Con l’inizio di dicembre, si torna a parlare di pensionamenti. Quelli che nel comparto Istruzione l’anno prossimo avranno una consistenza da record. Oltre alle canoniche uscite, derivanti della pensione di vecchiaia e d’anzianità, si aggiungeranno le tante prevedibili domande di docenti, Ata e dirigenti scolastici che detengono i requisiti per aderire ai vari sistemi attivi di uscita anticipata dal lavoro: si tratta di decine di migliaia di dipendenti interessati ad Opzione Donna, Ape Social (che nella scuola è ingiustamente prevista solo per i maestri delle scuola dell’infanzia) e Quota 100. Quest’ultimo, riservato a chi ha almeno 62 anni e 38 di contributi, dovrebbe far liberare almeno altri 30 mila posti in più rispetto ai 27 mila già rimasti vuoti per via delle adesioni del 2019 mai colmate. Considerando il turn over “naturale”, solo tra i docenti si rischia concretamente di arrivare a 100 mila posti a tutti gli effetti vacanti da rimpiazzare. I quali si andranno ad aggiungere ai 150 mila che continuano a permanere in organico di fatto (60 mila solo su sostegno). In tutto, si tratta di 250 mila insegnanti precari, dunque almeno 50 mila in più di quelli che sono serviti nel 2019 e che tra l’altro ancora devono essere tutti contrattualizzati, con ampio ricorso alle Mad e agli annunci su internet, social compresi.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Come abbiamo annunciato in audizione alla Camera, i posti che si vanno a scoprire vanno da subito assegnati alle operazioni di assunzione e mobilità. A tal proposito, è fondamentale che questa settimana a Montecitorio si accolgano le modifiche al decreto salva precari che prevedono il recupero completo dei posti venutisi a liberare a seguito di ‘Quota 100’, in modo da assolvere le legittime attese di coloro che sono inclusi a pieno titolo nelle graduatorie valide per la stipula di contratti a tempo indeterminato: l’emendamento è stato già approvato dalle Commissioni Cultura e Lavoro ed ora è atteso alla prova dell’Aula. Ai deputati, e ancora prima al Mef che alza diversi paletti, chiediamo poi di dare l’assenso ad altri emendamenti ispirati da Anief: come la riapertura delle GaE, il reclutamento dalle graduatorie di istituto, da trasformare in provinciali: il meccanismo delle assunzioni con graduatorie incrociate è l’ultima possibilità per evitare la presentazione di un numero altissimo di ricorsi. Fondamentale, ai fini del turn over, sarebbe poi l’assunzione di tanti idonei dei concorsi, oltre che la cancellazione dell’organico di fatto, riproposta a Palazzo Madama attraverso alcuni senatori all’interno della legge di bilancio anch’essa in via di approvazione”.“Quota 100”, il sistema introdotto un anno fa dal M5S