La fotografia è stata scattata in queste ore dal Censis, all’interno del capitolo «Processi formativi» del 51° Rapporto nazionale sulla situazione sociale del Paese/2017: l'analisi diacronica della presenza di alunni con disabilità nella scuola statale evidenzia una progressiva emersione. Infatti, nel decennio 2007-2017, per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e del I ciclo (primaria e secondaria di I grado), gli alunni con disabilità riportano una variazione pari a +26,8%. Nella scuola secondaria di II grado l'incremento nello stesso decennio è stato di gran lunga superiore, attestandosi a quota +59,4%. Al meridione e nelle isole maggiori si rileva una più rilevante concentrazione: poiché al Sud l’incremento di alunni disabili è intenso, è chiaro che servirebbe un organico maggiorato, come chiede da tempo l’Anief, ma questo non avviene. In pratica si determina, con le dovute differenze, un gap analogo a quello Nord-Sud sul tempo pieno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Nelle nostre scuole c’è una perenne emergenza sostegno, con i presidi e il loro staff costretti ogni giorno a inventarsi di tutto per affiancare gli alunni con disabilità rimasti privi del loro docente. Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: annualmente, ormai da tempo, le iscrizioni di ragazzi disabili aumentano su tutto il territorio di 7-8mila, ma invece di adeguarsi a questo trend al Miur continuano ad essere fermi a norme sugli organici vecchie e legate a logiche di basso risparmio. Mi riferisco soprattutto alle 40mila cattedre rimaste in organico di fatto: una costrizione anacronistica, nata in via provvisoria vent’anni fa e normata nel 2013. Il fabbisogno scolastico di insegnanti di sostegno non si può coprire con il 30% dei posti assegnati con supplenze annuali, indisponibili sia per i trasferimenti sia per le immissioni in ruolo. Tutto questo non giova a nessuno: né allo Stato che per risparmiare due mesi di stipendio offre un servizio inadeguato, né agli alunni disabili che continuano a cambiare il loro insegnante specializzato anche svariate volte l’anno, né tantomeno ai docenti precari che non vengono stabilizzati, pur avendo in buon numero tutti i requisiti per farlo, e si ritrovano sballottati su scuole diverse e spesso lontane.
Le famiglie, i docenti e i cittadini che intendono ricorrere in tribunale per la mancata nomina dei docenti di sostegno o delle ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche dello Stato, possono ancora scrivere all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il ricorso per ottenere la stabilizzazione dell'organico di sostegno con la trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto fa da corollario all'azione di sensibilizzazione che l'Anief promuove da anni gratuitamente con l'iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!”, attraverso cui il sindacato promuove appositi ricorsi presso il competente tribunale amministrativo.