È ormai chiaro che il rinnovo del contratto riguarderà solo una parte dei dipendenti pubblici: dopo aver tentato di incrementare gli stipendi degli statali con un trancio di pizza in più al mese, tra le proteste generali, ora l’Esecutivo tenta di mantenere la stessa cifra di investimenti restringendo il campo dei lavoratori beneficiari. Stride, ancora una volta, l’ostracismo nell’assegnare pure gli adeguamenti minimi a tutto il personale statale. Per questo Anief ribadisce la volontà di ricorrere al giudice del lavoro.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): come si fa a dire che gli aumenti, indispensabili per non far soccombere le buste paga all’avanzare dell’inflazione, come accaduto negli ultimi anni, spettano solo ad una parte di dipendenti? È possibile che il Governo sia scivolato nell’errore del ministro Giannini, quando di recente ha confuso il merito, rivolto ad una stretta cerchia di lavoratori, con gli stipendi base fermi dal 2009: è un’offerta inaccettabile. Appena verrà formulata, la respingeremo con forza.