Le donne sono l'82% dei prof, ma assunte tardi e lontano da casa.
Le donne sono l'82% dei prof, ma assunte tardi e lontano da casa.
Alla primaria coprono oltre il 96% delle cattedre e all’infanzia sono il 99,3%. Se si includono anche le altre categorie professionali, nella scuola risultano 1.038.606 dipendenti, di cui 821.144 donne e 217.462 uomini. Con il piano straordinario della Buona Scuola, il contingente femminile è stato numericamente rafforzato, ma la qualità del lavoro è in caduta libera.
Marcello Pacifico (presidente Anief): nel 2015, migliaia di precarie sono state assunte fuori provincia. Sinora, tante hanno potuto beneficiare della supplenza annuale, valida come anno di prova, ma con il nuovo anno saranno costrette ad abbandonare genitori, coniugi e figli. E aderire al nomadismo professionale andando a finire nei mega-ambiti territoriali, passando da precarie a docenti transumanti. E malgrado svolgano un lavoro sempre più esposto a rischi di malattie professionali, dovranno lasciarlo alle soglie dei 70 anni, per percepire un assegno di quiescenza che già oggi per quasi la metà delle donne non arriva a mille euro al mese.
L’alta e crescente percentuale di allievi con limiti di apprendimento certificati iscritti negli istituti italiani (+ 3% in un solo anno), viene vanificata dall’alta presenza di barriere architettoniche: le mappe a rilievo e i segnali visivi, acustici e tattili sono presenti solo in 3 scuole su 10. Intanto, le mamme protestano perché i loro figli disabili sono lasciati soli a scuola, dato che la sentenza della Consulta n. 80/2010 continua a rimanere inosservata.
Marcello Pacifico (presidente Anief): in Italia, oggi ancora quasi il 10 per cento delle famiglie italiane con alunni disabili è costretta a presentare ricorso per ottenere le ore di sostegno decise dalle commissioni mediche. Questo avviene perché gli Usr debbono distribuire il totale delle ore concesse dal Miur sulla base di un numero fortemente sottodimensionato. Ad oggi, rimangono in deroga ancora 33mila posti rimasti vacanti, che continuano ad essere assegnati sempre a supplenza annuale e una legge-delega ancora in alto mare. Per questo, abbiamo deciso di prorogare sino al 21 marzo la possibilità di ricorrere al giudice.
Nelle commissioni Cultura del Parlamento si stanno rivedendo i criteri di assegnazione dei posti in rapporto agli alunni iscritti. Si tratta di un provvedimento che deriva dal decreto Interministeriale Miur-Mef del giugno 2014 sulla nuova dotazione organica del personale Ata, che aveva a sua volta recepito la riduzione del 17% della consistenza dell’a.s. 2007/08 (in applicazione della Legge Gelmini 133/2008). Alla base dei tagli, c’è un processo di informatizzazione e di de-materializzazione mai condotto in porto. Quindi, per far evidenziare il dramma che produrrebbero ulteriori riduzioni di amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, è bene che i dipendenti interessati si oppongano a qualsiasi richiesta di lavoro o prestazioni oltre quelle ordinarie. Di recente, la Cassazione ha dichiarato legittimo il rifiuto del dipendente pubblico a svolgere ore di lavoro extra.
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo già presentato ricorso al Tar contro la Nota 27715 del 28 agosto 2015. In questi giorni, è in corso la deposizione di quella class action e, nei prossimi mesi, sapremo così se è stato giusto scalzare dalle immissioni in ruolo i dipendenti precari che vi erano destinati, per far spazio ai lavoratori provenienti dalle province. È ora di finirla con questa politica al risparmio sulla categoria, perché il personale Ata è stato dimenticato anche nel ‘potenziamento’ della Legge 107/2015, visto che non c’è stata nemmeno un’assunzione, come per il bonus dell’aggiornamento e i mesi di lavoro estivo.
Prossime le immissioni in ruolo dei ricorrenti con Ordinanza del Consiglio di Stato ottenuta dall’Anief in tutte le province della Toscana sui posti dichiarati “residui” della Fase C. La Toscana, una delle regioni più “ostiche” a dare corretta esecuzione alle Ordinanze del Consiglio di Stato degli scorsi mesi, adesso cede le armi e l’Ufficio Scolastico Regionale dà precise istruzioni a tutti i dirigenti degli Ambiti Territoriali di competenza, per una corretta esecuzione degli ordini dei Giudici. Marcello Pacifico: anche nel caso in cui non risultino posti residui da fase C, procederemo alle azioni legali per rivendicare l’immissione in ruolo in base al punteggio posseduto e nel pieno rispetto del merito.
Un seminario sulla mobilità dei docenti.
Il sindacato mette a disposizione il modello di domanda cartacea, da presentare entro il 30 marzo, al fine di avviare i ricorsi e chiedere l’ammissione alle prove scritte per Laureati, Dottori di ricerca, Diplomati Accademia, Conservatorio, ISEF, Docenti di Ruolo, Laureandi SFP, ITP, Abilitandi PAS e AFAM, Abilitati Estero, Specializzandi TFA Sostegno, Diplomati magistrale-linguistico, Educatori. Gli interessati che vogliono aderire possono cliccare sul seguente link.
Marcello Pacifico (presidente Anief): nel creare queste pre-selezioni forzate, il Ministero dell’Istruzione ha commesso un grosso errore. Perché ha dimenticato che un cittadino che si è diplomato o laureato per insegnare non può essere escluso dal concorso più importante per chi vuole svolgere quella professione. Siamo convinti delle nostre ragioni. I precedenti in tribunale, come in occasione dell’ultimo concorso del 2012 quando facemmo partecipare anche tutti i laureati esclusi, ci incoraggiano ad avviare anche questa battaglia di giustizia.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.