Il Ministro: ora qualcuno dovrà fare il sacrificio di allontanarsi in un paese che va dalla Puglia e Sicilia fino alle Alpi; è un’esperienza che, d’altronde, molti di noi hanno fatto nella loro storia professionale. Secondo il sindacato, però, Giannini confonde l’insegnamento universitario con quello scolastico, visto che gli stipendi nel primo caso sono composti da cifre ben più consistenti. Ma c’è dell’altro: bisogna fare i conti con un sistema di reclutamento “ingessato”, con graduatorie aggiornate ogni cinque anni e chiuse a nuove inserimenti. Inoltre, abbiamo assistito anche quest’anno a un piano straordinario sulla mobilità basato sulla vecchia concezione degli organici attribuiti non in base al fabbisogno del territorio ma, bensì, agli iscritti.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): il sistema è iniquo per via della mancata dinamicità delle Graduatorie ad Esaurimento e quelle d’Istituto che dovrebbero diventare comunicanti. Tra i provvedimenti da adottare, vi è anche quello di assegnare gli organici andando oltre al numero ‘secco’ delle iscrizioni: bisognerebbe, invece, tenere conto delle difficoltà delle scuole che operano in zone montane e piccole isole, ad alto tasso di dispersione scolastica, oltre che di abbandoni e tasso di disoccupazione. Vanno cancellati, infine, i vincoli triennali su posto curricolare e quinquennali su sostegno e sull’assegnazione provvisoria: il personale assunto ha diritto, sin da subito, a essere trasferito su posti liberi soprattutto in presenza di legami familiari, andando a contrastare chiaramente l’articolo 8 della Cedu.
Anief confida nella buona volontà dei parlamentari e nella possibilità che possano mettere mano a queste norme ingiuste: anche per tali motivi, domani 14 novembre il giovane sindacato ha deciso di indire una giornata di sciopero nazionale e di scendere in piazza davanti a Montecitorio, dove giungeranno tanti docenti precari e anche di ruolo, anch'essi precarizzati.