Per la Legge 107/15 che li ha istituiti, questi prof quest’anno non avranno classi a loro assegnate, ma il loro apporto sarebbe dovuto servire al miglioramento dell’offerta formativa, all’inclusione degli alunni, alle gestione e all’organizzazione scolastica, alle sostituzioni fino a 10 giorni dei colleghi assenti e alla realizzazione di tute le attività progettuali. Le cose non stanno andando così perché le dirigenze scolastiche non hanno ancora ben chiare le loro modalità di utilizzo, anche perché si tratta di docenti in altissimi casi diversi da quelli richiesti. A fare chiarezza potevano essere allora le indicazioni fornite dal Ptof, che però deve ancora essere approvato. Come se non bastasse, gli uffici scolastici periferici non hanno programmato incontri informativi. Inoltre, nell’incertezza e nel timore di sbagliare, molte scuole in questi primi tre mesi di lezioni hanno addirittura esitato a nominare i supplenti, lasciando classi senza docenti in attesa dell’arrivo proprio dei neo-assunti della fascia C. Peccato che non potranno essere utilizzati su cattedra. E il futuro non promette nulla di buono: con la mobilità straordinaria di marzo, che produrrà un “rimescolamento” generale delle sedi dei neo-assunti, e poi i discussi albi territoriali, renderanno la situazione ancora più caotica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal):l’organico potenziato è arrivato con mesi di anticipo sulla programmazione che doveva individuarne le caratteristiche, nel bel mezzo dell’anno scolastico. Oggi molte scuole non sono in grado di gestirlo sebbene sia loro compito farlo. Certo, si tratta di rinforzi importanti per la scuola, pur sempre di assunzioni che noi possiamo solo che elogiare. Solo che andavano gestite meglio, assegnando i docenti su cattedre scoperte, come è sempre stato fatto; oppure su progetti già approvati e definiti.