A seguito della doppia pronuncia favorevole della Corte Costituzionale, un’altra sentenza, stavolta emessa in Campania, sposa la linea che Anief sostiene da tempo: il trattamento di fine rapporto è una retribuzione differita posta a carico del datore di lavoro, come del resto avviene per tutti i dipendenti privati in base al D.P.C.M. del 20/12/1999. Ordinata l’immediata restituzione di oltre 2mila euro all’insegnante che aveva fatto ricorso. Si tratta di un esito che interessa tutti i 300mila assunti degli ultimi 15 anni ed almeno un milione e mezzo di precari a vario titolo. Ma anche altre diverse centinaia di migliaia di docenti e Ata di ruolo immessi in ruolo prima del 2001, cui dovranno essere restituiti circa 1.000 euro per gli anni di transizione 2011 e 2012 nell’ambito del Tfs. Per accedere ai rimborsi, però, è indispensabile ricorrere il prima possibile.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): in questi anni si è adottato un ‘metro’ diverso tra sistema pubblico e privato, che non ha alcun motivo di esistere. Fare ricorso, tra l’altro, comporta non solo la vittoria di una battaglia di principio, ma anche la restituzione di cifre non indifferenti: fino a 4mila euro per i dieci anni di sottrazione illecita del balzello. Poi ci sono circa 1.000 euro da ridare a chi è stato assunto prima di 15 anni fa.