’è anche la concreta possibilità che le 50mila assunzioni su organico potenziato possano avvenire ledendo le regole degli atti pubblici.
° L’emendamento approvato giovedì scorso in Senato, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del d.d.l., A.S. 1934 (2)
Da oggi è all’attenzione della commissione VII alla Camera e il 7 luglio sarà al voto dell’Aula di Montecitorio. Riportiamo in abstract, e brevemente commentiamo i commi dal n.23 al n.59, dei 209 che formano il maxiemendamento. Nei prossimi giorni presenteremo altri commi.
In caso di sblocco contrattuale, che il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, promette di attuare forse già subito dopo l’estate, entrerebbe in vigore l’applicazione della Legge 150/2009, firmata dall’allora ministro della funzione pubblica Renato Brunetta, che cancellerebbe i riferimenti all’anzianità di servizio, per fare spazio alle prestazioni individuali realizzate all’interno del comparto pubblico di appartenenza. Il settore scolastico, con l’approvazione del ddl Renzi-Giannini, lo prevede già.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): siamo pronti a contrastare legalmente questo modo di procedere, sollevandolo per mancata legittimità costituzionale. E rivendicando anche la restituzione delle somme relative al blocco dell’indennità di vacanza contrattuale che, avviata nel 2008, è stata addirittura procrastinata sino al 2018 attraverso l’ultima Legge di Stabilità. Se la perequazione sulle pensioni è stata dichiarata illegittima, perché quella sui mancati adeguamenti stipendiali dovrebbe essere considerata lecita?
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