Aver decretato precario anche il personale di ruolo, destinato a perdere la titolarità su scuola per assumere lo status di insegnante “transumante”, costretto ogni tre anni a rifare le valigie, è stato un grave errore; risulta, inoltre, un'operazione vacua e inutile lasciare che sia il dirigente a selezionare il personale scolastico. Le graduatorie, infatti, non si formano mai a caso ma sulla base del computo di titoli, corsi di formazione e aggiornamento, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la verità è che sono le liste di attesa con i punteggi, nel 99 per cento dei casi, a portare dietro la cattedra il personale docente più meritevole. La chiamata diretta si è rivelata, invece, uno strumento di reclutamento non richiesto, poco utilizzato e non affine alle necessità legate all’autonomia scolastica, rivelatosi altresì focolaio di tensioni sindacali ed emotive. Occorre, poi, attuare una riforma della normativa di settore sulla mobilità scolastica, a partire dall'abolizione del vincolo di permanenza per un triennio nella provincia di immissione in ruolo: si tratta di provvedimenti urgenti che non possono attendere.