Giannini sostiene che è ormai risolto il problema dei precari e la copertura immediata delle cattedre: nessun caos in arrivo. Replica dell’Anief: se la matematica non è un’opinione, quest’anno sono state assegnate oltre 118mila supplenze annuali (di cui 103.767 al 30 giugno), e già con le 102mila assunzione ne rimarrebbero comunque fuori più di 16mila. A cui vanno aggiunti i prossimi pensionamenti, che sono almeno altri 20mila posti. Quindi, in totale, ci sono già quasi 40mila cattedre che rimarranno scoperte. Poi, attraverso il comma 69 della riforma, è stato introdotto un corposo organico virtuale, non ritenuto valido per le immissioni in ruolo, ma che invece andava annoverato nell’organico di diritto.E a sottoscrivere questi contratti a tempo determinato, anche questi sino al 30 giugno, saranno proprio i presidi.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): siamo davvero molto preoccupati. Perché il ministro, probabilmente, non conosce la complessa materia di cui sta parlando, fatta di decine e decine di classi di concorso, in diversi casi impossibili da unificare per affinità e quindi non facilmente sostituibili in caso di mancanza del titolare. Oppure vuole prefigurare bonariamente – tranquillizzando il personale scolastico, gli studenti, le famiglie e l’opinione pubblica - uno scenario ben diverso da quello che si determinerà tra cinquanta giorni.